
News | Lutto
Il cordoglio dell’Università Cattolica per la scomparsa del professor Josep Rom
Aveva 62 anni ed era Rettore dell’Università Ramon Llull di Barcellona, ateneo membro del network SACRU
| Redazione
09 dicembre 2025
Condividi su:
«Ci incontriamo in occasione della pubblicazione della vostra ricerca su un tema molto importante. L’avvento dell’intelligenza artificiale, infatti, si accompagna a un cambiamento rapido e profondo della società, che coinvolge caratteri essenziali della persona umana, come il pensiero critico, la capacità di discernimento, l’apprendimento e la sfera delle relazioni interpersonali. Come possiamo garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale serva veramente per il bene comune, e non solo per concentrare ricchezza e potere nelle mani di pochi? Come certamente sapete, la merce più preziosa nei mercati oggi è proprio nel settore dell’intelligenza artificiale. Si tratta di una domanda urgente, in quanto questa tecnologia ha già un concreto impatto sulle vite di milioni di persone, ogni giorno e in ogni parte del mondo. Come ci ricorda la Dottrina Sociale della Chiesa e come emerge chiaramente dal lavoro interdisciplinare che state conducendo, affrontare questa sfida richiede di porsi una domanda ancora più radicale: cosa significa essere umani in quest’epoca?».
Con queste parole Papa Leone XIV ha accolto nell’Udienza del 5 dicembre i partecipanti al convegno dal titolo “Artificial Intelligence and Care of Our Common Home”, promosso dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e da SACRU – Strategic Alliance of Catholic Research Universities, che si è tenuto nel pomeriggio all’Istituto Maria Santissima Bambina, a Roma.
Nel convegno è stata presentata la ricerca che ha dato vita al volume “Artificial Intelligence and Care of Our Common Home: A Focus on Industries, Finance, Education and Communication” (Ed. Vita e Pensiero), con l’introduzione di S.E Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e sviluppato congiuntamente dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e dalla Strategic Alliance of Catholic Research Universities - SACRU, coordinata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Iniziata nel 2024 su invito di Papa Francesco la ricerca si è proposta di analizzare e valutare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale, specialmente nei settori dell’industria, finanza, educazione e comunicazione, e di proporre soluzioni ai principali problemi sollevati dal suo rapido e tumultuoso sviluppo.
Un articolo di
Dopo i saluti istituzionali di Isabel Capeloa Gil, Presidente di SACRU, e di Paolo Garonna, Presidente della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, il discorso introduttivo di S.E. Mons. Paul Desmond Tighe, Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e la presentazione della ricerca da parte della coordinatrice della stessa, Anna Maria Tarantola.
Ai partecipanti ha inviato un messaggio di saluto anche il Rettore Elena Beccalli: «L’Intelligenza Artificiale ha una natura ambivalente: rappresenta una fonte di enormi opportunità ma anche di profondi rischi. L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai processi decisionali umani introduce complessità e incertezza. Una delle principali fonti di complessità deriva dall’integrazione tra esseri umani e macchine nel processo decisionale, che ha sollevato timori riguardo alla possibilità che le macchine intelligenti sostituiscano il giudizio umano».
«Oltre al rapporto uomo-macchina, l’Intelligenza Artificiale produce anche effetti indesiderati e imprevisti nei domini economico e finanziario. Uno di questi riguarda la biodiversità, intesa come la coesistenza di forme alternative di istituzioni economiche e finanziarie all’interno di un dato sistema. Un altro aspetto riguarda la prossimità, legata al concetto di luogo. Il luogo è essenziale per plasmare l’identità personale attraverso la memoria autobiografica. La prossimità come costrutto spaziale è alla base del relationship lending. Pertanto, l’intelligenza artificiale – che opera indipendentemente dalla collocazione fisica – indebolisce la prossimità, che costituisce il fondamento dei beni relazionali, cruciali nei sistemi economici e finanziari».
