Una mattinata per fare esperimenti, conoscere i segreti della fisica e… ascoltare le onde gravitazionali, per avvicinare i ragazzi alle materie STEM, e non solo, incuriosendo e divertendo.
Sono stati 400 gli studenti delle scuole superiori delle province di Brescia e Milano, che venerdì 29 settembre si sono radunati nel campus di via Garzetta per l’edizione 2023 della Notte europea dei Ricercatori.
La Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali ha strutturato percorsi nei laboratori per mostrare come catturare gli effetti quantistici usando le spettroscopie ultraveloci e come controllarli su scale nanometriche.
Si è potuto ascoltare il suono delle onde gravitazionali e capire gli scambi gassosi tra atmosfera e vegetazione, conoscere i segreti della geometria attraverso il gioco delle carte e, tramite la tecnica delle tassellazioni, studenti e ricercatori hanno composto un “puzzle” di moduli spettro («una forma scoperta solo lo scorso maggio» ha raccontato il professor Maurizio Paolini, preside della Facoltà).
Un fatto non scontato, poiché per riempire grandi superfici senza lasciare buchi occorre seguire un metodo, ma di grande rilevanza se sì pensa che sistemi di tassellazione che hanno a che fare con le forme dei cristalli sono valse il Nobel per la Fisica a Roger Penrose.
La matematica applicata è uno strumento di supporto in diversi ambiti del quotidiano, come quello medico. È stata infatti presentata una patologia relativa all'aorta, l'arteria più grande del corpo umano responsabile del trasporto di sangue ossigenato dal cuore agli altri organi, mostrando come è possibile rispondere a quesiti medici tramite simulazioni numeriche del flusso del sangue nell'arteria.
“Scientifici prestigi” è lo Spettacolo di Lorenzo Paletti, laureato dell'Ateneo in fisica, dedicato ai giochi di prestigio per scoprire i segreti della matematica e della fisica.
La Facoltà di Scienze della formazione, ha proposto un laboratorio educativo sull’orientamento personale e professionale, partendo dalla lettura del Piccolo Principe.
«Un quiz a domande – con valore di orientamento - sui tempi del libro, che i ragazzi hanno precedentemente letto in classe. L’obiettivo è mostrare quali elementi relazionali o biografici è possibile trarre o ricostruire tramite la lettura» ha spiegato Emanuele Galesi, scrittore e studente di Scienze della Formazione primaria.
La Facoltà di Psicologia ha proposto un incontro per raccontare cosa distingue normalità e follia e capire se è possibile tracciare una linea di demarcazione tra le due, oltre all’approfondimento sui temi della resilienza nei contesti umanitari e dell’attivismo. Altri test hanno riguardato le neuroscienze nella pratica del decision-making grazie a strumenti wearable di bio-feedback ed EEG per misurare i bio-segnali.
Inoltre lo sport è diventato una metafora per capire le soft skills di cui si è dotati. Partendo da una prospettiva calcistica, sul campo da campo da calcio del campus studenti e psicologi della Cattolica hanno in seguito riletto l’esperienza per individuare quali competenze sportive si ritrovano nella vita di tutti i giorni. Tra queste: prendere decisioni, il rispetto della gerarchia dei ruoli ed il lavoro in un contesto gruppale.
Da quest’anno presente anche la Facoltà di Scienze politiche e sociali, con quiz, cruciverba e reazioni a catena sui temi politici e sociali.
La facoltà di Lettere e filosofia si è fatta in tre, con “Ciak si gira” che ha spiegato come promuovere una località e suscitare la voglia di visitarla, “Stay Tuned” che ha raccontato il teatro e il mestiere dell’attore e il workshop dedicato al processo creativo tenuto dalla professoressa Elena Di Raddo.
Dopo un excursus storico sull’utilizzo del modulo geometrico dall’antica arte egizia e islamica agli anni Sessanta del Novecento con Andy Warhol, passando le formelle del Duomo di Firenze e la tassellazione del futurista Fortunato Depero, i partecipanti si sono messi alla prova con formelle di creta sotto la guida dell'artista Marika Moro.
Infine, la Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere ha presentato il progetto “Custodi della bellezza”, curato dalla professoressa Sara Cigada.
Avviato il 1° aprile ed in corso fino alla fine dell’anno, l'esperienza ha permesso agli studenti di usare le lingue straniere in un contesto concreto. «Degli 80 "studenti custodi" formati, 40 sono della Cattolica. Grazie a loro l’apertura delle 24 chiese del centro storico oltre l’orario delle liturgie ha permesso l’accesso, ad oggi, di ben 35mila visitatori in più» ha raccontato Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano di Brescia.