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Scegliere la Cattolica per costruire il proprio futuro

07 aprile 2022

Scegliere la Cattolica per costruire il proprio futuro

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Dallo studio in biblioteca al “bacio accademico”, dal viaggio negli Stati Uniti alla fiera degli Obej Obej. Sono tanti i ricordi che tornano alla mente se Federica e Alessio, alumni della Facoltà di Economia, ripensano ai loro anni di studio in Cattolica, un’università che avevano scelto per essere sicuri di ricevere una formazione culturale completa e una preparazione solida spendibile con facilità nel mondo del lavoro. E dove raccontano di aver vissuto tra le esperienze più entusiasmanti della loro vita. Per tutto questo sono fieri di far parte della Community Alumni e sono orgogliosi di passare oggi il testimone al loro figlio Matteo, futura matricola Unicatt.


«Sono stati anni meravigliosi all’insegna della curiosità nell’apprendimento, dello sviluppo di progetti e della socialità vissuta nell’impegno dello studio come nelle ore di svago». Si riassume tutta qua, in questa frase l’esperienza di studio in Università Cattolica per Alessio Gerbella e Federica Gorini, marito e moglie e alumni della Facoltà di Economia, che proprio in largo Gemelli si sono conosciuti e hanno iniziato il loro percorso di vita insieme.

«Il nostro percorso in Cattolica inizia nell’autunno del 1990, quando iniziammo a frequentare le prime lezioni del corso di Economia e commercio. Ci siamo conosciuti sui banchi dell’università, tra una lezione e l’altra, da subito abbiamo trovato sintonia e seguivamo insieme le lezioni, tenendoci il posto nelle aule e in biblioteca per studiare e preparare insieme gli esami» ricordano Federica e Alessio, sottolineando che per loro aver scelto l’Ateneo del Sacro Cuore ha significato vivere una delle esperienze più stimolanti ed entusiasmanti della loro vita.

«Eravamo un bel gruppo di amici e fin dall’inizio abbiamo condiviso lezioni e tempo libero. Passavamo l’intera giornata in università, frequentando le lezioni, studiando in biblioteca, pranzando in mensa e facendo merenda al bar. L’Università Cattolica con i suoi chiostri era diventata la nostra seconda casa» raccontano gli alumni Alessio e Federica che rammentano inoltre come «spesso anche nei week end non perdevamo occasione di partecipare ad iniziative promosse dall’Ateneo o ci ritrovavamo a bazzicare sempre in zona: per la Messa nella basilica di Sant’Ambrogio o per un giro all’imperdibile fiera degli Obej Obej che al tempo si teneva intorno a largo Gemelli».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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Iscriversi in Cattolica quindi per Federica e Alessio non ha rappresentato solo lezioni, studio, esami che hanno permesso di acquisire una formazione altamente qualificata, ma ha rappresentato anche il sentirsi parte di una grande famiglia, di una forte comunità, grazie alla quale sono cresciuti e maturati come persone, come individui, e tutto ciò ha permesso loro di raggiungere importanti obiettivi a livello professionale e non. Sicuramente quanto vissuto e appreso negli anni di studio in Cattolica viene oggi, in qualche modo, declinato e applicato nell’operare di Alessio presso una grande banca italiana o nell’impegno di Federica come assessore al Verde Pubblico e all’Ambiente di un Comune della provincia di Milano.

Anche sul fronte docenti, per Alessio e Federica, la Cattolica è stata luogo di incontri importanti: tra i tanti ricordati, sicuramente un posto di rilievo, lo occupa il professor Sergio De Angeli, docente di Tecnica bancaria, che è stato per entrambi il relatore di tesi. Nel 1994 Alessio infatti si è laureato discutendo una tesi sul tema La Politica di impiego in titoli della banca. Evoluzione e tendenze; mentre Federica, sempre nel 1994, ha concluso i suoi studi presentando un elaborato dal titolo I rischi di mercato della banca e gli strumenti di copertura che le è valso il massimo della votazione e - come lei ben rammenta - “un bacio in fronte” da parte del presidente della commissione, vale a dire il cosiddetto “bacio accademico”, una forma di encomio solenne, conferito in aggiunta alla Lode ricevuta. 

Con profonda gratitudine è ricordato anche il professor Luigi Campiglio, docente di Politica economica, a cui gli alumni Federica e Alessio devono la possibilità di aver potuto vivere un’esperienza davvero speciale, quella di un viaggio negli Stati Uniti. Un viaggio “studio” differente, concepito per aprire la mente, allargare gli orizzonti e porsi nuove domande. Con tali finalità lo aveva promosso il professor Campiglio e – grazie a dei finanziamenti ricevuti dalla Cassa di risparmio di Piacenza, al tempo presieduta dal professor Gian Carlo Mazzocchi - destinato ai dieci studenti, non solo i più meritevoli del corso, ma che anche maggiormente si distinguevano per le loro soft skills.

Ed è forse proprio in questa formazione integrale della persona, in questo bagaglio di competenze trasversali che gli alumni Alessio e Federica riconducono il valore aggiunto della loro laurea in Cattolica: «siamo molto soddisfatti del nostro percorso lavorativo, che abbiamo raggiunto grazie alla preparazione e ai valori ricevuti durante gli anni di studio in Cattolica. Una formazione culturale completa e una preparazione solida, entrambi desideravamo e ambivamo a un’università qualificata, in grado di offrirci una preparazione che ci permettesse di inserirci con facilità nel mondo del lavoro».

«Il nostro cuore è sempre legato alla nostra università» affermano, quasi all’unisono, gli alumni Federica e Alessio. Un legame destinato a rafforzarsi ulteriormente grazie alla decisione di Matteo, uno dei loro tre figli, di immatricolarsi anche lui alla Facoltà di Economia dell’Ateneo del Sacro Cuore: «Non ho avuto dubbi sulla scelta dell’Ateneo, dopo tutti i racconti positivi dei miei genitori sulla loro esperienza. Ho deciso per la Cattolica, nella speranza di poter vivere le medesime emozioni con un gruppo di amici con cui condividere gioie e fatiche del percorso universitario». E se da una parte c’è l’entusiasmo di una futura matricola, dall’altra c’è la serenità di due alumni: soddisfatti «perché il loro figlio ha spontaneamente seguito le loro orme» e certi del fatto che anche lui potrà godere di «quell’ambiente familiare, coinvolgente e culturalmente stimolante dove un giovane può far crescere i propri sogni per il futuro».

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