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Un PhD Nazionale per studiare sviluppo sostenibile e cambiamento climatico

20 maggio 2021

Un PhD Nazionale per studiare sviluppo sostenibile e cambiamento climatico

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Trenta università, 104 borse di studio, 3,9 milioni di euro per dare avvio a un progetto di dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico (PhD in Sustainable Development and Climate change, PhD SDC), proposto dal Ministero dell’Università e della ricerca nel dicembre 2019.

Il tema del dottorato, che sarà in lingua inglese, è declinato in sei curricula diversi, ciascuno dei quali rappresenta diverse aree. Ogni curriculum è organizzato in modo che al loro interno ci sia un’attività di ricerca interdisciplinare e contemporaneamente attività trasversali tra curricula diversi. Si tratterà di un sistema a rete, con la sede amministrativa presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, mentre i dottorandi verranno ospitati dalle 30 università convenzionate. Il dottorato partirà il 1° ottobre, con  iscrizioni dal 1° di giugno.

Fra le trenta università ci sarà anche l’Università Cattolica con tre aree di ricerca. La sede di Piacenza, che con Agrisystem ha avuto il primo contatto con lo IUSS, partecipa al curriculum “agricoltura e foreste”.

«Proponiamo un progetto dal titolo "Climate change as a driver of nutritional quality” – spiega il prof. Paolo Aymone. direttore del PHD in Agrisystem. Il tutor sarà il prof. Luigi Lucini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS).

È ormai evidente che il cambiamento climatico sta causando una serie di emergenze nel settore dell’agro-food, che riguardano la sicurezza e la qualità alimentare. Un aspetto che non è ancora stato approfondito è la relazione fra cambiamento climatico e la qualità della nutrizione, anche se questo sarà molto importante per il futuro, come ha recentemente sottolineato the European Food Safety Authority (EFSA).  Per capire questo servirà un approccio multidisciplinare fra chimica degli alimenti e dell’agricoltura, nutrizione e sostenibilità. 

Sarà presente anche la sede di Brescia con la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. «Per noi è una grande opportunità partecipare a questo dottorato, vista la consonanza dei temi su cui lavoriamo dichiarail prof. Giacomo Gerosa presente con il suo team di fisica dell’ambiente (Angelo Finco e Riccardo Marzuoli). Noi saremo parte di un "petalo", il curriculum "Earth system and environment" che si occupa delle cosiddette hard-sciences connesse alla comprensione del cambiamento climatico e dei suoi effetti.

Il nostro progetto si propone di realizzare un modello per mappare i possibili effetti dell'ozono sulle foreste del Nord Italia in scenari di cambiamento climatico futuro.  Esso vedrà l'integrazione di approcci legati alle scienze dell'atmosfera e dell'ecologia, più specificatamente l'ecofisiologia. Obiettivo è implementare uno schema di deposizione in grado di stimare i flussi stomatici e non-stomatici di ozono in specie arboree forestali e valutarne la variazione nel tempo».

Non poteva mancare la sede di Milano, con una borsa in 'institutions and governence of climate change, nell'ambito del curriculum Teorie, istituzioni e culture, seguito dal team di ricerca formato dal professor Roberto Zoboli e dalla professoressa Ilaria Beretta . «Tale dottorato  nasce dalla consapevolezza del ruolo centrale che deve essere assunto dalle istituzioni di ogni livello amministrativo e territoriale nella transizione a una società più sostenibile e resiliente, in particolare rispetto ai cambiamenti climatici; esso permette di acquisire le competenze interdisciplinari (socio-economiche, giuridiche e politologiche) indispensabili alla comprensione di fenomeni complessi e all’adozione di prospettive integrate per la governance delle problematiche ambientali e delle trasformazioni economiche, sociali e culturali a esse connesse». 

L’evento lancio del dottorato sarà il 27 maggio dalle 15 alle 17  nell’ambito della Climate Change Conference - COP26, in occasione dell’evento ALL4Climate.org

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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