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Metaversity, il potenziale delle Realtà Estese nella formazione del futuro

14 marzo 2024

Metaversity, il potenziale delle Realtà Estese nella formazione del futuro

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Un docente di Storia dell’arte vuole far esplorare ai suoi studenti alcuni capolavori, dalla Pietà di Michelangelo alla Notte stellata di Van Gogh fino alla Gioconda di Leonardo da Vinci. Roma, New York e Parigi, dove si trovano le tre opere, non sono mai state così vicine, perché grazie alle Realtà Estese, e a una nuova figura professionale, è possibile comprendere gli obiettivi didattici specifici di un corso e aiutare gli insegnanti a tradurli in esperienze immersive di apprendimento

Tutto ciò, grazie a Metaversity, il progetto dell’Università Cattolica che esplora il potenziale delle tecnologie virtuali per la didattica del futuro, in risposta alle sfide dell’apprendimento nell’era digitale. I risultati della prima fase del progetto sono stati presentati nel campus di Milano durante il seminario “Extended: Il potenziale delle Realtà Estese nella Didattica e nell’Apprendimento”.

Metaversity, infatti, è anche un cantiere di ricerca e sviluppo tecnologico. Nel suo Laboratorio, i ricercatori dell’Università Cattolica sono impegnati nella progettazione di esperienze formative che si avvantaggiano delle più evolute tecnologie immersive. Ne è un esempio l’Augmented Learning Companion (ALeC), un agente virtuale 3D in realtà aumentata che supporta lo studente nel processo di apprendimento, attraverso conversazioni basate su una intelligenza artificiale addestrata sul materiale del corso. L’app, sviluppata dal partner tecnico Magnetic Media Network (MMN), supporta sia Apple Vision Pro sia Meta Quest 3

 

Il progetto è un’iniziativa di Teaching & Learning Lab (TeleLab), il Laboratorio diretto da Giovanni Marseguerra, pro-rettore al Coordinamento dell'Offerta formativa, che contribuisce al miglioramento e all’innovazione didattica per offrire a studentesse e studenti un’esperienza formativa di qualità. È realizzato in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche di Psicologia della Comunicazione (PsiCom) e con Humane Technology Lab (HTLab), il Laboratorio che investiga il rapporto tra esperienza umana e tecnologia, diretto da Giuseppe Riva.

«Con il progetto Metaversity, l’Università Cattolica è oggi alla frontiera dell’innovazione didattica e dell’applicazione delle nuove tecnologie al mondo dell’education» ha spiegato il professor Marseguerra. «Il Teaching and Learning Lab, che da tempo opera efficacemente su questo fronte nel nostro ateneo, si propone di delineare e sperimentare nuove modalità didattiche, e anche nuove forme di organizzazione dei curriculi, in grado di coniugare al meglio la didattica in presenza con la valorizzazione delle nuove tecnologie. Ponendo sempre lo studente al centro del processo educativo e formativo».

«L’esperienza della pandemia ci ha insegnato che al centro di ogni innovazione della didattica digitale ci devono essere le persone, non la tecnologia» ha detto Andrea Gaggioli, coordinatore del progetto Metaversity e direttore di PsiCom. «Quando si progettano ambienti virtuali per la didattica è fondamentale concentrarsi su ciò di cui studenti e docenti hanno realmente bisogno, sulle loro aspettative, sulle loro competenze e, soprattutto, sulle difficoltà determinate dagli attuali limiti degli strumenti e dei contenuti disponibili. Per questo è altrettanto importante coinvolgere nella progettazione tutti i portatori di interesse. Come ha ben evidenziato uno studio coordinato da HTLab, per comprendere il vero potenziale dei mondi virtuali per la didattica l’esperienza diretta è un fattore imprescindibile».

Durante il seminario, dopo i saluti di Giovanni Marseguerra sono intervenuti Andrea Gaggioli, Giuseppe Riva, Michela Balconi, direttrice dell’International Research Center for Cognitive Applied Neuroscience (IrcCAN), e Alessio Mazzolotti e Aaron Brancotti, autori del libro “Metaverse Architect - Skillset Per Costruire Altri Mondi” (Franco Angeli, 2023). Matteo Cantamesse, docente di Psicologia dei consumi e collaboratore di PsiCom, ha curato la dimostrazione dal vivo della didattica in realtà aumentata con Apple Vision Pro.

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Francesco Berlucchi

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Nella prima fase del progetto Metaversity sono stati realizzati workshop esperienziali per introdurre i docenti alle tecnologie immersive. I partecipanti hanno utilizzato speciali visori per esplorare sia ciò che gli ambienti virtuali possono offrire sia i loro limiti. «Tra i principali punti di forza identificati, spiccano le capacità degli ambienti virtuali di offrire esperienze immersive altrimenti impossibili» ha raccontato il professor Gaggioli. «La possibilità di viaggiare in luoghi storici o di rappresentare concetti astratti in modo tangibile sono solo alcuni esempi. La chiave è l'opportunità di collaborare in spazi virtuali superando le limitazioni fisiche». Attraverso i workshop di Metaversity, però, sono emerse anche importanti sfide e criticità. «Tra i principali problemi, oggi, ci sono la limitata disponibilità di contenuti e la necessità di assicurare l'accessibilità e l'inclusività per gli studenti con disabilità fisiche o sensoriali» ha chiosato Gaggioli.

I risultati ottenuti nella prima fase del progetto hanno permesso di sviluppare un nuovo modello di didattica virtuale, i MetaLabs, nei quali i docenti vengono affiancati da una nuova figura professionale, l’Immersive Learning Designer. Il consulente è in grado di  integrare competenze di diverse discipline e supporta l’insegnante nella valutazione dell'efficacia didattica delle esperienze immersive. I primi due MetaLabs sono già stati attivati, nell’ambito dell’insegnamento di Psicotecnologie per il Benessere, nella Facoltà di Psicologia, e in quello di Teoria e Tecniche della Comunicazione Mediale, nella Facoltà di Lettere e Filosofia.

«L’Immersive Learning Designer coniuga psicologia e design con una conoscenza approfondita delle tecnologie immersive, come l'hardware realtà virtuale e realtà aumentata, i software di sviluppo e le piattaforme di distribuzione» ha concluso il professor Gaggioli. «Per questo uno degli obiettivi fondamentali del progetto Metaversity è proprio quello di delineare il profilo di competenze che questa figura deve possedere, per sviluppare percorsi formativi professionalizzanti adeguati alla sua formazione».
 

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