L’inaugurazione dell’Anno Accademico è il momento solenne per dare voce alla vita quotidiana di una università. E l’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore si celebra anche come invettiva contro la banalità.
La banalità è l’esito di un sapere che si riduce a raccolta di una attrezzatura e l’Università Cattolica contrasta la banalità, la riduzione del sapere ad attrezzatura perché propone di intendere il sapere come un fattore della sapienza, che contempla, interpreta, utilizza e criticamente ripensa l’utilizzo e non rinuncia a sognare.
La banalità è l’esito di quel modo di studiare il passato che riduce la memoria a erudizione, l’accumulo noioso di enormi giacimenti di pezzi di antiquariato e l’Università Cattolica contrasta la banalità perché propone lo studio del passato come una forma di esperienza spirituale di fraternità tra le generazioni, come una forma di riconoscenza e gratitudine, come una memoria che impedisce di appiattirsi sul presente e di ignorarne le radici.
La banalità è l’esito di quel modo di coltivare la specializzazione che condanna alla solitudine dei ricercatori e all’incomunicabilità tra le discipline e l’Università Cattolica contrasta la banalità perché si propone come università, cioè come luogo di incontro dei saperi e come contesto propizio per la ricerca della verità, cioè non solo della specializzazione sul particolare, ma anche sulla domanda del senso della specializzazione e del particolare.