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Università Cattolica, il secolo non breve della Facoltà di Giurisprudenza

25 ottobre 2024

Università Cattolica, il secolo non breve della Facoltà di Giurisprudenza

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Era il 2 ottobre 1924 quando fu istituita la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Da allora è trascorso un secolo nel corso del quale dialogo, confronto e capacità di rispondere alle sfide del tempo sono state le cifre distintive degli studi in ambito giuridico. Per festeggiare l’importante ricorrenza, l’Ateneo ha promosso giovedì 24 ottobre un’intera giornata di celebrazioni, scandita da momenti di riflessione sul futuro del diritto e dalla condivisione di ricordi da parte di docenti, emeriti ed ex studenti.

«Una ricorrenza per rimarcare l’identità di questa Facoltà, ereditata dal passato e rinnovata costantemente e sapientemente attraverso uno stile e un metodo che la rendono riconosciuta e riconoscibile», ha detto il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Elena Beccalli, rivolgendosi alla platea di professori, studenti, laureati che per l’occasione si è riunita a Milano nell’Aula Magna dell’Ateneo. «Un’autorevolezza che la storia ha confermato a più riprese, ben rispondendo all’auspicio di Padre Agostino Gemelli che aveva avvertito la necessità di istituire, tra le prime, una Facoltà capace sia di assicurare una formazione tecnica di prim’ordine con cui istruire e formare le future classi dirigenti  - ha ribadito - sia di fornire un apporto di ricerca per rispondere ai bisogni e alle sfide della società del tempo, senza tralasciare il contributo ad affermare nel panorama culturale nazionale una presenza di ispirazione cattolica».

 

 

 

Un contributo alla storia del Paese il cui «punto di sintesi» è stato individuato nel titolo del volume “Cent’anni di dialogo”, pubblicato della casa editrice dell’Ateneo Vita e Pensiero in occasione del centesimo compleanno della Facoltà, e mirato a evidenziarne uno dei tratti caratteristici: la capacità di dialogare e aprirsi positivamente al confronto. «Abbiamo voluto lasciare qualcosa di tangibile per ricordare il nostro passato e pensare il nostro futuro, per valorizzare la tradizione della Facoltà e insieme proporre una guida per l’avvenire, individuando i temi che, ancora oggi, appaiono a nostro giudizio più qualificanti, e con essi le domande su cui resta importante sollecitare una riflessione degli studenti, anche quando si tratta di prepararsi a sfide nuove», ha osservato il Preside di Giurisprudenza Stefano Solimano.

«Durante questo secolo non breve la Facoltà ha svolto il proprio compito alimentandosi della vitalità di Milano e al contempo mettendo in rapporto e in circolo le suggestioni di una popolazione studentesca proveniente da tutte le parti d’Italia, formando generazioni di giuristi che hanno ricoperto importanti posizioni a livello professionale e istituzionale», ha aggiunto il Preside Solimano, riferendosi al progetto di Padre Gemelli di creare una «fucina di giuristi preparati».

I numeri lo confermano: dai 51 iscritti alla Facoltà nel 1924 si è passati agli attuali 3.014 (31 maggio 2024), fino ad arrivare ai 20.981 laureati dalla sua istituzione (dati al 25 settembre 2024). «La missione di una Facoltà di Giurisprudenza oggi è aiutare gli studenti a sviluppare una sana forma mentis giuridica che non è quella di chi sfoggia un elenco mnemonico di norme, ma è orientata a un sapere argomentativo che avverte l’esigenza di dare fondamento alle proprie tesi ed è sempre aperta a nuove domande», ha continuato il Preside Solimano. «In linea con la vocazione della stessa Università, la Facoltà raccoglie la sfida che le chiede di concepirsi come un centro di elaborazione culturale e di insegnamento in cui le persone possano continuare a coltivare scopi e desideri umani nell’età della tecnica. Restando così fedeli all’idea che il giurista, che è un tecnico umanista, è un uomo che lavora con il diritto ma anche per il diritto per costruire un diritto più umanamente prossimo alla giustizia».

 

 

 

La Facoltà è tra le più autorevoli e prestigiose in Italia, per la cura dedicata alla preparazione tecnica, culturale e umana, per il livello della sua ricerca scientifica per il rigore degli insegnamenti impartiti, per la capacità di riconoscere, stimolare e valorizzare il merito dei suoi studenti. Un’eccellenza che si è costruita in questo suo secolo di vita grazie alla presenza di Maestri che hanno sempre considerato il diritto «certamente tecnica raffinatissima, ma tecnica a servizio della persona e della società», come sostengono Giovanni D’Angelo, Pietro Franzina, Andrea Nicolussi, Gaetano Presti e lo stesso Stefano Solimano nella premessa al volume “Cent’anni di dialogo”.

Ecco perché, ha fatto eco il Rettore Beccalli, «mettere il diritto al servizio della persona e della società - potremmo dire del bene comune - può apparire una formula retorica. Ma non lo è nella misura in cui nella didattica, nella ricerca e nella terza missione si riesce a dimostrare come il diritto non è semplicemente un insieme di norme, ma appunto una tecnica raffinatissima che però non deve dimenticare di essere strumento al servizio di coloro che vivono in una comunità, un diritto come fondamento da sempre della convivenza civile. La missione dei docenti della Facoltà di Giurisprudenza è dunque quella di sviluppare sempre più efficacemente un sapere argomentativo, quindi uno studio dei fatti giuridici accompagnato da un efficace spirito critico. Mai come in questa epoca abbiamo bisogno di giovani con uno spiccato – e genuino – senso critico».

Una linea ininterrotta fra passato, presente e futuro confermata dal dibattito che ha contraddistinto la prima parte delle celebrazioni, animata nella sessione del mattino dagli interventi di illustri giuristi e studiosi del diritto provenienti da tutt’Italia. Tra loro, Giuseppe Comotti, docente all’Università degli Studi di Verona, Patrizia Giunti, docente all’Università degli Studi di Firenze, Attilio Gorassini, docente all’Università degli Studi Mediterranea Reggio Calabria, Mariella Magnani, docente all’Università degli Studi di Pavia, Antonio Padoa Schioppa, emerito all’Università degli Studi di Milano, Carlo Enrico Paliero, emerito all’Università degli Studi di Milano, Lorenzo Sacconi, docente all’Università degli Studi di Milano, Giorgio Sacerdoti, emerito all’Università L. Bocconi Milano, Aldo Sandulli, docente alla LUISS Roma, Alberto Scerbo, docente all’Università Magna Graecia – Catanzaro, Valerio Tavormina, già docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenza Violini, docente all’Università degli Studi di Milano.

A concludere le celebrazioni, l’evento pomeridiano promosso in collaborazione con la community #AlumniUnicatt con le testimonianze di professori emeriti, ex studenti della Facoltà, docenti e giovani laureati. Un’occasione per ricordare non solo i Maestri che dal 1924 in poi hanno insegnato nella Facoltà, ma anche per riflettere sulle sfide future del diritto che, come ha affermato il Preside Solimano affidandosi alle parole di Padre Gemelli, se vuole essere «integrale» e «organico» non può ridursi a commenti e analisi, ma va inquadrato nella storia e concepito come «prodotto dello spirito umano».  

 

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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