La bellezza e la ricchezza del romanzo continuano a interrogare e sollecitare tanto i lettori di oggi tanto quanto quelli di ieri. Una delle ragioni è probabilmente la sua polifonia. «Si tratta di un romanzo che a buon diritto possiamo chiamare polifonico…lo spartito di “parole mute, fatte d’inchiostro”, deposto sulla carta da Manzoni, libera tutta la propria ricchezza e varietà sotto le diverse sollecitazioni provenienti da diverse sensibilità e competenze - ha affermato Frare -. Varietà che non è confusione o dissonanza, ma il frutto dell’indecidibile ricchezza di punti di vista che I promessi sposi, nelle singole parti e nell’insieme, restituiscono al lettore attento e non prevenuto».
Su Secondo Tempo è possibile ascoltare i 38 capitoli del romanzo nel podcast “Lettura dei Promessi sposi”, letti dagli attori Giuseppe Cederna, Marco Pagani, Lucilla Giagnoni, Renato Sarti, Pamela Villoresi, Annamaria Ghilardelli, Luciano Roman, Bebo Storti, Renata Coluccini, Gabriele Calindri, Ottavia Piccolo.
Ascolta "Lettura dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni" su Spreaker.
Inoltre, il primo numero del 2023 della rivista Vita e Pensiero propone nel saggio “Manzoni è di chi legge (e anche di chi scrive)” le riflessioni di tre autori a confronto sull’attualità de I promessi sposi e sulla sua modernità, dalla lingua al ruolo della Provvidenza. Lo scrittore e architetto Gianni Biondillo, la drammaturga e sceneggiatrice Elisabetta Bucciarelli e lo scrittore e sceneggiatore Marcello Fois hanno provato a raccontare cosa il romanzo ha da insegnare ai narratori contemporanei.
L’Università Cattolica promuove da anni anche una Summer School in Studi manzoniani, in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani Milano. L’edizione di quest’anno, dal 10 al 13 luglio, propone un approfondimento sul valore della figura e delle opere dell’autore, attraverso le voci di studiosi di rilievo internazionale e il coinvolgimento attivo dei partecipanti, per sperimentare quello "studiare insieme" che lo stesso Manzoni indicava come il modo migliore per arrivare al vero. Un approccio che si manifesta ancora una volta nella lettura, come nel caso dell’interpretazione di Luciano Bertoli dell’Addio ai monti, nel capitolo VIII de I promessi sposi.