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Alessandro Manzoni, “Questo matrimonio non s’ha da fare…”

22 maggio 2023

Alessandro Manzoni, “Questo matrimonio non s’ha da fare…”

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Si celebrano oggi i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. E la sua città lo ricorda con un’iniziativa speciale. Nell’ambito del Maggio manzoniano, il Duomo di Milano ospita lunedì 22 maggio l’Orchestra sinfonica di Milano che eseguirà il Requiem di Giuseppe Verdi. Il concerto sarà preceduto dalla lettura dei brani scelti dal romanzo a partire dalle 18.45. L’introduzione della serata, con la direzione artistica del regista Massimiliano Finazzer Flory, sarà a cura del professor Pierantonio Frare, docente di Letteratura italiana in Università Cattolica, che ha selezionato i brani. 

L’Università Cattolica omaggia il Manzoni riproponendo l’ascolto di una lettura quasi integrale de I promessi sposi proposta tra febbraio e maggio nel 2005 nell’Aula Magna di largo Gemelli. L’iniziativa, intitolata “Questo matrimonio non s’ha da fare… Lettura de I promessi sposi”, è nata nell’ambito del corso di laurea Economia e gestione di beni culturali e dello spettacolo, interfacoltà tra Economia e Lettere e filosofia.
 

 

«Un matrimonio che proprio non si doveva fare, alla fine… si è fatto!». Con queste parole la docente Paola Fandella, curatrice del progetto insieme ai colleghi Giuseppe Langella e Pierantonio Frare, aveva introdotto l’omonimo libro edito da Vita e Pensiero e spiegato di aver cercato di tradurre concretamente l’idea che la sfera economica e quella dell’arte si muovono insieme per «recuperare nell’economia il valore culturale di disciplina che riguarda, analizza e interpreta l’uomo nella sua complessità, nel suo agire, nel suo evolversi storicamente e nelle sue relazioni con l’ambiente che lo circonda; e nello stesso tempo, cercare di contribuire allo sviluppo degli studi, delle ricerche, della divulgazione e della valorizzazione del patrimonio culturale…»

 

E per questa missione non si poteva scegliere opera più appropriata, come ha sottolineato Langella: «Non c’è opera che meglio de I promessi sposi abbia saputo parlarci, in estensione e in profondità, di noi e del mondo in cui viviamo; adottando peraltro, sull’intero orizzonte della storia come sulle singole azione dei personaggi, il punto di vista di gran lunga più serio e impegnativo: quello del giudizio morale». 


La bellezza e la ricchezza del romanzo continuano a interrogare e sollecitare tanto i lettori di oggi tanto quanto quelli di ieri. Una delle ragioni è probabilmente la sua polifonia. «Si tratta di un romanzo che a buon diritto possiamo chiamare polifonico…lo spartito di “parole mute, fatte d’inchiostro”, deposto sulla carta da Manzoni, libera tutta la propria ricchezza e varietà sotto le diverse sollecitazioni provenienti da diverse sensibilità e competenze - ha affermato Frare -. Varietà che non è confusione o dissonanza, ma il frutto dell’indecidibile ricchezza di punti di vista che I promessi sposi, nelle singole parti e nell’insieme, restituiscono al lettore attento e non prevenuto». 

Su Secondo Tempo è possibile ascoltare i 38 capitoli del romanzo nel podcast “Lettura dei Promessi sposi”, letti dagli attori Giuseppe Cederna, Marco Pagani, Lucilla Giagnoni, Renato Sarti, Pamela Villoresi, Annamaria Ghilardelli, Luciano Roman, Bebo Storti, Renata Coluccini, Gabriele Calindri, Ottavia Piccolo.
 

Ascolta "Lettura dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni" su Spreaker.


Inoltre, il primo numero del 2023 della rivista Vita e Pensiero propone nel saggio “Manzoni è di chi legge (e anche di chi scrive)” le riflessioni di tre autori a confronto sull’attualità de I promessi sposi e sulla sua modernità, dalla lingua al ruolo della Provvidenza. Lo scrittore e architetto Gianni Biondillo, la drammaturga e sceneggiatrice Elisabetta Bucciarelli e lo scrittore e sceneggiatore Marcello Fois hanno provato a raccontare cosa il romanzo ha da insegnare ai narratori contemporanei. 

L’Università Cattolica promuove da anni anche una Summer School in Studi manzoniani, in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani Milano. L’edizione di quest’anno, dal 10 al 13 luglio, propone un approfondimento sul valore della figura e delle opere dell’autore, attraverso le voci di studiosi di rilievo internazionale e il coinvolgimento attivo dei partecipanti, per sperimentare quello "studiare insieme" che lo stesso Manzoni indicava come il modo migliore per arrivare al vero. Un approccio che si manifesta ancora una volta nella lettura, come nel caso dell’interpretazione di Luciano Bertoli dell’Addio ai monti, nel capitolo VIII de I promessi sposi.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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