La prima sessione, moderata da Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, ha avuto inizio con la presentazione della ricerca “Artificial Intelligence and Care of Our Common Home” da parte di Anna Maria Tarantola che ha poi dialogato con i co-autori Joseph Bonnici, Andrea Cosentini, Clarisse De Souza, Xavier Ferràs Hernàndez, Andrea Gaggioli, Elisabet Golobardes Ribé, William Hasselberger, Edgar Lyra, Mario A. Maggioni, Alejandra Marinovic, Mirella Mastretti, Giacomo Mazzone, Danielle Morin, Tetsuo Morishita e Giulia Schneider.
«La raccolta dei contributi pubblicati nasce da una domanda fondamentale per comprendere e governare i potenziali rischi dell’Intelligenza Artificiale: «A cosa serve l’Intelligenza Artificiale?» - ha esordito Anna Maria Tarantola -. L’Intelligenza Artificiale è al servizio dell’umanità, migliora il benessere e sostiene lo sviluppo integrale della persona, oppure serve principalmente ad arricchire e consolidare il potere di pochi giganti tecnologici, pur correndo il rischio di minare l’umanità stessa? Questa ricerca affronta la domanda con un approccio interdisciplinare e antropocentrico, offrendo un’analisi approfondita di come l’Intelligenza Artificiale venga concepita, sviluppata e utilizzata. Un’analisi multidisciplinare è cruciale, poiché l’evoluzione tecnologica sta modificando in modo radicale il modo in cui percepiamo esperienze come la procreazione, la nascita e la morte (come sottolineato da Papa Francesco al XVII Simposio Intercristiano, 28 agosto 2024)».
«Tutti i contributi presenti nel volume – ha continuato - sono guidati da una valutazione etica e ispirati alla Dottrina Sociale della Chiesa, con l’obiettivo di individuare i percorsi più appropriati da seguire, anche qualora ciò comporti la necessità di porre limiti all’innovazione quando questa danneggia l’umanità. La scienza non è neutrale, e nemmeno l’Intelligenza Artificiale lo è».
«Il nostro lavoro per un'Intelligenza Artificiale al servizio dell'umanità e della nostra casa comune non finisce qui – ha concluso Anna Maria Tarantola -. La complessità del rapporto tra innovazione tecnologica e umanità rende necessarie ulteriori linee di ricerca future , ne ricordo alcune: lo studio degli effetti psicologici e identitari delle interazioni con sistemi generativi e ambienti immersivi (ad esempio il metaverso); l’analisi dell'impatto delle politiche normative (EU AI Act, linee guida delle Nazioni Unite) sulla protezione efficace delle persone, in particolare dei diritti dei bambini, e sull'eventuale necessità di una nuova regolamentazione; l’approfondimento dell'argomento “alfabetizzazione all'Intelligenza Artificiale” come competenza chiave per la cittadinanza digitale, con particolare attenzione ai minori e ai gruppi più vulnerabili; indagini comparative per comprendere come la dignità si esprima in contesti culturali ed educativi diversi; identificare se e a che punto fermarsi nel processo di innovazione, valutando l'impatto sull'esistenza stessa degli esseri umani; come integrare la tecnologia e le scienze umane, recuperando la dimensione umanistica della cultura in un mondo sempre più caratterizzato da una cultura post-umana in cui le persone rischiano di diventare obsolete; avviare un ampio movimento filosofico per comprendere l'influenza dello sviluppo rapido e pervasivo dell'Intelligenza Artificiale, in particolare dell'Intelligenza Artificiale generativa, sulle strutture più profonde della realtà, sulle questioni fondamentali dell'essenza stessa degli esseri umani a partire dalla prima infanzia».
Nella seconda sessione dal titolo “The AI in Industries, Finance, Education and Communication”, moderata da Pier Sandro Cocconcelli, Preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Segretario Generale di SACRU, gli interventi di Laura Bononcini, Public Policy Director Southern Europe & Israel, Meta; Bruno Patino, Vice President ARTE GEIE and President ARTE France, e Florian Jug, Senior Group Leader and Head of Image Analysis Facility, Human Technopole.
«I temi affrontati rappresentano un commento e una risposta ad alcune delle questioni che il Santo Padre ha sollevato nel suo Indirizzo di saluto ai partecipanti di questo convegno – ha detto Pier Sandro Cocconcelli, aprendo il confronto -. In particolare, egli ha osservato che «la capacità di accedere a enormi quantità di dati e informazioni non deve essere confusa con la capacità di ricavarne significato e valore. Da qui nasce la domanda centrale: come l’Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata come strumento per promuovere la capacità di ricavare significato e valori nei rispettivi ambiti, nelle imprese, nei media e nella ricerca scientifica?».
