La complessità e la velocità dei cambiamenti in atto mettono a dura prova le organizzazioni nel perseguimento degli obiettivi aziendali, partendo dallo sviluppo delle risorse umane. In tal senso un contributo importante può arrivare dalla ricerca scientifica. E così le neuroscienze, oggi, rappresentano un supporto prezioso per la gestione delle imprese.
Secondo la professoressa Michela Balconi, direttore scientifico del corso di perfezionamento in Neuromanagement per le organizzazioni, «lo scenario attuale richiede lo sviluppo e la messa in atto di competenze di nuova generazione come quelle connesse ad esempio al change management, all'intelligenza artificiale e allo smartworking. Le metodiche di analisi e intervento proprie delle neuroscienze applicate sono certamente strumenti necessari per una nuova gestione delle risorse umane, per essere in grado di valorizzare il fattore umano come fattore di business».
«Con il mio gruppo di lavoro – spiega la professoressa Balconi - abbiamo ad esempio evidenziato come strumenti legati alle neuroscienze possano apportare innovazione rispetto a pratiche organizzative consolidate, quali le fasi di valutazione e la gestione del feedback sulla performance in azienda. Metodiche di analisi avanzata come l’approccio hyperscanning – un metodo di indagine per esplorare i livelli di sintonizzazione interpersonale – hanno fornito nuovi dati relativi anche alle dinamiche meno consapevoli che nascono tra group-leader e collaboratori durante un colloquio di restituzione sulle prestazioni professionali e sugli obiettivi raggiunti, suggerendo come rendere più funzionali ed efficaci tali critiche occasioni di confronto tra colleghi».
«Un’ulteriore recente applicazione - prosegue - interessa le pratiche di age management e, in particolare, l’implementazione di percorsi di potenziamento neurocognitivo in azienda. A tal proposito, una ormai consolidata attività di ricerca condotta insieme all’International Research Center for Cognitive Applied Neuroscience ha portato alla definizione di nuovi protocolli di neuropotenziamento in cui wearables e device neuroscientifici indossabili sono utilizzati per supportare e incrementare l’efficacia di tecniche tradizionali, definendo percorsi personalizzati per il mantenimento dell’efficienza mentale in condizioni di particolare stress o per l’ottimizzazione delle capacità di controllo cognitivo e presa di decisione in contesti applicati».
L’integrazione del sapere e dei metodi delle neuroscienze applicate in ambito organizzativo e aziendale offre una diversa chiave di lettura per interpretare i fenomeni che connotano la vita organizzativa e nuovi strumenti di assessment e intervento, per rispondere ai bisogni di crescita, formazione, motivazione, trasformazione e innovazione consapevole all'interno dei contesti organizzativi e degli scenari complessi odierni, in più aree.
«La gestione dello stress per sostenere performance cognitive ottimali rappresenta un target trasversale a diversi ambiti, come professione, istruzione e sport. Le procedure di assessment ed empowerment create per i contesti organizzativi, possono fungere da punto di partenza per l’ideazione di percorsi e strumenti per il potenziamento della performance agonistica o per il rafforzamento della capacità di regolare l’ansia pre-esame e permettere alla persona con cui si lavora di esprimere al meglio il proprio talento. Un ulteriore tema caldo riguarda la gestione del cambiamento – pensiamo, ad esempio, alla recente ricalibrazione delle dinamiche sociali a favore di forme di comunicazione mediata, che tutti abbiamo dovuto affrontare – e gli effetti di tali processi sul benessere individuale e inter-soggettivo».
«Il mondo delle organizzazioni – conclude - e dell’industria offre diversi esempi virtuosi di una gestione ottimale di tali snodi critici della vita di un’impresa, anche grazie al supporto delle tecniche e dei metodi del neuromanagement, e oggi, finalmente, si inizia a osservare l’interesse per tali opportunità anche da parte di realtà associative e del Terzo settore, un interesse che apre nuove possibilità di sviluppo e cooperazione».