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L’arte è il sismografo della società che muta

21 ottobre 2022

L’arte è il sismografo della società che muta

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L’esplosione del conflitto russo-ucraino non l’ha sorpresa, era pronta a fuggire in qualsiasi momento, pensa che le persone si dividano non per nazionalità ma in base alla propria visione del mondo e, a prescindere dall’evoluzione dei fatti di cronaca bellica, è convinta che Putin abbia già vinto nel momento in cui ha infettato la politica europea, fatta di slogan e titoli sensazionalistici.

Lei è Viktoria Lomasko, scrittrice e illustratrice russa, che ha tenuto una lezione aperta agli studenti di Lingua, letteratura e cultura russa dal titolo "Arte Libertà Responsabilità. Incontro con un’artista dissidente russa".

Invitata dal professor Adriano Dell'Asta, che nella sua introduzione ha precisato come «molti dei cambiamenti culturali dell’età moderna risultano connessi o riconducibili a questioni geopolitiche», l'autrice ha raccontato agli studenti che «quello che nel 2022 ha colto il popolo russo di sorpresa, a chi manifestava pubblicamente era chiaro da un decennio. Oggi il regime dittatoriale appare a tutti per ciò che è, ma dieci anni fa quando facevo arte politica in molti pensavano che stessi drammatizzando la situazione».


Lomasko usava l’arte per registrare e raccontare la sua visione della società contemporanea ed è nel 2014, con l'annessione della Crimea alla Russia - di fatto il primo evento della crisi russo-ucraina - che subisce i primi effetti della censura e perde la possibilità di pubblicare i propri lavori.

«Si crearono due fazioni di persone, chi era d’accordo con l’annessione, chi era contrario. Le persone come me, chi esprimeva il proprio dissenso verso le scelte delle Stato veniva sottoposto a continui controlli e divieti. Più volte ho temuto di essere arrestata per le mie posizioni».

«Più per mancanza di alternative che per scelta» Lomasko ha quindi iniziato ad esporre all'estero, tra Regno Unito e Stati Uniti, prima di approdare a Brescia dove ha trascorso un periodo di residenza per ultimare i pezzi che comporranno la mostra The Last Soviet Artist (al Museo Santa Giulia dall’11 novembre 2022 all’8 gennaio 2023).

Tra questi anche «i quadri che ho realizzato nel 2021 con vecchi manifesti sovietici e raccolti nel volume che dà il titolo alla mostra. Il soggetto? Le immagini che mi hanno perseguitata per mesi: piante, boschi e arbusti che si trasformavano in armi».

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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