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Cinque strategie per cinque festival

12 maggio 2022

Cinque strategie per cinque festival

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ComunicaFestival non è stato solo un concorso per la selezione dei cinque migliori festival italiani promosso dal sito trovafestival.it; e le studentesse e gli studenti del Master MEC, Eventi e Comunicazione per la cultura 2022, non sono stati solo la giuria del concorso.

Sono stati mesi di racconto, di condivisione d’intenti, di esperienza ‘sul campo’, momenti intensi e utili soprattutto per gli studenti, ma anche per gli organizzatori. I ragazzi, guidati dal professor Marco De Angeli, docente per il corso di Comunicazione d’impresa, hanno potuto conoscere meglio le dinamiche organizzative e di promozione di un evento, hanno analizzato e cominciato a capire che esiste un profondo dialogo tra l’evento in sé e il territorio che lo ospita: le persone, le tradizioni, la storia.

Il 22 aprile l’ultima tappa di Comunicafestival. Gli organizzatori di Buskers Ferrara, Danae festival Milano, Nolo Fringe Milano, Asti Teatro e Città Diffusa Aosta, hanno potuto assistere alla presentazione dei progetti di comunicazione creati ad hoc dai ragazzi del master.

Dopo la presentazione del professor Luca Monti, Program manager del MEC, è iniziata l’esposizione del progetto per l’emiliano “Ferrara Buskers”, il festival di artisti di strada numero uno al mondo, che accoglie quasi dieci mila partecipanti ogni anno.

L’obiettivo che le organizzatrici, Rebecca Bottoni e Marta Troiani, avevano posto al gruppo di lavoro era preciso: aumentare la propria presenza sui social con tecniche e prodotti specifici per i diversi mezzi di comunicazione e target.

L’attenzione degli studenti si è concentrata nella creazione di strategie diversificate per TikTok, Instagram, Facebook, Whatsapp, Telegram. E per l’obiettivo innovativo e sfidante posto dal Ferrara Buskers: la creazione di un podcast. Per ogni social gli studenti hanno spiegato i contenuti e i target che avevano intenzione di raggiungere e fidelizzare.

Al termine della presentazione, l’ideatore del festival, Stefano Bottoni, ha regalato a tutti un ricordo emozionante. «Un giorno Lucio Dalla in persona entrò nella mia officina da fabbro, perché aveva parcheggiato la sua Jaguar proprio lì davanti – ha raccontato – il mio tavolo era coperto di fogli che riguardavano il festival, che all’epoca era solo un’idea nella mia testa...insomma, mi chiese cosa fossero quei fogli e cosa avessi in mente di fare, penso mi abbia portato fortuna».

Il secondo progetto riguardava il Danae Festival Milano, una manifestazione culturale internazionale, curata con passione dal Teatro delle Moire, interessato a rendere visibili nuove esperienze artistiche della scena contemporanea, nel teatro, nella danza e nella performing art.

Gli organizzatori avevano chiesto agli studenti una strategia di comunicazione per la trilogia di danza di Alessandra Cristiani “La questione del corpo e l’arte di Schiele, Bacon e Rodin” in programmazione nella prossima edizione di ottobre 2022.

Il gruppo di lavoro ha costruito una promotion strategy composta da un video teaser pubblicato e sponsorizzato sui profili social del festival, anche attraverso una brand sponsorship, e un leaflet formato-cartolina. Uno dei punti di forza del progetto è stata l’idea di una collaborazione con l’influencer marketing, Caterina Zanzi, di “Conosco un posto”.

Il gruppo di lavoro, ha proposto un insight per il festival sul quale gli organizzatori hanno espresso alcune perplessità, ed è nato un confronto molto interessante e costruttivo. Data la concretezza della strategia di comunicazione illustrata, il team di Danae Festival ha dichiarato la volontà di provare a realizzarla.

Il terzo festival affrontato è stato Nolo Fringe Milano, la rassegna di arti performative che porta il teatro nei luoghi non teatrali. Il gruppo di lavoro, per la realizzazione del progetto si è confrontato con Davide Verazzani, ideatore e promotore dell’iniziativa, e Ippolita Aprile, addetta alla comunicazione e ai rapporti con la stampa. La richiesta degli organizzatori era aumentare i follower del Fringe nella fascia d’età tra i 25 e i 30 anni e sbarcare su TikTok. Gli studenti hanno integrato i contenuti della pagina Instagram con il nuovo profilo TikTok, ideato da loro. Inoltre, hanno proposto un focus dedicato alla componente del pubblico di origine straniera, una peculiarità del Fringe, con video sui social sottotitolati nelle diverse lingue. Dovendo considerare il cambio di nome e identità del Festival di quest’anno (da Nolo Fringe a Fringe Mi), il gruppo ha suggerito di lanciare sui canali di comunicazione un nuovo simbolo che potesse accomunare e unire i vari Municipi di Milano interessati agli spettacoli.

Asti Teatro, il quarto festival trattato, chiedeva una strategia comunicativa che potesse dare maggior identità, a partire logo. Le esigenze degli organizzatori erano: conquistare un pubblico under 30 e realizzare un piano editoriale per rilanciare la comunicazione social, soprattutto su Instagram, nel periodo off-festival.

Gli studenti, dopo aver prodotto un’analisi swot e dopo aver ragionato su outcomes e communication objective, hanno proposto un insight emozionale basato sulla figura famigliare dello zio. Alla campagna di comunicazione è stato affiancato un flash-mob. Il gruppo di lavoro ha fornito inoltre alcuni input per reinventare il logo del festival, affinché fosse più legato al territorio astigiano, e dunque più identitario.

ComunicaFestival si è concluso con il piano strategico per la giovane manifestazione culturale della provincia di Aosta: Città Diffusa Aosta. La presentazione di questo progetto è cominciata in maniera diversa rispetto agli altri, puntando sull’identità della città e del suo territorio. Gli obiettivi degli organizzatori infatti erano riportare al centro della riflessione, attraverso la cultura, la città come luogo delle arti e come spazio d’incontro; inoltre, ridisegnare una mappatura di Aosta, che fosse in grado di mettere in luce anche i luoghi meno conosciuti e turistici, per contrastare lo svuotamento dello spazio pubblico a causa del lockdown.

La richiesta operativa avanzata dal festival era aumentare l'awareness e il pubblico, con la prospettiva che Città Diffusa diventi un esempio per la Valle d'Aosta e per tutto il nord Italia.

Gli studenti hanno proposto una campagna di comunicazione social e off-social attraverso strumenti come le adv, per raggiungere settori geografici e di pubblico precisi, e le interviste ai visitatori per rendere i social il punto nevralgico del dialogo con gli spettatori. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla pagina web del festival che, secondo la visione degli studenti, passerebbe dall'essere semplicemente una landing page ad una reale fotografia del festival stesso. Il sito è stato quindi ridisegnato con un nuovo layout più interattivo.

Un articolo di

Luca Monti e Carlotta Berti

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