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Quando il cibo diventa dono: la lezione di Banco Alimentare alla Cattolica

13 ottobre 2025

Quando il cibo diventa dono: la lezione di Banco Alimentare alla Cattolica

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«Ridurre la fame nel mondo è una sfida cruciale. Sacche di povertà esistono anche nei Paesi sviluppati, in Europa e persino in Italia. È per questo che il ruolo dei Banchi alimentari, e in particolare del Banco alimentare italiano, è fondamentale». Con queste parole il professor Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, ha introdotto l’intervento di Marco Lucchini, segretario generale della Fondazione Banco Alimentare, ospite del Campus di Cremona in occasione della Settimana del Dono promossa dall’Ateneo.

La Federazione dei Banchi Alimentari nasce con un obiettivo chiaro: combattere la fame, la povertà e l’emarginazione, promuovendo al tempo stesso la lotta allo spreco alimentare.

Un impegno che si traduce ogni giorno in azioni concrete e in numeri significativi: solo nel 2024, il Banco Alimentare ha distribuito 95 mila tonnellate di cibo, di cui 6 mila recuperate da sprechi, raggiungendo 1 milione e 700 mila persone in difficoltà attraverso mense, associazioni, comunità ed empori solidali.

«Il sistema dei Banchi Alimentari» ha sottolineato Cocconcelli «dà una seconda vita al cibo che altrimenti andrebbe perso. E in questo processo il contributo delle tecnologie alimentari, quelle che i nostri studenti studiano ogni giorno anche qui, nel campus di Santa Monica, è centrale».

Ma quale ruolo può avere concretamente un tecnologo alimentare nella battaglia contro lo spreco di cibo? È la domanda che si sono posti gli studenti e le studentesse del secondo e terzo anno di Scienze e tecnologie alimentari durante l’incontro con Lucchini.


Il segretario del Banco Alimentare ha spiegato come la prevenzione delle eccedenze sia il primo passo: «Si tratta di cibo buono e sicuro che, per ragioni logistiche o commerciali, non viene venduto o consumato. Ridurre gli sprechi significa saper pianificare, conoscere le filiere e gestire con precisione gli ordini di materie prime». E quando le eccedenze ci sono, la sfida è trasformarle in risorsa: rimetterle in circolo per scopi produttivi o solidali, anziché destinarle ai rifiuti.

Il tema si lega profondamente al significato della Settimana del dono. «La legge del dono» ha ricordato Lucchini «stabilisce che ciò che non ha prezzo, il dono, ha un valore infinito. Guardare al cibo non come a un oggetto, ma come a un dono, può dare una prospettiva diversa al vostro lavoro».

Da qui l’invito agli studenti: «Potete ricordare ai consumatori che un alimento può essere ancora buono anche oltre il termine minimo di conservazione. Potete collaborare con le organizzazioni per sviluppare nuove tecnologie di conservazione o per migliorare i processi di recupero e distribuzione. E potete aiutare le aziende a comprendere che donare non è solo un atto di generosità, ma anche una scelta efficiente ed economicamente vantaggiosa».

Un messaggio pienamente condiviso anche dalla professoressa Daniela Bassi, docente di Microbiologia degli Alimenti: «Le competenze che i nostri studenti acquisiscono in Università rappresentano un valore aggiunto. Il tecnologo alimentare può dare un contributo concreto e prezioso anche all’interno di realtà come il Banco Alimentare».

Così il sapere scientifico può diventare strumento di solidarietà, trasformando la conoscenza in azione e la tecnologia in dono.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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