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L’abc della finanza spiegato nelle scuole

20 ottobre 2022

L’abc della finanza spiegato nelle scuole

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Ottobre è il Mese dell’Educazione Finanziaria e l’Università Cattolica, con la sua Facoltà di Economia e Giurisprudenza, si è fatta parte attiva, insieme a Banca di Piacenza e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al risparmio (FEduF), nello sviluppo di attività di informazione sull'importanza della cultura finanziaria per una corretta gestione delle risorse personali attraverso l'utilizzo di strumenti finanziari, assicurativi e previdenziali.

Un percorso che è stato proposto alle scuole superiori nel novembre scorso, da un’idea lanciata dai professori Paolo Rizzi, Francesco Timpano e Stefano Monferrà e che si è sviluppato in un Pcto di 30 ore che ha coinvolto 100 studenti di tre istituti superiori di Piacenza.

Momento conclusivo di questo itinerario, un’iniziativa di sensibilizzazione aperta a tutti i cittadini che, dopo i saluti del direttore generale di FEduF Giovanna Boggio Robutti, ha visto gli interventi di Eugenio Rubeti (della Divisione Fintech Banca d'Italia di Milano) e del professor Stefano Monferrà su “Criptovalute: il denaro del futuro?”: «In un sistema finanziario che viaggia sempre di più online, il rischio di essere truffati è cresciuto in modo esponenziale: per questo abbiamo voluto fornire una serie di informazioni necessarie per poter usufruire dei servizi bancari di base (conto corrente, bancomat e carta di credito) con consapevolezza e coscienza dei potenziali pericoli».

Poi l’affondo sulle criptovalute «strumento di pagamento accattivante, che fornisce apparentemente sicurezza e garantisce anonimato e registrazione delle transizioni». Ma i problemi che presentano non sono da sottovalutare «L’assenza di certificazioni da parte delle banche centrali o di altre istituzioni finanziarie riconosciute, significa anche nessuna tutela per il consumatore. Inoltre, questi strumenti sono soggetti a una forte oscillazione nelle quotazioni. Basta pensare ai bitcoin, il cui valore è sceso in un breve lasso di tempo da 70.000 a 28.000 €, volatilizzando gran parte dell’investimento di chi aveva creduto in questi strumenti».

La consapevolezza è tutto anche per non rimanere invischiati in meccanismi pericolosi «l’anonimato totale assicurato dalle criptovalute, basate di catene di relazioni, sono viste favorevolmente dalle organizzazioni criminali, che le sfruttano per occultare i loro guadagni illeciti. L’utilizzo dei bitcoin è un ottimo strumento per il riciclaggio del denaro sporco proveniente dal traffico di stupefacenti sui mercati transnazionali».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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