Anche quest’anno il campus di Piacenza dell’Università Cattolica ha celebrato la Settimana del Dono con un gesto semplice ma ricco di significato: la piantumazione del nono filare del frutteto del campus, affidato alle mani delle matricole. Un momento simbolico che parla di crescita, cura e responsabilità, e che intreccia la formazione accademica con l’attenzione al Creato.
Le studentesse e gli studenti del primo anno, rappresentanti dei diversi corsi di laurea, hanno ricevuto in consegna un giovane albero da frutto, emblema di un cammino che inizia e di un impegno che va oltre i libri. Ogni pianta sarà testimone della loro crescita personale e universitaria, un segno concreto di appartenenza a una comunità che crede nel valore del dono e nella custodia della natura.
A guidare la riflessione è stato don Luca Ferrari, assistente pastorale del campus: «La Natura e il Creato sono il dono di Dio per l’uomo. Dobbiamo garantirne la crescita e averne cura, perché la loro bellezza dipende anche da noi. Questi giovani alberi, come voi, stanno muovendo i primi passi: devono mettere radici, trovare equilibrio e forza. È un tempo prezioso, in cui comprendiamo che non bastiamo a noi stessi, ma siamo parte di una realtà più grande».
Il nuovo filare del frutteto non è solo un gesto ecologico, ma un simbolo educativo: piantare un albero significa assumersi la responsabilità di farlo crescere, prendersene cura e riconoscere il valore della pazienza e del tempo. È un invito a riflettere sul proprio ruolo nel mondo, sulla capacità di costruire relazioni solide e di contribuire, con il proprio impegno, al bene comune.
Un'iniziativa con cui il campus di Piacenza della Cattolica rinnova la sua vocazione a formare non solo professionisti competenti, ma persone consapevoli e attente al mondo che le circonda. Il frutteto del campus continua così a fiorire come spazio di incontro e simbolo di un’educazione che mette al centro la persona, la comunità e la cura della casa comune.
Un filare dopo l’altro, anno dopo anno, il frutteto cresce insieme ai suoi studenti — ricordando a tutti che il sapere, come la terra, dà frutto solo se coltivato con dedizione e gratitudine.