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Chiusure per le feste pasquali
Le variazioni negli orari dei servizi durante i giorni di Pasqua nelle sedi dell’Università Cattolica
| Redazione
15 aprile 2022
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Anche quest’anno celebriamo la Santa Pasqua in un clima di particolare apprensione. Dopo i due anni di pesanti limitazioni a causa del contagio da Covid-19 ci attendavamo una stagione di maggiore serenità anche per poter sviluppare i progetti di ripresa e di rilancio del Paese sostenuti dal PNRR. Abbiamo superato le criticità generate dalla pandemia grazie all’impegno generoso di tutte le componenti sociali, dal campo sanitario a quello scolastico, dall’ambito politico a quello economico, dal mondo ecclesiale a quello del volontariato.
Mentre a fatica stavamo cercando di riprendere una certa normalità di vita, è esplosa inaspettata e impensabile una guerra nel cuore dell’Europa. All’improvviso siamo ripiombati in uno scenario che pensavamo definitivamente superato dopo gli orrori della seconda guerra mondiale. Dal 24 febbraio assistiamo angosciati al violento conflitto che sta producendo devastazioni di ogni tipo, a partire dalla tragedia delle innumerevoli vittime sia tra i militari sia tra i civili inermi, inclusi bambini, donne e anziani.
L’immane devastazione dell’Ucraina invasa dall’esercito Russo oltre a produrre danni incalcolabili che si riflettono sul sistema delle risorse energetiche, sull’economia mondiale e sulla stessa produzione alimentare, ha generato anche un flusso di milioni di profughi che stanno cercando riparo nei paesi limitrofi e nel resto d’Europa. Un conflitto che è locale nel suo perimetro bellico, ma è mondiale per l’impatto che ha sul mondo globalizzato e per gli scenari che si vanno delineando e che avranno pesanti ricadute negli assetti futuri.
Come può la nostra comunità accademica vivere la Pasqua in questo contesto? Forte della memoria storica che nel corso dei suoi cento anni di vita ha visto l’Ateneo misurarsi con ben due conflitti bellici mondiali, occorre ancor più rafforzare l’attività accademica per formare una nuova generazione di persone qualificate dal punto di vista professionale e moralmente motivate, capaci di contribuire alla costruzione di una convivenza civile, pacifica e solidale, ispirata ai valori che Papa Francesco ci ha consegnato con l’enciclica Fratelli tutti.
Questa fondamentale prospettiva, da sempre cuore della missione dell’Ateneo, affonda le sue radici nel mistero Pasquale. Nel dono d’amore che Gesù ha fatto di sé sulla croce si manifesta, infatti, la vera sapienza, necessaria per contrastare visioni egoistiche ed egemoniche e per passare dalla diffidenza al dialogo, dal conflitto alla riconciliazione, dalla prevaricazione al rispetto, per realizzare, quindi, un mondo solidale, fraterno e pacificato.
Nella sapienza della Croce risplendono già i germogli della Risurrezione di cui sono testimoni tutti coloro che non si arrendono alla logica della violenza, ma si fanno costruttori di pace e di fraternità, divenendo così generatori di speranza. È per questo che mentre attraversiamo i giorni tristi della guerra possiamo e dobbiamo augurarci con tutto il cuore Buona Pasqua.
Il messaggio di
Assistente Ecclesiastico Generale di Ateneo