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Always-on? Mind Your Time favorisce il tuo benessere digitale

20 aprile 2021

Always-on? Mind Your Time favorisce il tuo benessere digitale

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Quanto tempo trascorriamo sullo smartphone? L’utente medio passa ogni giorno più di 4 ore davanti al cellulare, riceve una notifica ogni 180 secondi e consuma così circa il 28% della sua giornata.
L’iperconnettività ha sicuramente dei vantaggi ma anche costi elevati. Essere always-on, infatti, aumenta il livello di stress, tanto che gli esperti parlano di tecno-stress, e nel lungo periodo riduce la capacità di prestare attenzione e di rimanere concentrati.

Mind Your Time è la soluzione tecnologica nata sui banchi dell’Università Cattolica nel corso di Psicotecnologie per il Benessere, da un’idea di Mattia Minzolini e Federico Sopetti, allargata poi ad altri studenti che insieme hanno vinto l’ultima edizione del progetto Dr. Start-upper 2020 dell’ateneo in collaborazione con la Camera di commercio. 

La app Mind Your Time mira a sensibilizzare i giovani a fare dei propri device un utilizzo sostenibile e consapevole e quindi aumentare il benessere digitale. Come sostiene Mattia Minzolini «con l’avvento degli smartphone siamo abituati ad essere sempre connessi e raggiungibili, ma spesso trascuriamo l’impatto che ciò comporta sulle nostre capacità di attenzione e sul nostro benessere psicofisico». Per contrastare gli effetti negativi dell’iper-connessione, Mind Your Time monitora l’utilizzo dello smartphone e, quando rileva pattern di utilizzo potenzialmente dannosi, viene in aiuto all’utente, proponendo brevi attività di empowerment psicologico, volte a migliorarne lo stato d’animo e riaccendere i livelli di concentrazione e produttività. 

Queste attività sono proposte sotto forma di contenuti audio con una durata variabile tra i 3 e i 20 minuti, vengono suggerite dall’applicazione sulla base del mood dell’utente, così da massimizzarne l’efficacia. I contenuti guidano gli utenti nel mettere in pratica e apprendere tecniche proprie della psicologia del benessere: Meditazione, Visualizzazione, Focusing, Tecniche di Rilassamento o Attivazione e Scrittura Espressiva. Ogni training, inoltre, è accompagnato da brevi pillole di psicoeducazione sul benessere e il rapporto con gli smartphone. Inoltre, tutta l’applicazione è pensata come un percorso di apprendimento strutturato per livelli, da sbloccare progressivamente come in un gioco, con il fine di insegnare alle persone come prendersi cura del proprio benessere digitale e mentale.

Da oggi esiste una campagna di crowdfunding, a cui partecipa anche l’Università Bicocca, sulla piattaforma Produzioni Dal Basso, che mira a raccogliere diecimila euro, cifra che verrà investita per finalizzare il prototipo e successivamente distribuire la versione gratuita dell’applicazione sulle principali piattaforme. 
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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