NEWS | Brescia

Popotus, leggere da piccoli per riconoscere le fake news da grandi

25 marzo 2025

Popotus, leggere da piccoli per riconoscere le fake news da grandi

Condividi su:

Popotus, l’inserto del quotidiano Avvenire dedicato ai piccoli, in edicola il giovedì, è una risorsa per “fare educazione” ed uno strumento didattico per introdurre temi e contenuti rispetto a ciò che accade nel mondo.

È stato sottolineato agli studenti e le studentesse di Scienze formazione primaria per spiegare come, in generale, la lettura dei giornali in classe sia uno strumento per sviluppare conoscenza, pensiero critico e alfabetizzazione mediatica.

Se la scuola ha l’ambizione di educare alla vita, i giornali si candidano ad essere un volano per per portare all’interno delle aule scolastiche tematiche che interpellano il “fuori”, attraverso un linguaggio che non prevede infantilismi. 

Portatrici della loro esperienza nell’incontro in Cattolica sono quindi state Nicoletta Martinelli, ideatrice di Popotus, e le docenti Katia Montalbetti e Claudia Alborghetti, impegnate nella formazione di quei futuri insegnanti presenti in platea.

«Agli esordi di Popotus pochi credevano che i bambini fossero davvero interessati all’informazione. Quando si scrive per i bambini occorre sempre evidenziare che la notizia eccede la realtà e non rappresenta la normalità, per ridimensionare la tragicità di alcuni eventi. Quando si parla di guerra, si scrive della guerra ma mai della battaglia (uccisioni, strategie). Il messaggio non è quello di non avere paura, ma di non lasciarsi annichilire dalla paura» ha raccontato Martinelli.

E oggi?

Se prima si trattava di tradurre le notizie in un linguaggio comprensibile per il target scelto, nell’epoca dell’online, dell’Intelligenza Artificiale e delle fake news bisogna spiegare non solo cos’è una notizia, ma insegnare a distinguere le vere dalle false.

Come del resto molti adulti «anche i bambini sono infatti immersi in un flusso continuo e non sanno distinguere tra notizia e informazione. L’AI e gli algoritmi hanno complicato ulteriormente il quadro, per questo lo sviluppo del senso critico è fondamentale per riconoscere la qualità e verificare le fonti».

Già, perché se i social si limitano a corroborare le opinioni che i lettori già possiedono, Popotus si propone di interrogare i pensieri delle alunne e degli alunni sollecitando la loro riflessione.

Allargando poi lo sguardo agli “antenati di Popotus”, la professoressa Alborghetti ha ripercorso la storia dei periodici dell’infanzia. Dal "Giornale per i bambini" (edito dal 1881 al 1889) al "Giornalino della domenica" (1906- 1924) per il quale scrissero anche Giovanni Pascoli e Carlo Collodi.

Con "Il balilla" (1926 1943) anche la propaganda fascista scelse di impegnarsi nell'ambito della editoria per l’infanzia, mentre "Il vittorioso" è la risposta cattolica alla richiesta di un giornale per i piccoli.

"Il pioniere", che uscì dal 1950 al 1970, ebbe come direttore Gianni Rodari mentre Popotus vide la sua prima edizione il 23 Marzo del 1996.

Da settembre 2024 Popotus, collabora con l’Università Cattolica, in particolare con i centri di ricerca Cremit, Cedisma, Cespefi e la Cattedra Unesco sull’educazione per lo sviluppo umano e la solidarietà tra i popoli.

L’obiettivo è offrire l’occasione di riflettere sulle parole da adottare per promuovere l’inclusione, anche attraverso la sua veste grafica ad alta leggibilità che permette una lettura facilitata a studenti con difficoltà di apprendimento.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti