A entrare nel merito delle collezioni è stata la curatrice Ilaria Bernardi che ha raccontato i percorsi artistici pensati per il 2025 e ospitati in diversi luoghi. «L’essere museo itinerante ha per noi un significato altamente simbolico poiché indica che siamo noi ad andare verso il pubblico, e non il contrario, concretizzando il nostro intento di educare all’arte». La prima tappa sarà a Bruxelles con la mostra “Speculum. De l’autre femme” in programma al Parlamento Europeo dal 4 al 6 marzo, in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna». Si tratta della seconda esposizione allestita al di fuori del territorio nazionale, la prima era stata a Ginevra nella sede dell’Onu», ha ricordato Bernardi.
Un’esposizione, quella di Bruxelles, che riporta in primo piano la questione femminile e tutte le problematiche a essa legate come si evince dallo stesso titolo mutuato da un libro che, scritto nel 1974 dalla psicoanalista e filosofa di origine belga, ma d’adozione francese, Luce Irigaray, rappresenta una pietra miliare del pensiero femminista europeo. Dodici le opere che la compongono, tutte appartenenti alla collezione d’arte contemporanea dell’Associazione Genesi, e realizzate da 12 note artiste internazionali su tematiche legate ai diritti umani, interpretate dal punto di vista femminile: la memoria di un popolo; un’identità multiculturale; le vittime del potere; il colore della pelle; la condizione femminile; la tutela dell’ambiente.
La seconda mostra dal 5 luglio al 29 novembre approderà a Ulassai, in Sardegna, presso il CAMUC e la Stazione dell’Arte. Intitolata “La vista non è ancora sguardo” includerà le nuove acquisizioni entrate a far parte della Collezione dell’Associazione (tra cui un’importante opera dell’artista libanese Etel Adnan, Beirut 1925 – Parigi 2021), nonché le opere più esemplificative della collezione poste in ideale dialogo con la poetica e i lavori di Maria Lai, artista nata ad Ulassai, da cui trae spunto il titolo dell’esposizione.
Insomma, un ricco calendario di rassegne artistiche, alcune delle quali tematiche, altra grande novità del 2025, vale a dire dedicate a singoli artisti come quelle sull’ucraina Louise Nevelson (Kiev, 1899 - New York,1988), prima femminista ante litteram, e sull’italiano di origine ebree Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), di cui nel 2026 ricorre il centenario dalla nascita, rispettivamente a Bologna, a Palazzo Fava, dal 30 maggio al 20 luglio 2025, e a Milano, in Triennale, dal 3 dicembre 2025 al 15 febbraio 2026.
Per l’intero 2025, Associazione Genesi collabora con Fondazione Gariwo a “Davvero verranno i giorni”, un progetto artistico di Irene Dionisio (Torino, 1986) che, attraverso un progetto collettivo itinerante in 17 Giardini dei Giusti, fatto di attività partecipative, le permetterà la creazione di una grande opera simbolo che consisterà nella ricucitura di una grande bandiera.
Non solo mostre. Sempre nel corso dell’anno l’Associazione darà inizio a una collana di libri monografici, a cura di Ilaria Bernardi ed edita da Silvana Editoriale, sugli artisti storicizzati a cui sono dedicate le mostre personali incluse nel programma espositivo (i titoli in uscita quest’anno sono Louise Nevelson e Fabio Mauri). Inoltre, ci saranno numerose attività di carattere educativo, un ricco programma di visite guidate e workshop, inclusivi e partecipativi, in presenza nelle sedi espositive, destinati a bambini, ragazzi e adulti.
Alla presentazione della stagione 2025 sono intervenuti Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, Federico Moro, segretario generale di RFK Human Rights Italia, e Raffaella Rogora, responsabile Nazionale FAI Ponte tra Culture.