NEWS | LAUREE DI FAMIGLIA

Una laurea in Cattolica per sviluppare il proprio valore e talento

17 settembre 2021

Una laurea in Cattolica per sviluppare il proprio valore e talento

Condividi su:

La Cattolica come una comunità dove ogni studente ha la possibilità di sviluppare i propri talenti. È questo il ricordo di tre alumne della facoltà di Giurisprudenza ed Economia al centro della nuova puntata dello speciale “#laureedifamiglia”. Una mamma con le sue figlie che hanno studiato in anni diversi in Largo Gemelli ma che sono convinte di aver compiuto un percorso di formazione e crescita, che si è rivelato un trampolino di lancio per il loro futuro. La Community Alumni si arricchisce della testimonianza di Vanda, Chiara e Serena che ritengono una laurea in Cattolica sia il miglior biglietto da visita per il mondo del lavoro.


«Un’università di prestigio, che garantiva una preparazione eccellente in un ambiente serio, raccolto, intriso di storia e cultura». Rispondono sicure, con fermezza, quasi all’unisono Vanda, Chiara e Serena alla domanda: perché hanno scelto di studiare in Università Cattolica.

Il ricordo, infatti, di una università in cui, oltre a nozioni e cultura, si sono appresi i veri valori della vita e ci si è arricchiti di un rigoroso modus operandi dato da studi seri e approfonditi accomuna i pensieri di mamma Vanda e delle sue figlie Chiara e Serena, alumne della Facoltà di Giurisprudenza e della Facoltà di Economia.

Vanda Fraccaro, che si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza nel 1967, con il professor Giorgio Balladore Pallieri, discutendo una tesi intitolata Il concetto di Stato nel “De civitate dei” di San Agostino, rammenta il tempo degli studi universitari come «anni sereni, erano gli anni ’60 e c’era molta disciplina, noi studentesse indossavamo il grembiule nero non appena varcavamo l’ingresso dell’Ateneo di Largo Gemelli».

Per sua figlia Chiara invece, che si è laureata anche lei a pieni voti in Giurisprudenza, nel 1995 con il professor Giorgio Feliciani e con una tesi sul tema Il riconoscimento degli enti ecclesiastici: disposizioni legislative e prassi amministrativa sono stati anni «molto interessanti, eravamo negli anni di “mani pulite”, dei terribili attentati ai giudici Falcone e Borsellino, e noi studenti della Facoltà di Giurisprudenza seguivamo le cronache con grande e particolare attenzione».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Condividi su:


Definisce gli anni in Cattolica come «quelli dell’indipendenza e delle prime grandi soddisfazioni personali» infine Serena che, a differenza della mamma e della sorella, si è laureata in Economia e commercio, anche lei con un bel 110 e lode. Il suo relatore è stato il professor Marco De Marco che l’ha seguita nella redazione della tesi intitolata Teorie emergenti nei sistemi informativi: implicazioni teoriche ed operative derivanti dall’adozione di tecnologie dell’informazione all’interno delle imprese. In particolare Serena ricorda «l’adrenalina e l’agitazione prima di sostenere gli esami» e i tanti bellissimi momenti trascorsi tra i chiostri dell’Ateneo con gli amici «erano lunghe giornate di studio ma anche di divertimento». Oltre ai tanti bei ricordi dei giorni vissuti in largo Gemelli come studentessa, Serena ci tiene a sottolineare come «il fatto di aver conseguito la laurea in Cattolica con il massimo dei voti sia stato, sicuramente, un importante biglietto da visita nei primi colloqui nel mondo del lavoro». Così come è stato importante per sua sorella aver ricevuto il premio “Agostino Gemelli”, come migliore laureata per la Facoltà di Giurisprudenza per l’anno accademico 1995. ll premio “Agostino Gemelli”, istituito nel 1960 in memoria di Padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica e promotore della nascita di Alumni Cattolica – Associazione Ludovico Necchi, anno dopo anno, continua a valorizzare il merito e l’impegno dei migliori laureati di ogni facoltà.

L’istituzione di tali riconoscimenti, così come le testimonianze di laureati come Chiara e Serena - che riconoscono quanto una laurea in Cattolica rappresenti una vera e propria risorsa nel mondo professionale - evidenziano come l’Ateneo del Sacro Cuore sia un luogo e una comunità dove ogni studente ha la possibilità di sviluppare i propri talenti. E questo perché i corsi di studio e l’attività didattica sono orientati e finalizzati alla ricerca, e alla consapevolezza, del proprio valore da parte di ogni studente. Sempre dalle parole da chi ha studiato in Cattolica traspare, infatti, la convinzione di aver incontrato e ascoltato docenti che hanno insegnato qualcosa che andava oltre la lezione della loro disciplina. Professori carismatici come Piero Schlesinger e Angelo Giarda, racconta Chiara, mentre Serena sottolinea che sono molti i docenti che ricorda con ammirazione: «Seguivo con attenzione e passione tutte le lezioni dei professori Marco Oriani, Severino Sterpi, Angelo Miglietta ed Elisabetta Allevi». Mentre mamma Vanda ha ancora ben presente «lo stile incisivo e asciutto, molto diverso rispetto ai suoi libri di testo, di Domenico Barbero, docente del corso di Diritto privato».

Ed è proprio alla luce di tutto quanto è stato imparato, vissuto, condiviso in Cattolica che Vanda, Chiara e Serena – quest’ultime oggi rispettivamente avvocato e commercialista – sono convinte di aver percorso nell’Ateneo del Sacro Cuore un percorso di formazione e crescita, che si è rivelato un trampolino di lancio per il loro futuro e le loro ambizioni. Soddisfatta infatti della propria esperienza, non ebbe esitazioni mamma Vanda a consigliare alle sue figlie di immatricolarsi in Cattolica, consiglio che sono pronte a dare Chiara e Serena ai loro figli quando verrà il momento di scegliere l’università dopo l’esame di maturità. Se infatti Chiara afferma che «il fatto che mia mamma si fosse laureata in Cattolica è stato utile per tutti i consigli che ha saputo darmi», Serena, a sua volta, ammette che nella sua decisione ha decisamente influito che sua sorella già frequentasse l’Ateneo del Sacro Cuore: «È proprio accompagnandola in largo Gemelli che è nato il mio amore per quel luogo straordinario».

Un luogo, un ambiente accogliente e stimolante a cui la famiglia Giubileo è ancora molto legata per tanti svariati motivi. I ricordi belli da studentessa universitaria di mamma Vanda, l’incontro con colui che sarebbe diventato suo marito per Chiara, e una collaborazione per Serena con il professor Andrea Schiavinato che affianca come cultore della materia in Economia e gestione delle imprese turistiche.

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti