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Religiosità, spiritualità e funzionamento psicologico positivo

02 maggio 2021

Religiosità, spiritualità e funzionamento psicologico positivo

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A fondamento della tematica affrontata il 28 aprile durante il webinar “Religiosità, spiritualità e funzionamento psicologico positivo”, organizzato dall’Unità di Ricerca in Psicologia della Religione dell’Università Cattolica, c’è l’importanza e l’interesse che l’Università Cattolica attribuisce all’insegnamento di Psicologia della religione.

Se ne è fatto garante monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale Università Cattolica, introducendo i lavori dell’articolato seminario. In particolare il vescovo ha collocato tale seminario nell’anno del centenario della nostra Università – con riferimento al fondatore padre Gemelli noto per i suoi pionieristici studi di psicologia - e in un momento storico sfidante quale quello della pandemia in atto. Inoltre, ha sottolineato il contributo che la psicologia, al pari di altre discipline come la sociologia, la pedagogia e la filosofia, può dare alla comprensione multidisciplinare del vissuto e dell’esperienza religiosa anche in chiave pastorale, tenendo altresì presenti le ricadute sul piano della terza missione: «In tal senso l’Università Cattolica rende il servizio che le è proprio alla chiesa, oltre che alla società. In questo ‘cambiamento d’epoca’, secondo l’espressione di papa Francesco, è utile studiare i dinamismi psicologici che accompagnano e regolano l’esperienza religiosa, la pastorale, la catechesi, soprattutto in questo periodo in cui dipendiamo molto dalla rete».

Il riferimento all’attualità è stato fatto anche dal professor Davide Massaro, docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’Educazione e Coordinatore dell’Unità di Ricerca in Psicologia della Religione dell’Ateneo, il quale ha rilevato che in questo anno di Covid la ricerca non si è fermata, anzi è proseguita con maggior vigore: «Il webinar ci mostra prospettive interessanti su come la religiosità e la spiritualità, anche in questa fase, abbiano avuto un impatto significativo sul benessere delle persone; esso inoltre evidenzia come la psicologia in tutte le sue declinazioni possa proficuamente contribuire allo studio di un tema così cruciale come quello della religione».

Ha portato il saluto all’incontro anche la professoressa Antonella Marchetti, docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’Educazione e Direttore del Dipartimento di Psicologia, che ha tracciato la storia del corso di Psicologia della Religione e dell’Unità di Ricerca in Psicologia della Religione, sottolineando il lavoro interdisciplinare di collaborazione tra le facoltà di Scienze della Formazione e di Psicologia.

Entrando nel vivo del seminario, la professoressa Daniela Villani, organizzatrice e moderatrice del webinar, ha puntualizzato come il seminario rappresenti un momento di sintesi e condivisione di alcune ricerche condotte all’interno dell’Università Cattolica e dell’Università di Milano Bicocca, e rientri in un filone di studi che miri a investigare l’associazione tra religiosità, spiritualità salute e benessere. «Il funzionamento psicologico positivo – ha affermato la docente - include diverse dimensioni come l’accettazione di sé; la capacità di instaurare relazioni positive, intime e soddisfacenti con gli altri; il senso di autonomia personale e di auto determinazione, la sensazione di avere le competenze per gestire il proprio contesto; l’avere e perseguire un proprio scopo nella vita e sentirsi parte di un progetto costruttivo di crescita e apertura verso esperienze significative». Inoltre ha evidenziato come tra i meccanismi che sono stati studiati come mediatori della relazione positiva tra le dimensioni della religiosità e della spiritualità e il benessere ci sono, ad esempio, l’auto-regolazione del comportamento, che spesso va di pari passo con l’adozione di stili di vita più salutari, la partecipazione alla comunità religiosa e il supporto sociale percepito, l’attuazione di pratiche come la preghiera, lo sviluppo di strategie adattive di regolazione emotiva, l’altruismo e la prosocialità, il contribuire al benessere delle altre persone e ad operare nel contesto di riferimento.

Le relazioni svolte durante il seminario hanno permesso di affrontare il tema della complessità dell’esperienza umana e di individuare il contributo della fede, del vissuto e dell’esperienza religiosa, così come dell’esperienza di auto-trascendenza e di interconnessione con l’umanità al benessere delle persone.

Alice Chirico, assegnista di ricerca in Psicologia generale presso la facoltà di Lettere dell’Università Cattolica, ha presentato una ricerca che ha evidenziato come le disposizioni individuali all’autotrascendenza e alle emozioni positive come la meraviglia, l’amore e la compassione, siano associate alla credenza di benevolenza del mondo e alla dimensione spirituale e religiosa.

Un contributo teorico relativo allo sviluppo della comprensione della mente di Dio da parte dei bambini, in una prospettiva cross-culturale è stato oggetto della relazione di Cinzia Di Dio, ricercatrice di Psicologia dello sviluppo presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica, mentre Germano Rossi, docente di Psicometria presso l’Università di Milano Bicocca, ha presentato i risultati di una ricerca che ha analizzato il benessere e il coping religioso in diversi gruppi religiosi.

Daniela Villani, docente di Psicologia generale della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica e di Psicologia della Religione, ha illustrato un contributo di ricerca mirato a sottolineare il ruolo dell’identità religiosa e del meaning in life come risorse che hanno permesso di sostenere l’adattamento positivo alla pandemia in un campione di giovani adulti.

Elena Gianotti, collaboratrice di ricerca presso la docente di Psicologia generale della Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica, ha presentato un intervento mirato a descrivere il potenziale trasformativo degli esercizi spirituali di Sant’Ignazio, sottolineando come la pratica meditativa sia associata a cambiamenti positivi nelle dimensioni cognitive e motivazionali, e Maria Luisa Gennari, docente di Psicologia clinica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica, ha illustrato un contributo mirato a evidenziare la presenza di bisogni spirituali e religiosi in pazienti cronici, con una predominanza dei bisogni spirituali nei pazienti più giovani e di quelli religiosi in pazienti anziani e ricoverati in RSA.

La conclusione del seminario è stata affidata al professor Alessandro Antonietti, Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica e co-autore di alcuni dei contributi presentati, che ha messo in guardia dal considerare il benessere un criterio guida per coltivare spiritualità o religiosità strumentalizzando le convinzioni religiose per il benessere o l’aiuto alla crescita: «I credenti anche in situazioni di difficoltà trovano risorse per affrontare le sfide, ma il benessere non può essere il criterio guida per coltivare spiritualità o religiosità».

I diversi contributi presentati, frutto di altrettante ricerche, hanno dato voce a diverse prospettive di studio nell’area della psicologia, rappresentando un momento di riflessione e condivisione importante nell’area della Psicologia della Religione, meritevole di ulteriori incontri di approfondimento per la divulgazione dei risultati conseguiti.

Un articolo di

Agostino Picicco

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