«Tra i tanti tesori che abbiamo visitato, mi hanno colpito l’abbazia di San Colombano e il museo Collezione Mazzolini di Bobbio, e il museo Kronos della Cattedrale di Piacenza» racconta Sara, piacentina di Rivergaro, al secondo anno della laurea magistrale in Food marketing. «Abbiamo provato a ideare una strategia di marketing territoriale che allargasse il bacino di utenza di queste strutture, rivolgendoci soprattutto ai giovani». Giulia, di Piacenza, racconta di aver scelto questo corso «proprio per i business game». Questo, in particolare, «mi attirava molto perché era differente dagli altri, e mi ha permesso di conoscere a fondo il nostro patrimonio religioso e culturale». Noemi, di Casalpusterlengo, ha partecipato alla competizione perché «si concentrava su una realtà più piccola rispetto alle grandi aziende con cui siamo abituati a lavorare, e ci ha dato una prospettiva diversa. Abbiamo cercato di proporre un’offerta che possa invogliare i giovani a saperne di più di ciò che li circonda». È d’accordo anche Federica, di Biella, secondo la quale «potrebbe essere interessante utilizzare delle leve come questa per coinvolgere una comunità che arriva da fuori provincia, come me. Creare occasioni di divertimento sano può essere un ottimo modo per contribuire al rilancio del territorio».
Dopo i saluti di Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, di Mons. Gianni Ambrosio, vescovo emerito della Diocesi di Piacenza-Bobbio e di Christian Fiazza, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Piacenza, una prima sessione ha approfondito la metodologia, gli obiettivi e i risultati di medio termine del progetto Itinerel. Moderata da Francesco Timpano, direttore Centro studi di Politica economica e monetaria (CeSPEM) dell’Università Cattolica, vi hanno partecipato Anna Gianfreda, Giulia Mazzoni, assegnista di ricerca in Diritto ecclesiastico e canonico, il team dell’Università degli Studi dell’Insubria, composto da Stella Coglievina, Valentina Erminia Albanese, Massimiliano Fissore, Roberta Minazzi e Alessandro Panno e quello dell’Università degli studi di Firenze, con Laura De Gregorio, Leonardo Rossi e Rosa Matucci. «Ci sono cinque parole chiave» spiega Marco Grumo, docente di Economia aziendale all’Università Cattolica. «La sfida è darsi una strategia, ecco la prima parola. La seconda è il concetto di sistema. Terzo, fare investimenti. Quarto, la comunicazione. Da ultimo, il tema della costruzione e della misurazione dell’impatto sociale, territoriale ed economico. Da tempo l’Università Cattolica è attiva su queste tematiche, in modo estremamente multidisciplinare, grazie ai tavoli Cattolicaper dedicati, in questo caso, al turismo e al terzo settore».
La seconda sessione, moderata da Marco Ventura, docente all’Università degli studi di Siena, è stata incentrata sugli itinerari religiosi attraverso l’Europa, mettendo a confronto diverse esperienze grazie a Giulia Tiberi, docente all’Università degli studi dell’Insubria, a Miguel Rodriguez Blanco, docente all’Universidad de Alcalà, e a François-Régis Ducros, docente all’Universitè Paris-Saclay. La terza sessione, moderata da Antonio Chizzoniti, ha offerto una ricca tavola rotonda sul tema “Itinerari culturali-religiosi e territori: buone prassi, sfide e criticità”. Vi hanno partecipato don Michele Gianola per l’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana, Paolo Rizzi, docente di Politica economica all’Università Cattolica, Manuel Ferrari per l’Ufficio Beni Culturali e Edilizia di culto della Diocesi di Piacenza-Bobbio, Alessandro Campera per l’Ufficio Beni Culturali e Edilizia di culto della Diocesi di Mantova, don Marco Fagotti per Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport dell’Arcidiocesi di Firenze, don Massimo Pavanello per l’Ufficio per il turismo e il tempo libero della Conferenza Episcopale Lombarda, Monica Valeri per ATP Servizi, Alessandra Licheri e Attilia Cozzaglio per l’Associazione Wabi.
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