NEWS | Roma

La Medicina, grande privilegio e straordinaria responsabilità

11 ottobre 2024

La Medicina, grande privilegio e straordinaria responsabilità

Condividi su:

«La Medicina è una scelta professionale unica e straordinaria che consente a un medico di scegliere tra aree di ricerca e campi di attività di grande impatto sociale: per questo è preziosa e diversa da quasi tutte le altre professioni e implica impegno per un apprendimento permanente, l’adattamento a nuovi e continui sviluppi, la sfida ai dogmi consolidati e la ricerca costante di  nuovi approcci terapeutici per i pazienti. Per voi giovani medici di domani è allo stesso tempo un privilegio e una responsabilità» – così, rivolgendosi agli studenti del Corso di laurea in Medicine and Surgery della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica il Professor Ajay Shah, Executive Dean della Faculty of Life Sciences & Medicine al King's College London, nel Keynote Address della White Coat ceremony che si è svolta il 10 ottobre nell’Auditorium della Sede di Roma dell’Ateneo.

La cerimonia – che rappresenta in Italia un rito di passaggio tra la fine del terzo e l'inizio del quarto anno di corso con il quale, attraverso la vestizione del camice bianco, i futuri medici entrano nella fase degli studi clinici – si è aperta con i saluti istituzionali del Professor Alessandro Sgambato, Vicepreside della Facoltà di Medicina e chirurgia: «È un grande privilegio per noi, medici e docenti avervi qui oggi, in un giorno importante sia per il momento della vestizione del vostro primo camice sia per la proclamazione del Giuramento di Ippocrate che avrà parole di cura, compassione, scienza e umanità: esattamente la vocazione e la missione della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

Condividi su:


È proprio nei reparti del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCSS che entreranno ora ufficialmente, indossando il nuovo camice bianco, gli studenti del quarto anno di Corso: «State per incontrare, curare e avere cura di tutti i vostri pazienti – ha continuato Sgambato – E sarà nei reparti che vivrete quello che fra poco inizieremo a vivere qui: un prezioso passaggio intergenerazionale, grazie ai vostri docenti e maestri, di trasmissione di valori e conoscenze».

«Questo giorno segna un grande cambiamento nella vostra vita personale e professionale – ha aggiunto Don Alessandro Mantini, Docente di Teologia e Assistente pastorale nel campus di Roma – Il vostro non sarà solo un lavoro, ma una vocazione: avrete di fronte persone fragili, vulnerabili e questo camice bianco rappresenta realmente la vostra missione: riconoscere sempre e avere cura, insieme alla salute, della dignità di ogni vostro paziente».


Ripercorrendo l’origine e la storia delle White Coat ceremony nel mondo, la Coating ceremony del campus di Roma è stata introdotta dal Professor Giovanni Gambassi, Presidente del Corso di laurea in Medicine and Surgery: «La cerimonia di oggi segna l’inizio di un viaggio straordinario per voi studenti della Class 2027, un viaggio che vi sfiderà, vi ispirerà e vi trasformerà nei medici di domani. Ora tutti voi, indossando il vostro camice bianco, proverete il senso di un cammino nuovo e una fiducia incommensurabile, trasmessa da coloro che sono venuti prima di voi».

«Sono convinto – ha concluso Gambassi - che voi studenti della Classe 2027 come medici illuminerete la strada con idee pionieristiche e soluzioni rivoluzionarie per combattere le malattie, alleviare la sofferenze e apportare cambiamenti positivi in ​​tutto il mondo. Ma soprattutto, coltiverete incessantemente il desiderio di fare la differenza nella vita dei singoli pazienti fornendo loro le migliori cure con empatia, integrità e professionalità».


E, vestiti del loro camice bianco, gli studenti hanno ascoltato emozionati il Keynote address del Professor Shah che, ripercorrendo la propria biografia, prima di studente poi di medico e docente, ha trasmesso con convinzione e passione i valori principali dell’essere medico: una solida preparazione, un continuo lavoro di squadra, uno sguardo attento alla persona malata, una visione d’insieme nell’approccio clinico, un continuo aggiornamento nelle innovazioni e nelle tecnologie, il coraggio e la sapienza nelle scelte, una grande fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Al termine della cerimonia la solenne proclamazione del Giuramento di Ippocrate guidata dalla Dottoressa Camilla Marandola, Alumna della Class of 2023, con le parole che nei millenni hanno riassunto l’essenza dell’arte medica che è insieme cura della malattia e prendersi cura della persona malata in scienza, compassione e coscienza: allo stesso tempo, davvero, un grande privilegio e una straordinaria responsabilità.

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti