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La prima edizione del Premio Marzotto a Nicola Mengistu Perini

06 giugno 2022

La prima edizione del Premio Marzotto a Nicola Mengistu Perini

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Nicola Mengistu Perini si è aggiudicato la prima edizione del Premio "Paolo Marzotto", il riconoscimento assegnato ogni anno a uno studente dell’Università Cattolica che abbia scritto una tesi di laurea di particolare pregio nel campo del diritto internazionale privato.

«La sua tesi - spiega il professor Pietro Franzina, direttore dell’Istituto di Studi Internazionali - esamina il c.d. “foro di necessità”. Si tratta di un meccanismo che permette ai giudici di uno Stato di occuparsi eccezionalmente di una causa civile che non sarebbero normalmente competenti a decidere quando sia dimostrato che la persona che ha promosso il giudizio rischierebbe, altrimenti, di subire un diniego di giustizia. Si verifica un simile rischio quando i giudici del Paese con cui il caso è collegato non sono in grado di esercitare le loro funzioni (ad esempio perché l’operato degli organi giudiziari locali è paralizzato da disordini interni), o quando è evidente che, ove fosse instaurato un procedimento in tale Paese, il giudizio si rivelerebbe ingiusto (ad esempio perché nel Paese in questione la giustizia non è indipendente dal potere politico, o perché la controparte del processo sarebbe pregiudizialmente preferita all’attore). Proprio per scongiurare questo pericolo, certi Stati permettono ai propri giudici di dare ascolto (e dunque protezione, se le loro ragioni sono fondate), a chi non avrebbe ascolto altrove: in altre parole, permettono ai propri giudici, in nome del diritto fondamentale di accedere alla giustizia, di decidere dei casi geograficamente “remoti” ove ciò risponda, per chi promuove il giudizio, ad una necessità».

«Quella di Nicola Mengistu Perini – aggiunge il professor Franzina, membro della giuria del premio assieme a Mariangela La Manna, ricercatrice nella Facoltà di Giurisprudenza, e a Fabrizio Sgarbi, funzionario amministrativo dell’Ateneo – è una tesi originale e ben costruita. L’autore è partito dalla constatazione che l’ordinamento giuridico italiano non prevede in termini espressi un foro di necessità. Si è dunque chiesto se una tale assenza non si ponga in contrasto con il valore che la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti umani assegnano al diritto di avere un giudice a cui chiedere tutela. L’elaborato è un bell’esempio di come una tesi di laurea, se scritta con metodo e passione, possa sfociare in un lavoro di ricerca solido e maturo, capace di gratificare l’autore e di fornire spunti utili al lettore».

Soddisfazione per il premio ricevuto viene espressa da Nicola Mengistu Perini: «Sono lieto che la mia tesi, alla quale ho dedicato nove mesi di ricerca e studio, sia stata considerata meritevole di un tale riconoscimento. E’ stato un lavoro impegnativo, segnato anche – devo ammetterlo – da qualche momento di sconforto e di stallo». Ai fini dell’elaborazione della tesi di laurea, dice Perini, sono state di particolare supporto «le capacità acquisite in questi cinque anni di studi di andare oltre il semplice testo normativo, per costruire, tramite il ragionamento, delle soluzioni capaci di colmare eventuali lacune normative». Dopo la laurea, il neo dottore si è iscritto in Cattolica al master in Cooperazione internazionale e sviluppo dell’Aseri, l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. «Ho scelto questo master - spiega Perini - per aggiungere al mio bagaglio di conoscenze legate al mondo del diritto delle nozioni teoriche e pratiche sulle principali sfide globali che ci attendono, con particolare riferimento ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Onu nell’Agenda 2030. In tale maniera ritengo che la mia cultura giuridica sarà arricchita e sostenuta da ulteriori strumenti necessari per inserirmi nel mondo del lavoro nell’ambito delle organizzazioni internazionali o non governative impegnate in prima linea per la difesa e la tutela dei diritti umani».

La seconda edizione del premio Marzotto è ormai prossima ad essere bandita. Voluta dalla contessa Caroline Marzotto, l’iniziativa si propone di dare continuità all’attenzione dedicata ai giovani di talento da Paolo Marzotto, imprenditore, mecenate e personalità di non comune vivacità intellettuale. «Sono molto grato alla contessa Marzotto - conclude il professor Franzina - per aver voluto istituire questo premio. Le nostre studentesse e i nostri studenti sono chiamati a compiere, dopo la laurea, delle scelte impegnative: riconoscere, anche con un premio, il valore delle competenze che hanno saputo acquisire è un modo per incoraggiarli ad affrontare con fiducia le nuove sfide che li attendono, vuoi nell’alta formazione, vuoi nell’inserimento nel mondo del lavoro».

Un articolo di

Agostino Picicco

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