La magistrale in Lavoro sociale e coordinamento di Servizi per immigrazione, povertà e non auto-sufficienza, erogato in modalità blended dalla Facoltà di Scienze politiche e sociali, ha laureato le prime studentesse. Martedì 10 dicembre hanno concluso il loro percorso magistrale Giada Alcaini, Francesca Frigerio, Chiara Furiosi, Oumaima Habibi (Nella foto) e dopo di loro Chiara Merola, Matilde Moltrasio. Ora sono abilitate e potranno iscriversi all’Albo degli Assistenti sociali – livello specialistico.
Diversificati gli ambiti di ricerca indagati nelle loro tesi: dall’analisi delle funzioni degli operatori sociali nelle strutture per anziani, al lavoro con le persone affette da demenza, all’esperienza delle donne nelle case rifugio ma anche uno sguardo all’identità sospesa delle seconde generazioni di origine marocchina presenti a Brescia e Bergamo.
Questa laurea magistrale, coordinata dalla professoressa Elena Cabiati, prepara operatori e operatrici sociali, esperti in attuazione e valutazione di progetti di aiuto e interventi sociali, nonché dirigenti e coordinatori, specializzati nell’ambito del Social work a sostegno e tutela di adulti in condizioni di grave disagio, con particolare riferimento ai temi dell’immigrazione, della povertà e della non auto-sufficienza.
Il percorso formativo è interdisciplinare e mira a rafforzare le competenze scientifiche, culturali, metodologiche e tecnico-professionali necessarie per lavorare nei contesti di aiuto.
Gli ambiti in cui i laureati del corso di studi potranno inserirsi a livello occupazionale, sono quelli dell’assistente sociale specialista, dell’operatore sociale (social worker) che favorisce e guida processi di aiuto, nonché attua funzioni di progettazione a livello di casework, groupwork e community work, ma anche del coordinatore di équipe, dirigente o responsabile di Servizio che assumendo funzioni di management e middle-management guida le organizzazioni di welfare.