Promuovere in modo continuativo e durevole la sostenibilità ambientale e sociale nel territorio di Milano attraverso attività di volontariato ed eventi di beneficenza. È questo l'obiettivo di Impatto Zero, un progetto attivo nell'ambito delle iniziative dell'associazione JeCatt di cui Carlo Massari, studente presso il campus di Piacenza del corso di laurea magistrale in Global Business Management del nostro Ateneo, è amministratore. Siciliano di Ragusa, 23 anni, Carlo, dal 26 settembre al 1° ottobre è al lavoro alla Green Week in corso a Milano attraverso la collaborazione di Impatto Zero all'evento promosso e ospitato da Cascina Cuccagna. Un'iniziativa che ha come obiettivo quello di unire le forze di aziende locali, esperti, organizzazioni e cittadinanza per ispirare e informare sulle migliori pratiche per un futuro più verde e solidale. «Il nostro compito - spiega Carlo Massari, alla guida del progetto insieme a Alessandro Papale, anche lui studente della Cattolica - è quello di dare un supporto nella logistica nell'organizzazione dell'evento, compresa la parte comunicativa, in cui saremo impegnati a introdurre la realtà di Cascina Cuccagna, che non è solo location dell'evento ma il promotore delle giornate».
In generale in che cosa consistono le attività di Impatto Zero?
«Operiamo attraverso due modalità: nella prima cerchiamo di creare un valore che non finisca quando finisce il progetto, l'obiettivo è quello di lasciare un modus operandi che consenta al partner di raccontare la propria realtà e di riuscire a sponsorizzare i vari eventi. L'altra, invece, è di vero e proprio volontariato. Abbiamo collaborato con associazioni come Plastic Free che si occupa della pulizia della città di Milano e siamo poi in contatto anche realtà che fanno servizio in centri diurni e per i senzatetto».
Pensi che i temi legati alla sostenibilità possano essere al centro del tuo percorso professionale?
«Ho fatto degli stage ma non legati strettamente in questo ambito ma in finanza aziendale. Al momento non ho le idee chiarissime su quello che farò. Sono però convinto che il tema della sostenibilità non può essere un'area delimitata ma rappresenta un aspetto centrale di tutta l'impresa. La logistica ne deve tenere conto, la finanza aziendale pure. È un tema quello della sostenibilità, che deve essere sviluppato anche da un punto di vista più analitico».
Da dove nasce il tuo impegno su questi temi?
«In generale l'intraprendenza è sempre stata una mia caratteristica e l'aspetto associazionistico nel mondo universitario sicuramente mi ha aiutato. Ho sempre sentito l'esigenza di accompagnare allo studio sui libri la voglia di fare qualcosa di concreto. Poi, per uno studente fuori sede come me, cresciuto dall'altra parte d'Italia, e che si trova in una realtà in cui non ha mai vissuto non è mai semplice e la rete dell'associazionismo e delle varie attività consente di fare network, creare relazioni, e questo è di grandissimo aiuto».