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Protocollo d'intesa per il corso di laurea trilingue in Medicine and surgery a Bolzano

26 luglio 2023

Protocollo d'intesa per il corso di laurea trilingue in Medicine and surgery a Bolzano

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Sessanta posti, tre lingue, un corso unico nel panorama universitario italiano. Con la firma del Protocollo d’intesa Università Cattolica del Sacro Cuore e Provincia Autonoma di Bolzano si impegnano a istituire un corso di laurea in medicina e chirurgia nel capoluogo altoatesino. È il primo importante passo di un iter amministrativo che dovrebbe portare all’avvio del corso in Medicine&Surgery erogato dall’Ateneo grazie alla sua facoltà di Medicina e Chirurgia a partire dall’anno accademico 2024/25.

Per consentire una maggiore attrattività internazionale la lingua del percorso di studi sarà l’inglese, mentre i tirocini si svolgeranno in tedesco e italiano, la lingua dei pazienti che i giovani medici dovranno assistere nei sette ospedali, e in generale nelle strutture della Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, partner fondamentale del progetto.

Al momento dell’avvio delle lezioni il corso di laurea verrebbe fisicamente ospitato da strutture già esistenti nel Polo universitario delle professioni sanitarie Claudiana. In questo complesso, a partire dal 2027, avrà un edificio dedicato per il quale la Giunta Provinciale ha deliberato oggi il programma planivolumetrico e un finanziamento da 35 milioni di euro.

Un articolo di

Michele Nardi

Michele Nardi

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«L’Università Cattolica attraverso la facoltà di Medicina e chirurgia eroga da anni con soddisfacenti risultati alcuni corsi di laurea delle professioni sanitarie presso il Polo della Claudiana -ha confermato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli-. Questa consolidata cooperazione rappresenta una base preziosa per il futuro corso di medicina che, erogato in lingua inglese, nasce con uno sguardo internazionale. Gli studenti del nuovo corso di laurea potranno disporre di strutture all’avanguardia e di un corpo docente qualificato, contando sull’esperienza di medici e ricercatori del Policlinico A. Gemelli e sulle opportunità di formazione clinica assicurate dalle strutture del territorio. Con la firma di questo protocollo intensificheremo l’azione, insieme ai partner di progetto, per ottenere dal Ministero l’accreditamento del nuovo corso, offrendo un percorso di formazione medica che le Autorità provinciali, con le quali stiamo collaborando in armonia ed efficacemente, hanno fortemente voluto».

 

Per la Provincia Autonoma di Bolzano il nuovo corso di laurea è una prima risposta alla carenza di medici che sta colpendo anche la rete sanitaria locale. Attualmente risultano vacanti almeno 300 posti su 1516 posti full-time presso gli ospedali altoatesini: «Si tratta un progetto strategico e per noi prioritario che ci permetterebbe di formare giovani medici sul territorio, aumentare la nostra capacità di attrarre persone qualificate e, nel medio termine, contrastare la carenza di medici ed assicurare così un’assistenza sanitaria di alto livello anche in futuro» ha commentato il presidente della Provincia Arno Kompatscher.

«Dare il via a un corso di laurea in medicina è un investimento per il futuro, per la società e per noi stessi – ha dichiarato il preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Antonio Gasbarrini-. Formare bravi medici significa curare la parte didattica del loro percorso ma anche farli diventare bravi ricercatori, perché la scienza medica non si ferma mai, ma soprattutto bravi clinici: medici che si prendono cura delle persone sia con le grandi tecnologie sia con il rapporto umano. Avere una grande facoltà che segue questi principi è un valore enorme per il territorio ed è quello che vogliamo fare qui in Alto Adige».

Nella mattinata ladelegazione dell’Ateneo composta oltre ai professori Anelli e Gasbarrini dal Direttore Generale Paolo Nusiner assieme al direttore di Sede del campus di Roma Lorenzo Cecchi e al vice preside di Medicina Alessandro Sgambato è stata ospitata nelle strutture del NOI Techpark, il polo dell’innovazione dell’Alto Adige dove hanno sede le strutture del centro di ricerca indipendente Eurac Research. La visita è stata un momento prezioso per presentare le attività del centro, specializzato soprattutto nella ricerca biomedica, nella medicina climatica e in condizioni estreme, una specializzazione garantita anche terraXcube, un simulatore all’avanguardia nato per rispondere all’esigenza di ricreare in un ambiente sicuro e controllabile le condizioni estreme della montagna e per studiare gli effetti di queste condizioni sul corpo umano.

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