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Valorizzare l'Appennino, laboratorio di comunità partecipata

01 marzo 2024

Valorizzare l'Appennino, laboratorio di comunità partecipata

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È partita l’edizione 2024 di Road to Appennino Hack, il percorso dedicato allo sviluppo delle aree interne e montane della Regione Emilia-Romagna promosso da Art-ER in collaborazione con la Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica. 

«Un viaggio di innovazione e collaborazione che propongo ai miei studenti di Economia applicata e Marketing territoriale affinché possano essere stimolati dalle testimoniane degli esperti ed ingaggiati a mettersi in gioco anche su queste tematiche che possono sembrare di “nicchia”, ma che hanno un valore, anche economico, sempre più rilevante anche nel contesto globale» spiega il professor Paolo Rizzi, direttore del Laboratorio di economia locale - LEL dell’Università Cattolica e professore di Politica economica e Economia applicata. 

L’obiettivo principale di Road to Appennino Hack è quello di incentivare la progettualità e la collaborazione, per proporre soluzioni che valorizzino e salvaguardino le aree montane, puntando a nuovo rapporto  tra aree interne e aree urbanizzate, avvalendosi delle competenze di studenti, appassionati della tematica e professionisti provenienti da ogni angolo della nostra regione.

Quattro workshop in tutto, per scoprire, attraverso le voci e le esperienze di professionisti, innovatori, studenti e ricercatori, come sviluppare nuove strategie per la valorizzazione culturale, ambientale e turistica dell’Appennino, ma anche come sia possibile pensare ad una rivitalizzazione sociale ed economica di queste zone contrastando lo spopolamento e cercando nuove sinergie con le aree urbane e azioni per la salvaguardia del territorio.

Lo ha spiegato con il suo fare appassionato e concreto l’ospite del primo workshop Giovanni Teneggi di Confcooperative, che ha parlato di crisi di senso e forma dei modelli urbani tradizionali: «Siamo alla fine di un ciclo espansivo di urbanità intesa come somma ridondante di opportunità. Ora ci dobbiamo muovere alla ricerca di un ecosistema che punti sulle relazioni, sulla cura reciproca, sul radicamento, in una parola sul senso della comunità, passando da un concetto di comunità regolata e quello di urbanità partecipata». 

Secondo Teneggi la montagna può giocare la sua carta come laboratorio di urbanità che segua questo approccio: un esempio interessante di questo percorso è Succiso, un paesino sull’Appennino reggiano a 980 metri «qui vivono 65 persone, la metà sono soci della prima cooperativa di comunità al mondo, diventata oggi un modello contro lo spopolamento studiato ovunque». Quando nel 1991 ha chiuso anche l’ultimo bar, nove ragazzi della pro-loco si sono rimboccati le maniche e hanno dato vita alla Cooperativa Valle dei Cavalieri per salvare Succiso dall’abbandono. E ci sono riusciti: hanno iniziato a produrre formaggi e ricotte, fondendo la ricetta tradizionale con quella perfezionata dall’Università di Modena, Reggio e Bologna e registrando il marchio Pecorino dell’Appennino reggiano: oggi vendono 60 quintali l’anno e Succiso è diventata anche meta turistica: 18mila persone l’anno, dicono i numeri».

Ma gli esempi sono tanti, come quello degli Antagonisti di Melle, gruppo di giovani mastri birrai che dopo aver affinato le proprie competenze in giro per il mondo è tornato nel paesino della Valle Varaita da cui sono partiti per sviluppare un progetto concreto che potesse valorizzare la montagna e darle nuova vita. Oggi la loro Officina della Birra ha tre sale, un dehors pieno di luci, sei linee di birra di produzione propria e un ostello.

Il ciclo di workshop  si concluderà il 17 aprile con la challenge finale dell’Hackaton regionale dedicato a nuovi progetti di valorizzazione culturale, ambientale e turistica dell’Appennino» «L’evento sarà un palcoscenico interessante per il confronto e la collaborazione tra esperti, stakeholder e comunità locali, per dar vita a nuove idee» conclude Rizzi. 

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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