«Un secondo tema fondamentale, posto dal Santo Padre, riguarda la responsabilità collettiva: «Come possiamo garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale serva davvero il bene comune, e non venga utilizzata soltanto per accumulare ricchezza e potere nelle mani di pochi?». La questione tocca il rischio di una concentrazione di potere economico e informativo e invita a riflettere su modelli di governance, regolazione e uso etico dell’Intelligenza Artificiale orientati al bene comune».
Con una prospettiva internazionale e multidisciplinare, la ricerca raccoglie i contributi di diciassette accademici ed esperti provenienti da dieci università e due organizzazioni con sede in nove Paesi del mondo. I contributi intendono analizzare lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei campi dell’industria, della finanza, dell’educazione e della comunicazione. Ispirandosi al Magistero di Papa Francesco e di Papa Leone XIV, il lavoro si propone di individuare i rischi, le distorsioni e le disuguaglianze generate da una produzione e da un uso dell’Intelligenza Artificiale non etico e non regolamentato. Allo stesso tempo, essa intende esplorare le condizioni necessarie per un’innovazione responsabile ed eticamente orientata, ponendo la tecnologia al servizio del bene comune e nel pieno rispetto della dignità umana.
«La rapida accelerazione dell’intelligenza artificiale ci invita non solo a considerare l’immenso potenziale di questa tecnologia, ma anche a interrogarci su come essa stia trasformando la vita umana, la società e la nostra responsabilità collettiva nei confronti del pianeta – ha detto Andrea Gaggioli, Ordinario di Psicologia generale all’Università Cattolica e peer reviewer della ricerca -. Per affrontare questa domanda, il volume Artificial Intelligence and Care of Our Common Home raccoglie contributi di autori internazionali che offrono una riflessione multidisciplinare radicata nella tradizione cattolica e al tempo stesso aperta alla comunità scientifica globale. Il libro mette in evidenza il profondo impatto dell’Intelligenza Artificiale sui diritti, sulle responsabilità e sulle relazioni umane. Attraverso le diverse prospettive raccolte in questo volume, l’Intelligenza Artificiale emerge come una sfida culturale, sociale e spirituale che richiede un attento discernimento. Gli autori sottolineano nuove forme di vulnerabilità all’interno dell’economia digitale, così come la duplice natura dell’IA stessa: da un lato, essa può potenziare la creatività, favorire la connessione e ampliare l’accesso all’istruzione; dall’altro, può intensificare la polarizzazione e indebolire ulteriormente un dialogo democratico già fragile».
«Siamo chiamati, come individui e come comunità locali e globali, a vivere la più intensa e rapida rivoluzione tecnologica mai sperimentata, fino a un vero e proprio cambiamento di paradigma scientifico - ha aggiunto Alejandra Marinovic, docente all’Istituto di Etica applicata della Pontificia Università Cattolica del Cile e peer reviewer della ricerca –. Il modo in cui gli esseri umani si relazionano, apprendono, comunicano e creano sta cambiando vertiginosamente con l’intelligenza artificiale, ponendo all’umanità una sfida fondamentale, ricca di luci e di pericoli. Questioni centrali di questo tempo sono che cosa sia davvero umano e come abitare la nostra casa comune. Il volume "Artificial Intelligence and Care of Our Common Home" rappresenta un contributo ricco e tempestivo a questi dibattiti, approfondendo il dialogo tra fede, cultura e ragione. Esso offre ricerche interdisciplinari da prospettive diverse e imprescindibili, sviluppate da esperti di tutto il mondo, in un linguaggio aperto e familiare. Il pensiero sociale cattolico vi si presenta al tempo stesso come filo conduttore e come proposta etica. Questo volume invita tutti noi a informarci e a riflettere sul profondo impatto dei sistemi di intelligenza artificiale; richiama alla speranza, alla cura e all’azione in molteplici ambiti della vita umana e del nostro pianeta, in vista del bene comune».