Oltre 40mila visite ambulatoriali e 25mila prestazioni endoscopiche all'anno, di cui 5mila interventistiche, grazie al lavoro di 40 medici e 50 infermieri: sono i numeri del Centro Malattie dell’Apparato Digerente (CEMAD) di Fondazione Policlinico Gemelli, ai primi posti nelle classifiche dei migliori centri di Gastroenterologia del mondo. Un successo ottenuto grazie al costante e prezioso sostegno della Fondazione Roma.
Nei suoi cinque anni di vita, il CEMAD - diretto dal professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica - è diventato una grande “palestra” di formazione per studenti dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Scienze Infermieristiche, per specializzandi delle Scuole di Medicina Interna e di Malattie dell’Apparato Digerente, ma anche per dottorandi e corsisti. Tutti gli specializzandi di Gastroenterologia e Medicina interna dell'Università Cattolica passano dal CEMAD e almeno il 20% di loro prosegue il proprio percorso professionale nel post specialità.
"Il CEMAD aiuta ad avere una visione di insieme perché è una struttura trasversale, in cui si affiancano diversi ambiti iper specialistici - racconta Irene Mignini, medico specializzando in Malattie dell'Apparato digerente della Cattolica -. La possibilità di confrontarsi con diversi ambulatori permette agli specializzandi di avere una conoscenza di base, in modo che ognuno può comprendere quale sia la sua strada". Mignini ha concluso da poco il quarto anno di specializzazione. "Attualmente mi occupo di attività ecografica e di ambulatorio delle malattie infiammatorie croniche, sia dal punto di vista assistenziale che di ricerca". Ricerca è una parola distintiva del CEMAD. A ogni grande congresso internazionale, infatti, i ricercatori che lavorano nel Centro presentano dai 30 ai 40 abstract e ogni settimana firmano 4-6 pubblicazioni su riviste ad elevato 'impact factor'. Numeri che concorrono a fare del Policlinico Gemelli il miglior teaching hospital d'Italia.
"Dal punto di vista formativo, per chi è interessato alla Medicina interna e alla Gastroenterologia, non c'è un posto migliore del Cemad - sottolinea Antonio Liguori, medico specializzando in Medicina interna ed ex alunno della Cattolica-. Il consiglio che mi sento di dare ai nuovi specializzandi è di esplorare più ambulatori, conoscere le varie sfaccettature che il CEMAD può dare, in modo di arrivare al terzo anno pronti per prendere una decisione sul proprio futuro". Liguori ha iniziato a frequentare Medicina interna e Gastroenterologia nel 2013-2014, quando gli ambulatori non erano ancora centralizzati. "Ho vissuto questa transizione e posso dire che prima il percorso diagnostico-clinico del paziente era più difficile rispetto a quello che oggi garantisce il CEMAD. Qui il paziente viene preso per mano e accompagnato nel suo iter di cure multidisciplinari e integrate. Anche noi medici abbiamo maggiore facilità di confronto rapido sulle opzioni diagnostiche e terapeutiche. Tutto questo è un grande vantaggio per offrire la massima qualità assistenziale"