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La teologia come sapienza

11 marzo 2024

La teologia come sapienza

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«Che le Università Cattoliche non sostituiscano il desiderio con il funzionalismo o la burocrazia! Non basta assegnare titoli accademici: è necessario risvegliare e custodire in ogni persona il desiderio di essere». Con queste parole di papa Francesco, rivolte alla delegazione della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche, il rettore Franco Anelli ha introdotto mercoledì 6 marzo la tradizionale Prolusione ai Corsi di Teologia, quest’anno affidata a monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia. «La teologia è un insegnamento distintivo e identitario della nostra Università, originale rispetto ad altri atenei, e ciò rappresenta una responsabilità per i docenti e una occasione di dialogo con gli studenti, dato che la teologia può aiutare a comprendere il mondo e lo studio da un punto di vista personale e professionale», ha continuato il rettore Anelli. Ecco perché «per promuovere la teologia non si possono riproporre schemi del passato, la teologia dovrà confrontarsi con le trasformazioni culturali in corso e la ricerca di nuovi paradigmi interpretativi della realtà, per non chiudersi nell’autoreferenzialità bensì per inserirsi in una trama di rapporti con altre discipline e altri saperi tramite il dialogo costante».

Su questa scia ha proseguito l’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori. «Il nostro Ateneo ha una missione particolare perché la teologia può entrare in dialogo con tutti i saperi: come Università Cattolica non abbiamo una facoltà di Teologia, ma la possibilità di dialogare con la teologia in ogni corso di laurea. Siamo un vero e proprio laboratorio originale e sfidante per mettere a confronto i diversi saperi. La teologia può abitare il nostro vivere quotidiano e dare un senso più ampio e compiuto».

È stato poi compito di monsignor Staglianò offrire una riflessione teologica a partire dalle domande degli studenti dell’Università Cattolica sulle questioni complesse del nostro tempo. La novità di quest’anno è stata proprio la formula dialogica della Prolusione, nel corso della quale il monsignore - noto perché, soprattutto nel rapporto con i giovani, si avvale dei testi delle canzoni di autori contemporanei che cita cantando - ha svolto un dotto, articolato e profondo intervento ricco di riferimenti ai maggiori pensatori, filosofi e teologi della storia, intervallati da qualche suggestione recuperata proprio dal repertorio musicale odierno.

«La teologia è riferita al sapere della fede, la fede crede e accede al suo sapere. C’è un sapere della fede che è la rivelazione di Cristo. Non è la teologia il sapere della fede, è la fede il suo sapere. La teologia è la forma critica del sapere della fede e criticamente fa sapere che il Dio di Gesù non può essere assimilato agli dei greci», ha detto monsignor Staglianò rivolgendosi ai numerosi studenti, per lo più matricole, alle autorità accademiche e al collegio dei docenti di Teologia dell’Ateneo, riuniti in una gremita Aula Magna per ascoltare la Prolusione dal titolo “Teologia come sapienza: in dialogo con i giovani”.

«La teologia diventa sapienziale se assume la sapienza del suo sapere e, sapientemente e con un linguaggio incarnato, lo media e fa venire a sapere quale è la verità sul volto santo di Dio. Il sapere della fede ha il suo fulcro sulla conoscenza del mondo di Dio».

Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica e intendono offrire una conoscenza motivata, ragionata e organica dei contenuti della Rivelazione e della vita cristiana. Il piano di studio curricolare dei corsi di laurea triennale prevede la frequenza a tre corsi semestrali di Teologia. Per il biennio di specializzazione è proposto un corso semestrale su tematica inerente il curriculum frequentato.

In totale sono 68 i docenti di Teologia nelle sedi di Milano (37), Brescia (9), Piacenza-Cremona (9) e Roma (13). A questi si aggiungono circa 20 docenti di Teologia presso i Corsi di Scienze infermieristiche dislocati sul territorio italiano e affiliati alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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