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Ponti di Babele. Il ruolo della traduzione nella costruzione della civiltà

16 marzo 2023

Ponti di Babele. Il ruolo della traduzione nella costruzione della civiltà

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Dal 16 al 18 marzo 2023 si svolgerà la sesta edizione del Festival Internazionale della Lingua e della Cultura Araba, quest’anno intitolata “Ponti di Babele. Il ruolo della traduzione nella costruzione della civiltà”. Su questo tema si confronteranno studiosi, scrittori, poeti, traduttori e editori provenienti da dieci paesi arabi diversi, oltre all’Italia.

Scarica il programma

Il Festival si apre giovedì 16 marzo con i saluti istituzionali del professor Giovanni Gobber, preside della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, della professoressa Maria Cristina Gatti, direttore del Centro di Ricerca della Lingua Araba (CARA) e di S.E. Ahmad bin Rakkad Alameri, presidente della Sharjah Book Authority e partner dell’Università Cattolica nell’organizzazione del Festival. Alameri porterà al pubblico del Festival il saluto di sua altezza Sultan Bin Mohamed Al Qasimi, membro del Consiglio Supremo degli Emirati e Governatore di Sharjah, grande sostenitore del rafforzamento del legame fra cultura araba e cultura europea.

«La lingua araba - spiega Alameri - ha introdotto nel mondo le basi dell’algebra, della geometria, dell’astrologia, delle scienze nautiche, e dell’architettura. La bibliografia araba è stata la prima fonte di tutte le invenzioni che usiamo oggi, a partire dall’aereo, fino alla macchina fotografica, il telefono persino Internet. Per questo siamo molto debitori nei confronti della traduzione, perché senza di essa non saremmo arrivati al livello di avanzamento e sviluppo che abbiamo raggiunto oggi. Per questo siamo molto grati per la scelta della traduzione come argomento di questa edizione del Festival».

A seguire, dopo un’introduzione al programma da parte del professor Wael Farouq, ideatore e coordinatore scientifico del Festival, si terrà la lezione inaugurale del professor Stefano Arduini della Link Campus University di Roma che introdurrà il tema del convegno scientifico. Arduini proverà a rispondere alla domanda fondamentale: “Come tenere assieme la diversità e l’universalità della parola?”


La traduzione crea concetti – spiega Arduini - l’incontro fra più mondi e più universi concettuali produce qualcosa di nuovo che non era prevedibile in partenza. Tradurre allora è un pensare nella lingua, è una filosofia incarnata perché illumina porzioni del mondo che senza la traduzione non esisterebbero, non avrebbero una storia o non sarebbero percepibili, consentendo una continua reinvenzione delle culture, una ridefinizione delle identità. La storia delle traduzioni è la storia di queste riformulazioni e delle trasformazioni che portano ogni volta a riconfigurare il mondo che ci circonda. Si traduce dunque perché questo compie il nostro desiderio di conoscenza, un desiderio di definire il proprio sé nel rapporto con l’altro da sé, la necessità di comprendere l’alterità senza escluderla, di riconoscerla perché significa riconoscere la molteplicità che caratterizza l’umanità».

A seguire, sempre il 16 marzo, avrà luogo una serata di poesia e musica con la professoressa Francesca Corrao (Luiss, Roma) e il poeta siriano Nouri al-Jarrah.

Il 17 e 18 marzo si svolgerà invece il convegno scientifico, suddiviso in otto sessioni ognuna dedicata a un tema diverso relativo alla traduzione. Venerdì 17 ci si occuperà della traduzione dei linguaggi specialistici, della poesia, della relazione fra editoria e traduzione, e della traduzione del futuro. Sabato 18 ci si concentrerà sulla traduzione del romanzo, del patrimonio classico e del dialogo che si instaura fra il sé e l’altro nel processo della traduzione.

Come sempre, il convegno scientifico sarà accompagnato da una serie di eventi artistici aperti al pubblico. Oltre alla già citata serata di poesia, sempre venerdì, alle 21, in Aula Magna, si potrà assistere all’esibizione del Coro in lingua araba dell’Università Cattolica, diretto da Hani Gergi. Nei giorni del convegno, nel Cortile d’onore dell’Università, si svolgerà, come nelle precedenti edizioni, l’Agorà del libro arabo, in collaborazione con la casa editrice italo-araba Almutawassit. Nello stesso luogo si potrà visitare anche una mostra di arte grafica dell’artista siro-palestinese Khaled al-Nasiry. Infine, sabato 18 alle ore 19, il Festival si concluderà con la proiezione dello storico e celebre film “La mummia” (1969) del regista egiziano Shady Abdel Salam.

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Redazione

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