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Una visita guidata nel labirinto di una banca

15 settembre 2023

Una visita guidata nel labirinto di una banca

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Illustrare le regole fondamentali che guidano l’industria bancaria, ma anche comprenderne le logiche di governance, i trend che si impongono e i nuovi player che si affacciano sul mercato. È una bussola per orientare i lettori alla conoscenza di una materia - il management - per sua natura in continuo divenire in un settore fortemente regolato il volume “Gestione bancaria avanzata” (editore Pearson), curato da Elena Beccalli, preside di Scienze, bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica, e Victor Massiah, professore a contratto nella stessa Facoltà. Rivolto a studenti futuri manager, a professionisti che già occupano posizioni di vertice in istituzioni bancarie e a un pubblico interessato ad approfondire tutte le tematiche legate all’ambito bancario, il libro è stato presentato mercoledì 13 settembre, fornendo spunti interessanti per un proficuo confronto su questioni cruciali per il settore: l’evoluzione dei modelli di business, l’innovazione tecnologica, i criteri ESG, la governance, la regolamentazione. È un libro originale, completo ed esaustivo, uscito nel momento giusto del dibattito attuale che mette le banche al centro e stimola a capire quale ruolo hanno nella nostra società, ha detto Nazzareno Gregori, presidente dell’Assbb, l’Associazione per lo Sviluppo degli studi di banca e borsa che proprio quest’anno celebra i suoi cinquant’anni di attività dalla sua istituzione. È difatti un «manuale pratico», ha fatto eco Marco Lossani, docente di Economia internazionale in Università Cattolica, moderando il dibattito. «È un volume in cui l’economics of banking meets reality» e questo grazie al fatto di essere stato scritto da «due profili diversi», l’accademico e il manager, che hanno saputo fondere le competenze dei rispettivi ambiti professionali di provenienza.

Il volume “Gestione bancaria avanzata” ha il pregio di basarsi sulla ricerca, rimanendo accessibile e comprensibile, ma anche di essere completamente calato nelle pratiche manageriali bancarie, con una costante attenzione ai cambiamenti futuri. È inoltre arricchito da riflessioni su un settore sempre in evoluzione sia da business case che possono aiutare a comprendere meglio che cosa comporti l’applicazione sul campo della teoria appresa. Infine, un’altra peculiarità sta nel metodo utilizzato dagli autori che hanno strutturato i capitoli secondo una sequenza di domande, che sono poi quelle che regolarmente si pongono gli amministratori delegati di una banca: cosa rende sostenibile nel tempo l’attività bancaria; quali modelli di servizio si stanno imponendo per gli operatori bancari; quali sono i new player specialistici; quali lesson learned dalle esperienze degli ultimi anni; qual è l’impatto delle evoluzioni regolamentari; quali sono le specificità dell’investment banking; quali sono i nuovi fattori di contesto e le loro implicazioni e infine che cosa renderà possibile nel futuro il successo di una banca.

Fra i temi d’interesse trattati dal libro c’è quello della regolamentazione. Un aspetto su cui si è soffermato Giorgio Gobbi, direttore della filiale di Milano di Banca d’Italia. «La funzione sociale di una banca è quella di assumere rischi e gestire rischi», ha osservato. Un elemento che ne chiama in causa un altro: quello della vigilanza e della regolamentazione. Questo significa che oggi il mestiere del banchiere è sempre più difficile e complesso dal momento che «la regolamentazione prudenziale rimarrà il convitato di pietra, anche se non presente fisicamente, nel consiglio di amministrazione virtuale».

Sull’impatto che la regolamentazione ha per la buona conduzione di una banca si è soffermato anche il direttore generale Abi Giovanni Sabatini. A suo giudizio c’è un quadro regolamentare che dal 2008 in poi si è sviluppato in maniera enorme, estremamente dettagliato. Di qui il suo suggerimento di effettuare una sorta di “holistic assessment” del quadro di regole europee al fine di verificarne la coerenza con i cambiamenti in atto. E a proposito di trasformazioni, secondo il direttore generale Abi per fronteggiare le nuove sfide che impongono la digitalizzazione e i criteri ESG diventa quanto mai cruciale un adeguamento delle competenze di chi fa banca e una maggiore attenzione alla cultura del rischio che non sia solo di natura bancaria, ma contempli altre dimensioni: ambientale, sociale e di governance. Tutto questo anche per rispondere ai nuovi bisogni della clientela. Altrimenti ne va di mezzo il successo di una banca e la sua stessa reputazione. Se c’è una lezione appresa dalle crisi che negli ultimi anni hanno interessato il settore bancario è quella di mettere il cliente al centro, ha osservato Riccardo Motta, di Deloitte e Touche Spa. Prendendo spunto dal capitolo dedicato alle lesson learned, ha elencato una serie di aspetti su cui val la pena concentrarsi per il futuro: dal customer relationship management all’innovazione tecnologica fino agli investimenti ESG.

L’ultima parola è toccata agli autori Elena Beccalli e Victor Massiah. «Un interrogativo riecheggiava nella mia mente in fase di stesura», ha raccontato la preside Beccalli. «Ed era quello che poneva proprio il professore Francesco Cesarini, tra i padri fondatori della nostra Facoltà, in un seminario dell’Associazione europea di diritto bancario e finanziario: “Che cosa vale la pena di insegnare oggi ai nostri studenti che mantenga la sua utilità per l’oggi e per il domani ed anche per l’uno e per l’altro tipo di attività e  per le “nuove combinazioni” che potrebbero svilupparsi e affermarsi in futuro, tenuto anche conto del crescente processo di digitalizzazione ?”». Di qui l’idea di un libro che fosse uno «strumento organico», che «prende per mano il lettore accompagnandolo quasi fosse una visita guidata a un museo, nel labirinto di una banca», come ha scritto Ferruccio De Bortoli nella prefazione. Un testo, ha aggiunto Massiah, che non pretende di insegnare come suonare i singoli strumenti di un’orchestra ma aiutare a comprendere qual è il proprio ruolo all’interno di una realtà che va gestita non a compartimenti stagni bensì con un approccio che privilegia la visione d’insieme.

 

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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