NEWS | Giornata dell'Educazione

Adotta un maestro di musica

23 gennaio 2025

Adotta un maestro di musica

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Il 24 gennaio si celebra la Giornata internazionale dell’Educazione, istituita nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare il ruolo chiave dell’educazione alla pace e allo sviluppo.

Povertà, discriminazione, conflitti armati, emergenze sono tutti fattori che influiscono negativamente sull'educazione dei bambini. In questo scenario si inserisce il progetto “Adotta un maestro di musica” per la piccola orchestra di speranza di Nebek in Siria portato avanti dall’Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (RiRes) e l’Associazione Francesco Realmonte Onlus.

Le radici di questo progetto risalgono a quando, nel 2016, con una lettera, suor Huda, allora superiora della Comunità di Deir Mar Musa, chiese un aiuto per creare un’attività di scuola estiva per i bambini delle parrocchie di Nebek – paese a 80 km da Damasco – al fine “di risanare le ferite nascoste che hanno vissuto…”. Suor Huda con la sua missiva cercava musicisti locali e un possibile finanziamento per l’acquisto di strumenti musicali.  

A questo appello l’Università Cattolica e l’associazione Francesco Realmonte hanno risposto prontamente e positivamente, auspicando la nascita di una prima orchestra con un impegno concreto e continuativo. E infatti oggi a Nebek dove – dopo anni di paura e oppressione – si scorgono i primi segnali di ritorno alla normalità, il progetto “Adotta un maestro di musica” vuole offrire un aiuto concreto ai giovani: potenziando spazi d’incontro, di dialogo e di crescita, e promuovendo, grazie alla musica e a un laboratorio artistico-espressivo, la ricostruzione delle relazioni, la fiducia nella ripresa di un percorso esistenziale, la speranza in un futuro di pace.

«La musica è una delle più antiche forme d'arte umana, se non la più antica. E come osservato in vari contesti di post-emergenza (Sri Lanka, Haiti, Libano, Palestina) si rivela essere anche un efficace antidoto per la resilienza contro le guerre, le ingiustizie, le oppressioni e nei momenti di crisi» – spiega la psicologa Cristina Castelli responsabile di RiRes - che sottolinea inoltre come «ugualmente ad altri linguaggi artistici, le note - si pensi all’inno nazionale e ai canti all’inizio di eventi sportivi - uniscono le persone e rafforzano lo spirito di squadra; un concerto ha la capacità di riunire appassionati provenienti da credi religiosi diversi; una melodia può esprimere una sensazione superando le barriere linguistiche, così come un sottofondo sonoro amplifica un messaggio, sottolinea le sfumature di un’immagine o di un racconto dandogli un senso».

Spesso in scenari post-bellici la musica ha rivestito un ruolo fondamentale di custodia e riscoperta con le tradizioni, consentendo il rifiorire di quanto cancellato con la devastazione. «Un esempio è stata la ripresa, in Ruanda, dopo il Genocidio del 1994, dell’Impala Orchester -fa presente sempre la professoressa Castelli -. L’orchestra, molto popolare prima della catastrofe, funzionando come un promemoria sonoro rispetto al passato, ha ripreso popolarità contribuendo al processo di costruzione di pace, una pace scaturita da un’attenta negoziazione e condivisa poi culturalmente».

Il progetto “Adotta un maestro di musica” per la piccola orchestra di speranza di Nebek in Siria si declina sostanzialmente in due grandi attività: il Laboratorio creativo - espressivo musicale e il potenziamento della Scuola di musica e dellorchestra “Creatività e gioia”

Nel corso del Laboratorio creativo-espressivo musicale le attività di formazione dei giovani faranno riferimento al paradigma delle risorse “I AM, I CAN, I HAVE” già validato da RiRes in analoghe situazioni, vale a dire attività di consolidamento di valori, credenze ed emozioni che rappresentano i riferimenti identitari dei giovani, individuazione dei talenti e delle abilità possedute che possono incrementare o sviluppare grazie alla musica, nonché rinforzo delle relazioni, grazie al gruppo musicale, che possono aiutare a far fronte alle difficoltà e a trasmettere loro fiducia. Per quanto riguarda invece il potenziamento della Scuola di musica e dell’orchestra “Creatività e gioia” le attività avranno il fine di incoraggiare la convivenza pacifica tra gruppi appartenenti a credi religiosi diversi, risvegliare processi cognitivi congelati e permettere - attraverso lo stipendio dato agli insegnanti - una ripresa economica e sociale, aumentando il numero del personale.

Nel suo complesso il progetto si rivolge a 60 bambini e giovani appartenenti alle tre parrocchie siro-cattolica, greco-cattolica ed evangelica di Nebek e a 10 insegnanti di musica, indirettamente a beneficiarne sono anche le famiglie dei giovani coinvolti e l’intera comunità locale.

Il miglioramento delle relazioni interpersonali, delle capacità di lavorare insieme e di esprimere emozioni, unito all’attenuazione di situazioni di traumi e crisi e all’aumento dell’apprendimento sono gli obiettivi o «i risultati attesi» da questo progetto, come dice la psicologa Castelli, che crede in queste iniziative sul campo come importanti strumenti di educazione, formazione e aggregazione.  

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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