
News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
14 marzo 2021
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Vangelo di Giovanni (Gv 3,14-21)
«Va, pensiero, sull'ali dorate / Va, ti posa sui clivi, sui colli / Ove olezzano tepide e molli / L'aure dolci del suolo natal… / Oh, mia patria sì bella e perduta / Oh, membranza sì cara e fatal…»
Chi non ricorda almeno le prime due righe del coro del Nabucco di Giuseppe Verdi? La parola di oggi ci parla di schiavitù e liberazione. Della schiavitù degli Ebrei in Babilonia – il "Va, pensiero" – immagine della schiavitù del peccato. Allo stesso modo, dopo la liberazione dall’Egitto, il popolo guidato da Mosè si allontana dalla via del Signore e viene colpito dai serpenti velenosi.
Cosa è chiesto, in questi tempi difficili? L’anelito, il desiderio forte di una liberazione profonda e radicale. Ecco allora, l’anelito del "Va, pensiero": «Arpa d'or dei fatidici vati / Perché muta dal salice pendi? / Le memorie nel petto raccendi». Ma anche lo sguardo che nel deserto si volge al serpente di bronzo – divenuto simbolo delle nostre farmacie – innalzato da Mosè per la salvezza di coloro che erano morsi dai serpenti. Infine, la Croce di Pasqua, innalzata come segno perenne di salvezza per tutti.
Un articolo di
Docente di Economia e Politica Agraria
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.