Amici e appassionati di tennis si sono dati appuntamento a Brescia, nell’Aula Magna della sede dell'Università Cattolica per ricordare Gianni Clerici.
Perché qui, da qualche mese, si possono consultare le centinaia di suoi cimeli tra libri, cartoline, fotografie, manifesti. Un intero archivio donato dalla famiglia, grazie alla mediazione del professor Francesco Rognoni, al Centro di documentazione e ricerca Raccolte Storiche, presieduto dal professor Andrea Canova il quale ha annunciato per il 2024 di dedicare una giornata proprio al giornalista-scrittore scomparso nel 2022.
Le sue raccolte ci testimoniano quanto fosse un amante non solo del tennis ma anche dell'arte, del teatro e della scrittura.
E «chissà cosa avrebbe detto, cosa avrebbe scritto, vedendo il successo di Sinner o la vittoria della Davis». Lo hanno detto in molti di coloro che sono saliti in cattedra per raccontare un po’ del loro Clerici, del collega, dell’amico con cui hanno condiviso la passione del tennis.
«Garbo, gentilezza, competenza, classe, unicità, sensibilità». Queste le parole con cui lo hanno descritto coloro che l'hanno conosciuto e apprezzato: da Carlo Annovazzi di Repubblica a Stefano Semeraro de La Stampa e direttore de Il Tennis italiano, passando per Ubaldo Scanagatta direttore di Ubitennis.com, Elena Pero di Sky, fino a Claudio Mezzadri, ex tennista e allenatore di quella Svizzera che vedeva scendere in campo il «re» Roger Federer.
«Clerici era un giornalista fuori dagli schemi - ha ricordato proprio Mezzadri - ma per questo speciale. Aveva il “guizzo” e lo dimostrava non solo in pezzi sublimi, ma anche nelle telecronache, quelle in cui la sua spalla ideale Rino Tommasi amava chiamarlo Dottor Divago, per la sua capacità di spaziare tra mille argomenti diversi, tranne che parlare del match in corso. Per questa ragione i suoi articoli erano letti anche da chi non era un appassionato di tennis. Un vero storyteller o come disse Italo Calvino uno scrittore rubato dallo sport».
Lo raccontano in modo dettagliato la varietà di materiali che oggi sono custoditi nella biblioteca del campus di Mompiano dell’Università Cattolica e che nei prossimi mesi verranno resi consultabili a studiosi e appassionati, come precisa Pierangelo Goffi, coordinatore della Biblioteca e dell’evento “Il racconto del tennis”, che si è svolto venerdì 14 dicembre.
Grande collezionista di tutto ciò che avesse un’attinenza col mondo del tennis, Clerici costituì quella che può essere considerata una delle più complete biblioteche al mondo nel settore del tennis; una raccolta che comprende non solo libri (molti dei quali di fine Ottocento e inizio Novecento), ma anche le annate complete delle principali riviste (italiane, americane, inglesi, francesi) di settore, nonché la raccolta completa dei suoi articoli e delle sue opere.
L’archivio contiene il materiale preparatorio per le sue opere, in particolare quello riguardante la leggendaria tennista Suzanne Lenglen, soprannominata la “Divina”, e documenti di vario genere, tra cui alcuni suoi scritti inediti; la corrispondenza intrattenuta con autori di spicco della sua epoca, tra i quali Mario Soldati, Sergio Ferrero e Giorgio Bassani.
A fine incontro Emidio Rossi – il Maestro per eccellenza del tennis bresciano – ha presentato l’edizione 2023 del Circuito di Natale, tradizionale appuntamento tennistico giovanile di fine anno giunto alla sua 41° edizione quest’anno dedicato proprio alla memoria di Gianni Clerici, che nei suoi articoli raccontò non solo le gesta dei grandi campioni, ma anche le storie e i primi trionfi di tanti giovani talenti.