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Arte e sostenibilità ambientale, premiata la tesi di Elisa Minchio

11 ottobre 2024

Arte e sostenibilità ambientale, premiata la tesi di Elisa Minchio

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Una tesi selezionata tra le migliori dieci premiate e cinque tra le 90 che hanno ricevuto una menzione speciale. Ha la portata del successo la partecipazione dell’Università Cattolica a “10 tesi per la sostenibilità”, l’iniziativa di Fondazione Symbola, Università Luiss Guido Carli e Unioncamere, con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability e il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Conferenza dei Rettori (Crui), la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete dell’Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) e la partecipazione di altre 20 università.

Hanno aderito al bando 2.062 studentesse e studenti (62% donne, 38% uomini) provenienti da oltre 80 università in tutta Italia. Di questi 151 sono laureati dell’Università Cattolica, che è l’Ateneo con più candidature presentate.

Tra i 10 vincitori (6 donne e 4 uomini), che riceveranno un premio in denaro messo a disposizione dalla Luiss, figura Elisa Minchio, 25 anni, di Gallarate, laureata al corso di laurea magistrale in Economia e gestione dei beni culturali all’Università Cattolica. La tesi premiata è dedicata ad Arte e sostenibilità ambientale. L’arte può mobilitare le persone ad agire nei confronti dei cambiamenti climatici? Un elaborato che già dal titolo lascia intuire la prospettiva su cui si è mossa la studentessa, che esprime ovviamente tutta la sua gioia per essere stata selezionata tra i migliori: «Non me l’aspettavo e sono molto soddisfatta che ci siano premi dedicati a questi temi così attuali» spiega Elisa, che non ha potuto ritirare il premio a Roma, il 10 ottobre nella sede della Luiss, perché impegnata in uno stage in una casa d’aste di Parigi. «Oltre che di questo riconoscimento, sono contenta per il lavoro che ho realizzato e che sia stato apprezzato da una giuria così prestigiosa».


A valutare le tesi, infatti, un Comitato scientifico presieduto dalla professoressa Paola Severino, presidente della Luiss School of Law, e dal professor Stefano Zamagni, docente di economia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.

«La mia tesi parte da lontano» racconta Elisa. «Sono da tempo molto attenta al tema del cambiamento climatico e da tre anni sono diventata vegetariana anche per questa mia sensibilità all’ambiente. Non sono un’attivista ma ho fatto di questa preoccupazione uno stile di vita. E volevo portarlo nella mia tesi. L’arte, che è diventata un tema quasi politico, anche da un punto di vista emotivo e psicologico può sensibilizzare tantissimo sul problema del cambiamento climatico. Soprattutto l’arte performativa sul territorio, dalle grandi alle piccole città». Elisa propone anche un’alleanza per l’ambiente tra arte e scienza, perché «entrambe la capacità di indagare profondamente gli aspetti più complessi del mondo e della società».

Senza diventare per forza una pasionaria, Elisa ritiene che quella del cambiamento climatico sia «la questione generazionale del nostro tempo». «La sento sulla mia pelle, perché impatta sulla mia vita e, un domani, su quella dei miei figli. Non voglio essere una spettatrice ma voglio dare il mio contributo per affrontare un problema che è di tutti». Ed Elisa, insieme agli altri giovani colleghi che hanno partecipato a “10 tesi per la sostenibilità” (l’elenco delle 100 premiate è consultabile sul sito www.symbola.net), con il suo studio non ha mancato di darlo.

Un articolo di

Paolo Ferrari

Paolo Ferrari

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