Le nuove generazioni di psicologi hanno infatti aperto nuovi orizzonti, come testimoniato dagli alumni invitati a partecipare all’anniversario della Facoltà. A cominciare da Chiara Bacilieri, Head of Research & Innovation di Lifeed, che ha accolto la visione olistica della psicologia nominata dal Rettore Beccalli, che offre «un approccio multidisciplinare e ci rende capaci di collegare i punti tra ambiti diversi. Possiamo scegliere e anche cambiare idea, come è capitato a me». Laureata nel 2015, Bacilieri ha iniziato in un’azienda dove ha contribuito a creare una “tecnologia empatica” applicata al marketing e poi si è spostata in Lifeed dove si occupa di scoprire le competenze che si sviluppano fuori dal lavoro, come la genitorialità o il caregiving. Un monito: «I laureati in Psicologia si focalizzino non solo sullo strumento ma sull’uso che ne verrà fatto».
Davide Boniforti, oggi amministratore delegato di Metodi Asscom&Aleph, società che si occupa di formazione per operatori di comunità, si è laureato venti anni fa ed è riuscito a unire nella professione la sua propensione per la collettività e il desiderio di far fronte alla solitudine delle persone connettendole alle istituzioni. «Aprire spazi di narrazione è il mio desiderio per la professione dello psicologo del futuro. Ci si deve domandare se l’altro è un problema o un’opportunità e la psicologia può entrare nel racconto».
«La psicologia è centrata sui bisogni di chi abbiamo davanti senza dimenticare i propri. Io ho imparato la flessibilità, linguaggi diversi e la capacità di cambiare registro per parlare con tutti, medici, avvocati, assistenti sociali, pazienti. Ringrazio questa Facoltà perché mi ha donato il mio futuro». Le parole di Valeria Brazzoduro, laureata nel 2013 e ora dirigente psicologo, OBM Ospedale dei Bambini Milano – Buzzi Onlus, raccontano un’altra storia di successo per la Facoltà di Psicologia. Il suo desiderio per il futuro è che entrino in ospedale nuovi colleghi per lavorare sia sulle malattie sia sul maltrattamento.
Davide Inverni, Head of Human Resources di Hugo Boss, si è dichiarato onorato e orgoglioso di essersi laureato in Università Cattolica nel 2008. «Mi sono portato a casa un modo di pensare, una visione strategica, la capacità di rispondere a delle domande con risposte supportate da dati». Anche per lui saper parlare linguaggi diversi, essere flessibili e quindi “meno psicologi”, è un valore aggiunto appreso in università per poter influenzare il cambiamento. «Nella cassetta degli attrezzi porto padronanza multidisciplinare, pensiero strategico e visione d’insieme».
L’ultimo auspicio alla Facoltà è arrivato da Alessandro Quartiroli, professore di Psicologia e psicologo dello sport presso la University of Winsconsin – La Crosse e la University of Portsmouth. «Auguro alla psicologia di ricaricarsi per andare lontano, come le macchinine che usavamo da piccoli. Openess, awareness ed engagement sono le tre parole che dico sempre ai miei studenti. Non dimentichiamo mai dare loro la possibilità di essere curiosi per scoprire quello che possono e vogliono diventare».