News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
02 aprile 2021
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Vangelo di Giovanni (Gv 18, 1– 19,42)
Nel suo celeberrimo oratorio del 1724, J.S. Bach offre una lettura della passione secondo Giovanni in cui il motivo essenziale è la contrapposizione tra tenebre e luce: un tema presente in tutto il quarto Vangelo. Alla rabbia della folla che vuole la morte di Gesù, si contrappone la serenità delle parole del Cristo e il raccoglimento delle corali che esprimono la fede della Chiesa. Gli stessi avvenimenti possono essere letti sia come un crescendo di tenebre sia, spiritualmente, come trionfo della luce. L’incoronazione di spine, ad esempio, al centro del decisivo dialogo tra Pilato e Gesù, è sia tortura e derisione sia proclamazione della regalità diversa, non di questo mondo, del Cristo. Gli occhi della fede vedono nel racconto di un processo sommario e di una morte violenta, la sconfitta definitiva delle tenebre. Nella corale conclusiva, la delicata “Ruht wohl ihr heiligen Gebeine” la deposizione di Gesù nel sepolcro viene cantata come ciò che ad ogni credente apre il paradiso e chiude l’inferno. Il culmine a cui tende il racconto della passione è il giardino della resurrezione.
Un articolo di
Docente di Statistica Economica
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.