Richard Luwate è originario del Sud Sudan. Gli piace il calcio, sport che pratica, e apprezza la cucina italiana. Ha 25 anni, e nove di questi li ha trascorsi con la sua famiglia in un campo profughi in Uganda. È lì, alla Kyambogo University di Kampala, che ha iniziato a costruire le basi per un futuro di riscatto, conseguendo una laurea triennale con un focus specifico su Microfinance.
Per lui la svolta decisiva è arrivata martedì 11 novembre 2025. Una data destinata a restare impressa nella memoria di Richard come l’inizio di un capitolo nuovo della sua vita. Insieme ad altri studenti e studentesse è atterrato all’aeroporto di Malpensa grazie a una delle borse di studio messe a disposizione da 33 atenei italiani, tra cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nell’ambito della settima edizione del progetto UNICORE – University Corridors for Refugees, coordinato da UNHCR - Agenzia ONU per i Rifugiati.
I nuovi arrivati provengono da Etiopia, India, Kenya, Malawi, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe. Sono giovani rifugiati che, selezionati direttamente dagli atenei per merito accademico e motivazione personale, frequenteranno corsi di laurea magistrale biennale in diverse discipline.
«Ho scoperto questo progetto tramite un gruppo WhatsApp creato da Finn Church Aid per condividere opportunità di borse di studio per rifugiati in Uganda», racconta Richard. «Scegliere l’Italia e Milano non è stato un caso: ho semplicemente consultato le diverse università e i corsi offerti. In Cattolica ho trovato ciò che cercavo e Banking and Finance era il corso più congeniale al mio precedente curriculum di studi», prosegue. E descrivendo le prime emozioni vissute in un paese mai visto prima, aggiunge: «La mia impressione di Milano è stata di stupore: guardando la città l’ho trovata bellissima e accogliente».
Richard è stato uno dei 13 studenti che, su 62 candidature, hanno indicato l’Università Cattolica come prima scelta per proseguire studi nelle aree di Management, Economics e Banking and Finance. È stato ammesso al corso di laurea magistrale in Banking and Finance, dopo il colloquio di selezione con coordinatori di alcuni dei corsi scelti dagli studenti: il professor Benedetto Cannatelli, per Management, e il professor Giovanni Petrella, per Banking and Finance.
Dal 2019, UNICORE ha permesso a oltre 300 studenti rifugiati di accedere all’istruzione universitaria in Italia in modo sicuro e regolare, offrendo un’alternativa concreta ai viaggi pericolosi gestiti dai trafficanti. Il progetto rientra nelle priorità strategiche dell’UNHCR, in sinergia con il programma di reinsediamento, i canali di ammissione umanitaria e i corridoi lavorativi, finalizzati ad offrire ai rifugiati un ingresso protetto in Italia e opportunità per costruire il loro futuro in modo dignitoso ed autonomo.
«È un programma straordinario», osserva il preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Giovanni Petrella. ricevendo Richard in presidenza pochi giorni dopo il suo arrivo in Italia. «È inclusivo e dà l’opportunità a giovani con storie e situazioni complesse alle spalle di poter studiare in Italia e in altri Paesi. In molte aree del mondo le persone vivono condizioni di grande fragilità, ma esempi come il suo possono diventare fonte di ispirazione per molti rifugiati. Avere sogni, progetti e un percorso da seguire è ciò che ci proietta in avanti ogni giorno. Richard potrebbe diventare un ambasciatore di speranza per altri giovani che purtroppo si trovano a vivere situazioni simili», dichiara il preside Petrella.
Intanto, Richard si sta ambientando. Vive al Collegio Augustinianum, segue le lezioni con assiduità e frequenta regolarmente la mensa degli studenti. «Sto già prendendo confidenza con i corsi, soprattutto Derivative Securities Pricing, Quantitative Methods for Finance, Advanced Financial Accounting e Applied Econometrics», dice. Nei chiostri della Cattolica capita spesso di vederlo camminare con i nuovi amici di corso. Il suo sguardo resta rivolto al futuro. «Spero di tornare nel mio Paese dopo aver completato il mio percorso di studi. Voglio finire il programma con ottimi risultati, diventare analista finanziario e trovare un lavoro che mi permetta di sostenere la mia famiglia in Uganda». Obiettivi chiari che mostrano quanto il potere dell’educazione possa davvero cambiare il destino delle persone.