«Agli inizi degli anni ’90 - nei miei primi anni di università - si iniziò a parlare di una Rete molto più grande, mondiale, che permetteva di condividere informazioni in modo molto più veloce: Internet. E fu così che venni letteralmente travolto da questo mondo e dalle infinite possibilità che offriva» confessa Attilio che racconta come, giunto al suo terzo anno di corso, inserì nel suo piano di studi due esami di Informatica «che se non erro si chiamavano “Elaboratori elettronici” in cui, guarda caso, presi i miei voti più alti». E fu così che l’alumnus Attilio iniziò a studiare, per conto proprio, come creare siti web (con la nascita del linguaggio HTML nella sua forma primitiva), decidendo però di continuare il suo percorso e i suoi studi universitari per avere una formazione di tipo imprenditoriale.
«Qualche anno dopo trovai lavoro in una delle prime web-agency di Milano, inizialmente part-time, ma il tempo restante che avrei dovuto dedicare agli studi universitari lo dedicavo invece ad approfondire le mie conoscenze di “accatiemmellista”, orribile termine che indicava chi sapeva costruire siti web in HTML» fa presente Attilio che nel 1998 si mette in proprio, nel 2000 avvia la sua attività ufficiale, condividendo uno studio con altri tre liberi professionisti e riesce comunque a concludere gli esami universitari, accantonando però completamente la preparazione della tesi. Passano gli anni, ma per chi ha studiato in Cattolica gli anni non sono mai troppi, così come le occasioni e le opportunità non svaniscono mai. Nel 2010 Attilio riceve una comunicazione dall’Università Cattolica che lo avvisa che i suoi esami sarebbero scaduti a breve: «Decido di rimettermi in gioco, rientro in Cattolica e contatto subito la docente di Informatica Anita Longo per l’elaborazione della mia tesi di laurea».
Grazie proprio alla disponibilità della professoressa Longo ad Attilio viene data la possibilità di approfondire argomenti, non solo a cui era particolarmente interessato, ma anche utili per il suo ambito lavorativo: «Quando iniziai a scrivere la tesi avevo ormai dieci anni di attività lavorativa alle spalle, rindossare i panni dello studente non è stato semplice. La difficoltà maggiore è stata quella di trovare il modo di conciliare studio e lavoro. Ma grazie all’opportunità di redigere una tesi su un tema inerente alla mia professione, sono riuscito a trovare gli stimoli giusti per portarla a termine e conseguire la laurea» spiega Attilio che discutendo una tesi intitolata "L’evoluzione dei motori di ricerca: tra Search Engine Optimization e Web semantico" nel 2010 si laurea per la soddisfazione sua e sicuramente di papà Giorgio che, dopo la figlia Paola nel 1993, poté essere fiero di contare in famiglia un altro alumnus UC.
Studiare in Cattolica quindi per Giorgio, Paola e Attilio non ha significato un meccanico apprendimento di nozioni, ma ha voluto dire approfondire i propri interessi , le proprie passioni, ha rappresentato crescita intellettuale, morale e opportunità di incontri e relazioni. Tutto ciò lo si ritrova anche in Federica, che si è laureata in Scienze della Formazione primaria nel 2019, ed essendo la nipote dell’alumnus Giorgio, rappresenta la terza generazione della famiglia Abbiezzi in Cattolica.
“Sfidante” è infatti l’aggettivo con cui Federica ritiene e riassume la sua esperienza nell’Ateneo del Sacro Cuore: «Sono stati cinque anni di sfida su più fronti: avendo vissuto gli anni delle superiori in modo molto faticoso, accompagnata da insegnanti con poca passione per il proprio mestiere, temevo che avrei incontrato nuovamente docenti poco motivati, che mi avrebbero messo in difficoltà nell'apprendimento. Al contrario, la motivazione e la passione riscontrate in Università a catena hanno acceso anche il mio mondo interiore. La “sfida” ha riguardato proprio la mia speranza per il futuro: la mia volontà era quella di apprendere nel miglior modo possibile le modalità e gli strumenti che mi avrebbero reso una insegnante preparata, competente, appassionata, che avrebbe in qualche modo fatto la differenza. E così è stato».
L’alumna Federica rammenta infatti come da neomatricola temeva fortemente «un ambiente immenso dove ritrovarsi ad essere solamente un numero» mentre poi invece ebbe la sorpresa di «incontrare compagni di corso appassionati come me al mondo della formazione, con cui avere la possibilità di confrontarmi e crescere» e la gioia «di trovare una Facoltà dove potermi esprimere, poter essere presa in considerazione e potermi mettere in gioco». Una Facoltà, quella di Scienze della formazione primaria, in cui come osserva Federica «la pratica e la teoria sono sempre state sapientemente intrecciate fra loro, un percorso di studi che prevede lezioni teoriche, laboratori pratici, tirocinio diretto sul campo, un mix perfetto che è divenuto oggi per me un utile strumento di lavoro che quotidianamente applico nella mia professione di insegnante». A questo si unisce «la precisa e perfetta organizzazione delle diverse attività da parte dell’Ateneo, che ha reso sempre possibile la frequenza del corso di laurea» un vero e proprio plus, da considerare e non dare per scontato, nella scelta dell’università.
Una scelta che per Federica si è rivelata vincente perché ha permesso una formazione completa ed è stata anche il miglior investimento per realizzare i propri sogni. «Tutti credono che un insegnante entri in aula e spieghi per lo più in modo teorico e frontale gli argomenti di lezione di un programma già stabilito a priori. In realtà, la lezione è solo la punta dell’iceberg» spiega Federica che grazie alle lezioni di Didattica generale ha appreso come ogni insegnante deve essere pronto a modificare programmazione, metodologia, strumenti e metodi di valutazione a fronte dei feedback dei suoi allievi. Ma soprattutto è stato grazie al professor Pier Cesare Rivoltella – con cui Federica si è laureata elaborando una tesi dal titolo "Teatrando s’impara: i bambini protagonisti della scena didattica" – che ha avuto modo di approfondire il suo grande interesse per la relazione fra teatro e didattica: «Ho sempre fatto teatro sin da quando ero piccola, e uno dei miei sogni nel cassetto è sempre stato quello di regalare l’opportunità al maggior numero di persone di vivere l’esperienza teatrale come ho fatto io, sin dalla più tenera età. Grazie al lavoro di tesi con il professor Rivoltella, e al suo consiglio di frequentare un master dedicato a questo tema, ho acquisito competenze e una preparazione specifica che mi ha aperto nuove opportunità. Infatti, oggi coordino i laboratori di Drammaturgia Didattica all’Università Cattolica, proprio nel "mio" corso di laurea».
Giorgio, Paola, Attilio, Federica, quattro alumni Unicatt, storie di vita differenti in epoche diverse. Quattro voci che raccontano di un’università dove le lezioni e lo studio sono state occasione per imparare, sviluppare interessi, cambiare prospettive ma soprattutto quattro voci che, a distanza di anni, testimoniano quanto quegli anni in Largo Gemelli siano stati un tempo prezioso e utile per formarsi e crescere.