Un docente di Storia dell’arte vuole far esplorare ai suoi studenti alcuni capolavori, dalla Pietà di Michelangelo alla Notte stellata di Van Gogh fino alla Gioconda di Leonardo da Vinci. Roma, New York e Parigi, dove si trovano le tre opere, non sono mai state così vicine, perché grazie alle Realtà Estese, e a una nuova figura professionale, è possibile comprendere gli obiettivi didattici specifici di un corso e aiutare gli insegnanti a tradurli in esperienze immersive di apprendimento.
Tutto ciò, grazie a Metaversity, il progetto dell’Università Cattolica che esplora il potenziale delle tecnologie virtuali per la didattica del futuro, in risposta alle sfide dell’apprendimento nell’era digitale. I risultati della prima fase del progetto sono stati presentati nel campus di Milano durante il seminario “Extended: Il potenziale delle Realtà Estese nella Didattica e nell’Apprendimento”.
Metaversity, infatti, è anche un cantiere di ricerca e sviluppo tecnologico. Nel suo Laboratorio, i ricercatori dell’Università Cattolica sono impegnati nella progettazione di esperienze formative che si avvantaggiano delle più evolute tecnologie immersive. Ne è un esempio l’Augmented Learning Companion (ALeC), un agente virtuale 3D in realtà aumentata che supporta lo studente nel processo di apprendimento, attraverso conversazioni basate su una intelligenza artificiale addestrata sul materiale del corso. L’app, sviluppata dal partner tecnico Magnetic Media Network (MMN), supporta sia Apple Vision Pro sia Meta Quest 3.