“Le ali della libertà”, un film scritto e diretto da Frank Darabont con protagonisti Tim Robbins e Morgan Freeman, è il titolo che viene subito in mente a Matteo Vetri se dovesse paragonare a un film i suoi anni di studio all’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Mi è subito venuto in mente questo film per i legami che questi anni in università mi hanno permesso di stringere e sviluppare, e soprattutto perché, ora che sto concludendo questo percorso, mi rivedo in tutte le speranze che ha rivolte al futuro il personaggio interpretato da Freeman nel finale della storia» spiega Matteo, appassionato di cinema, che ha da poco dato l’ultimo esame del suo corso di laurea triennale in Linguaggi dei Media.
Che cosa hai provato appena hai concluso il tuo ultimo esame?
«Subito dopo essere uscito dall’aula del mio ultimo esame - ovvero Teoria e tecniche del linguaggio pubblicitario - ho provato un insieme di sensazioni completamente differenti tra loro. Da un lato, non riuscivo a credere al pensiero di non dover più studiare su un libro per un po’ di tempo, dall’altro ero veramente molto contento e sollevato per aver concluso tutti gli esami. Tutto ciò mi ha fatto ripensare agli ultimi tre anni, alle prove sostenute, al percorso intrapreso e la mia soddisfazione è stata davvero grande».
Ma invece quali sono stati i pensieri che hanno accompagnato la notte prima del tuo ultimo esame universitario?
«Devo dire che è stata una notte tranquilla. Ho fatto un ripasso degli ultimi argomenti ma, in generale, ero molto sereno, consapevole del fatto di essermi impegnato al massimo fino all’ultimo. Mi sono addormentato senza problemi, ripensando a tutti gli esami superati e a tutto ciò che mi aveva portato fin lì, con l’enorme desiderio di concludere bene anche quest’ultima tappa».
Ripensando a tutti gli esami del corso di laurea, qual è stato quello che ti ha dato maggiori soddisfazioni o che è stato davvero interessante da preparare?
«Senza dubbio “Storia del Cinema Italiano” sostenuto con il professor Roberto Della Torre. Sicuramente ha aiutato il fatto che io ho un forte interesse per il mondo del cinema in tutti i suoi aspetti. Di fondamentale importanza è stata inoltre la capacità del docente di saper coinvolgere sempre gli studenti a lezione, condividendo con noi la sua passione. Il suo corso, infatti, mi ha attratto fin da subito, permettendomi di approfondire le evoluzioni del nostro cinema e le caratteristiche dei più importanti cineasti nazionali».
Hai avuto dei riti scaramantici o dei portafortuna che ti hanno accompagnato ad ogni tuo esame?
«In realtà non sono una persona particolarmente superstiziosa; ho solo un’unica piccola abitudine che ho rispettato il giorno di ogni esame, ed è quella di entrare in aula sempre prima con il piede destro. Sono conscio che la cosa è completamente ininfluente ai fini dell’esito, però non sono mai riuscito a farne a meno».
Quindi molto probabilmente lo farai anche il giorno della tua laurea a dicembre… A proposito su quale tema si focalizza la tua tesi?
«La mia tesi si intitola Sogni di carta. Iconografia e promozione nei manifesti cinematografici della Cineriz nell’Italia del miracolo economico e il mio relatore è il professor Roberto Della Torre. Con il mio elaborato voglio analizzare la comunicazione promozionale della Cineriz, una delle case di produzione e distribuzione cinematografiche più antiche d’Italia, attraverso i manifesti dei suoi film realizzati durante il periodo del boom economico. L’obiettivo è quello di dimostrare come le loro strategie pubblicitarie fossero già estremamente moderne».
Un’esperienza bella, particolarmente significativa del tuo percorso universitario?
«Grazie all’Università, nell’estate tra il secondo e il terzo anno, ho avuto l’opportunità di trascorrere due settimane ad Oxford, in Inghilterra. Per me è stata un’esperienza straordinaria, sia perché mi ha permesso di studiare al Kings College e prepararmi all’esame IELTS di inglese, sia perché mi ha dato la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo e confrontarmi con tante culture diverse. Confesso che alla partenza un po’ di ansia ce l’avevo, al mio ritorno, invece, ero solo felice per quanto avevo vissuto e per tutte le persone incredibili che avevo incontrato, tra l’altro, con alcune di loro sono ancora in contatto».
Da laureando consiglieresti a un amico di iscriversi in Cattolica?
«Assolutamente sì! In Cattolica ho trovato un ottimo ambiente in cui studiare, con tutor e professori sempre disponibili in caso di necessità. E poi il consiglio che mi sento di dare è quello di frequentare il più possibile le lezioni, le biblioteche, le aule studio…Vivere in presenza l’università è il miglior modo per fare nuove amicizie. Io facendo così ho potuto conoscere alcune delle persone che porterò con me per tutta la vita».
E dopo la laurea che cosa ti aspetta?
«Da un punto di vista accademico, fra un anno, inizierò la laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse sempre qui in Cattolica. Invece, per quanto concerne il mio futuro professionale, fra qualche anno mi piacerebbe iniziare a lavorare in un’agenzia pubblicitaria. Il desiderio è quello di trovare un lavoro stimolante, che mi permetta di crescere anche a livello personale. Come ho già detto però il cinema è, e sarà sempre, la mia più grande passione; per questo sogno di poter lavorare nel mondo cinematografico prima o poi, magari in una casa di produzione. E chissà che non riesca a realizzare un mio film un giorno…».