Una ricetta ben eseguita, la storia dell’universo o il momento economico giusto per investire o risparmiare. È tutta una questione di tempo. E proprio il suo scorrere inesorabile è stato il filo rosso del primo TEDx realizzato in digitale domenica 7 marzo e organizzato da un team di 27 studenti dell’Università Cattolica guidati da Matteo Bonadies e Matteo Scalabrini, neolaureati in Innovation & Technology Management grazie alla mediapartnership con il Sole 24 Ore. "TIME 2.0" il titolo dell’evento, perché si sarebbe dovuto svolgere un anno fa, ma la pandemia ha costretto a rimandarlo: sul palco, introdotti dal conduttore Giacomo Poretti, si sono succeduti rapper, economisti, docenti universitari, chef e scienziati per una riflessione multidisciplinare sul concetto di tempo.
Di tempo sicuramente non ne possiamo più perdere per uscire dalla crisi pandemica «e possiamo farlo solo con la campagna di vaccinazione», sottolinea Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica e protagonista del primo Talk. Secondo l’economista questo è un buon momento per investire e per questo «servono risorse finanziare». Soldi, sostiene Cottarelli, che arriveranno con il Next Generation EU dopo la presentazione ad aprile del Recovery Plan. «È il momento di fare investimenti in formazione, risorse umane, anche indebitandosi verso l’Europa con tassi di interessi negativi visto che se prendiamo 100 dovremo restituire 98».
Se i vaccini sono la chiave per il futuro, la luce è lo strumento per vedere nel passato. Quando ammiriamo il sole tramontare, in realtà è già sceso sotto l’orizzonte 8 minuti prima: «Se un’ipotetica forma di vita intelligente osservasse la terra da Andromeda, la stella più vicina alla Terra dopo il Sole, non vedrebbe noi ma l’Homo Habilis», spiega Paola Santini, astrofisica che studia l’evoluzione delle galassie per l’Osservatorio Astronomico di Roma. Tornando sul nostro pianeta ed entrando in cucina ecco la riflessione dello chef Davide Oldani: «Per me cucinare bene significa seguire la stagione e usare bene i suoi prodotti. È un mix di tradizione e innovazione, la prima non va solo studiata ma anche appresa per poterla poi innovare. La cucina è il risultato di un cammino, fatto di passione ed esperienze personali».