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L’italiano in Francia, una passione d’arte, cultura e professionalità

30 ottobre 2025

L’italiano in Francia, una passione d’arte, cultura e professionalità

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L’Italia è un sogno che ritorna incessantemente, ricordava la poetessa Anna Achmatova. «In Francia quel sogno è oggi pratica concreta: l’italiano è una lingua-ponte che connette eredità e futuro, identità e cooperazione» e, proprio per questo, «investire sull’italiano significa coltivare un bene comune europeo capace di generare conoscenza, cittadinanza culturale e sviluppo condiviso». A dirlo è Maria Teresa Zanola, docente di Linguistica francese e direttrice scientifica dell'Osservatorio di terminologie e politiche linguistiche – OTPL dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nella cornice del Consolato Generale d’Italia in Francia. Dove la community Alumni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il Consolato Generale stesso e con l’Accademia della Crusca, di cui la professoressa Zanola è accademica corrispondente, ha promosso giovedì 23 ottobre un incontro dedicato al ruolo della lingua italiana come strumento di dialogo interculturale, creativo e professionale tra Italia e Francia.

L’evento, organizzato nell’ambito della XXV Settimana della Lingua italiana nel mondo dedicata al tema “Italofonia: la lingua oltre i confini” sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si è intitolato “L’Italie est un rêve... L’italiano in Francia, una passione d’arte, cultura e professionalità”. «Gli italiani nel mondo sono ormai più di 7 milioni, con un bacino di italofonia dai potenziali immensi» ha detto all’Ansa Jacopo Albergoni, Console Generale d’Italia a Parigi. «Attraverso il confronto tra esperienze nel campo delle arti applicate, delle professioni creative e delle tecnologie d'impresa, questa iniziativa intende valorizzare l'italiano come lingua che supera i confini geografici e continua a generare significati, innovazione e opportunità nel tessuto culturale francese».

Riprendendo le osservazioni sviluppate nel suo contributo al volume realizzato quest’anno dall’Accademia della Crusca, la professoressa Zanola, in dialogo con Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi del Corriere della Sera, dopo i saluti del Console Jacopo Albergoni, ha ricordato che «investire sull’italiano è una responsabilità congiunta di scuole, università, istituzioni e imprese. Solo in questo modo la passione potrà alimentare pratiche linguistiche ricche di cultura e la tradizione si potrà trasformare in altre nuove professionalità».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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In questa prospettiva, «le rappresentazioni sociali dell’italiano, che è la lingua della bellezza, dell’arte, della dolce vita, sostengono la motivazione all’apprendimento e allo studio della lingua e della cultura italiana, ma rischiano di ridurlo a lingua dell’emozione», aggiunge la direttrice scientifica dell’OTPL dell’Università Cattolica. «La sfida è trasformare l’italofilia in competenze più varie e articolate, legando l’italiano ai contesti di linguaggi professionali, dal turismo alla moda, dal design ai beni culturali e l’enogastronomia, ma anche i media». Senza dimenticare l’importanza di diffondere i prodotti italiani in italiano e di tutelarli, nella scia di quanto la Francia fa con il francese da tempo.

Già, perché l’italiano, lingua internazionale, è una «risorsa strategica» per la Francia. Lo ha spiegato bene la professoressa Zanola facendo riferimento, tra l’altro, alle filiere creative e al made in Italy, alla traduzione editoriale e a quella audiovisiva, alla mediazione culturale dei musei, alla cooperazione economica e istituzionale. «Il rinforzo della formazione iniziale e continua dei docenti, l’ampliamento delle sezioni Esabac e la promozione di doppi titoli potranno essere di supporto» chiosa Zanola. «Così come la produzione di materiali didattici innovativi e interoperabili, la comunicazione aggiornata e ben narrata relativamente all’impatto dell’italiano su occupabilità, export culturale e competitività territoriale».

Il Comitato Alumni UCSC - Parigi

Il Comitato internazionale Alumni UCSC - Parigi è nato nel 2022 e fotografa la multidisciplinarietà dell’ateneo, includendo laureate e laureati di tutte le Facoltà, ora professionisti in diversi settori nella capitale francese. Oggi conta più di 200 alumnae e alumni, coordinati da un team composto da Greta Brunoldi insieme a Valentina Lana, Gianluca Schiavon, Daniele De Luca, Alessandro Attanelli, Maria Prunieri e Pietro Fiorentino. «L’attenzione dell’Università Cattolica ha mostrato nell’organizzare iniziative come questa è motivo di orgoglio per noi alumni» ha commentato Greta Brunoldi. «Ci motiva fortemente a continuare a realizzare attività e sviluppare il Comitato Internazionale a Parigi. Il prossimo appuntamento, dunque, è l’evento che stiamo organizzando per Natale. Per concludere al meglio questo anno di crescita costante».

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