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Tangerine, la start-up dove si incontrano musica e business

02 agosto 2022

Tangerine, la start-up dove si incontrano musica e business

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Riccardo Pietri è di Milano, ha 25 anni, e dopo la triennale all’Università Cattolica in Economia, svolta nella sede del capoluogo lombardo, si è spostato nel campus di Piacenza iscrivendosi alla laurea magistrale in Gestione di azienda.

Si è da poco laureato con la discussione della tesi dal titolo “Music Business e digitalizzazione: l’evoluzione delle strategie competitive nell’industria musicale”. Una ricerca nata appunto dalle sue due grandi passioni, la musica e l’impresa, e che ha suggellato la sua duplice attività: quella di studente e di startupper.

Pietri è un compositore: suona il piano, interesse che gli è derivato dall’avere un bisnonno musicista. È però anche molto interessato all’imprenditoria, tanto che alla fine del 2021 con due soci - Michele Sacerdote e Thaly Blanga - ha fondato la startup "Tangerine". «L’obiettivo che ci proponiamo - spiega - è di mettere in contatto gli artisti con chi può promuoverli e produrre i loro lavori».

Prima della startup c’è stato un lavoro di acquisizione di competenze. «Ho iniziato a lavorare in quel campo già qualche anno fa collaborando con alcuni artisti - dice Pietri - principalmente con il pianista e compositore Roberto Cacciapaglia, che ha scritto le musiche per l’Expo di Milano del 2015». Nel mezzo c’è anche stata la collaborazione con alcune piattaforme, per le quali Pietri ha svolto il ruolo di curatore, poi la passione per questo lavoro è sfociata in Tangerine.  

«La nostra startup - racconta - è nata alla fine del 2021: siamo nella fase in cui stiamo cercando fondi di investimento. Si tratta di un marketplace internazionale che mette in contatto gli artisti musicali di tutto il mondo con quelli che sono definiti "reachers" ovvero curatori di playlist, influencer di TikTok o di Instagram e altre figure utili agli artisti musicali per potere emergere e ottenere una buona visibilità».

Tangerine, che al momento conta circa 3mila artisti iscritti e oltre 10mila submissions di brani musicali, nasce dalla constatazione che al giorno d’oggi è facile creare contenuti musicali, ma è particolarmente complicato diffonderli e farli ascoltare dalle persone giuste. La piattaforma svolge pertanto un ruolo di spazio musicale che promette di non lasciare imbrigliato il talento degli artisti.

«Tangerine mette in contatto gli artisti con alcune figure importanti, una di queste è il curatore. Io stesso sono inserito al suo interno come curatore, ma vi sono anche altri profili, ad esempio i reacher o gli influencer di TikTok e di Instagram, e abbiamo creato anche la figura di Hyper per promuovere la musica degli artisti. Sono produttori, talent scout, trend setter, esperti che sostengono i musicisti e che fanno campagne promozionali. Figure che possono connettere l’artista con chi può aiutarlo ad emergere».

«La peculiarità di Tangerine - continua Pietri - risiede in un controllo qualitativo più alto della media, perché si adoperano parametri di valutazione più stringenti. Ma all’interno del portale è fondamentale anche lo spazio dell’Arena, dove l’artista inserisce la traccia, dopodiché riceve proposte da parte di tutte le figure presenti in questa arena. Si instaura un meccanismo di competizione in cui le tracce sono ascoltate da più persone, gli influencer fanno delle proposte e sta poi all’artista il discernimento fra i vari reacher che lo hanno contattato».

In questa avventura è stata importante anche l’esperienza della laurea magistrale all’Università Cattolica di Piacenza. «In modo particolare - chiude Pietri - l’esame di imprenditorialità sostenuto con il professore Fabio Antoldi, corso in cui abbiamo studiato tutti i passaggi della vita di una startup: dalla nascita alla sua crescita».

Un articolo di

Filippo Lezoli

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