Nel discorso pronunciato il 14 giugno scorso al G7 di Borgo Egnazia, Papa Francesco è tornato a sottolineare l’importanza e l’ambivalenza delle questioni connesse all’Intelligenza Artificiale. Per apprezzare la complessità di questo «strumento sui generis», nello stesso tempo «affascinante e tremendo», è necessario uno sguardo consapevolmente interdisciplinare, che tenga conto non solo della componente tecnologica, ma anche e specialmente delle premesse concettuali e delle ricadute etiche dell’AI. È una strada sulla quale l’Università Cattolica del Sacro Cuore si è incamminata da tempo, attraverso di una serie di iniziative fondate sulle diverse competenze – umanistiche, scientifiche, spirituali – che contraddistinguono il profilo dell’Ateneo. A partire dall’intervento del Pontefice, proponiamo qui una scelta dei contributi più significativi di una ricerca che è appena incominciata e che già si sta imponendo per accuratezza e profondità.
Nello specifico, l'intervento di Papa Francesco al G7 sarà al centro di uno speciale curato del Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa, in cui numerosi docenti dell'Università Cattolica approfondiranno il dialogo fra ricerca e magistero elaborando proposte culturali e politiche all’altezza delle sfide che “ci toccano” non solo come destinatari passivi, ma chiamandoci a essere protagonisti.
I testi verranno pubblicati a settembre nella rivista del Dizionario. In questo web reportage pubblichiamo in anteprima il contributo di don Roberto Maier "L’intelligenza artificiale e il mistero della libertà" che ricapitola i termini della dimensione antropologica del discorso del Papa. A partire dalla esperienza vertiginosa della libertà personale, che decide di sé e della sua vita, Maier chiarisce perché l’ultima parola sulla intelligenza artificiale spetti al politico: come ogni persona esiste decidendo, anche la polis esiste solo come decisionalità condivisa.