NEWS | Webinar Almed

Comunicare, prevenire e sensibilizzare: alla Milano Digital Week si progetta il futuro

22 marzo 2021

Comunicare, prevenire e sensibilizzare: alla Milano Digital Week si progetta il futuro

Condividi su:

Comunicare per includere, pensare un mondo nuovo, condividere sapere e salvaguardare la salute di tutti. Sono stati questi i temi al centro degli incontri che fra il 18 e il 19 marzo Almed, l’Alta scuola in Media comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha organizzato per il suo palinsesto della Milano Digital Week 2021. «Per Almed la sostenibilità e l’equità sono due valori ineludibili della comunicazione, che occorre supportare sia attraverso la formazione, sia attraverso il dibattito pubblico», ha dichiarato Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’Alta Scuola nel presentare un programma ricco di ospiti e di spunti per ragionare sull’ultimo anno di pandemia, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Nel corso di “Comunicazione della salute, giovani e inclusività: strategie di coinvolgimento e di peer education”, trasmesso in diretta streaming venerdì 19 marzo sulla pagina Facebook di Almed, si è riflettuto sulle possibili strategie di comunicazione in rete dei soggetti che si occupano di salute e benessere, a partire dall’esperienza del progetto #AbbiCuradiTe. Giunta già alla terza edizione, l’iniziativa è stata promossa dall’Asst Rhodense, ente del sistema sociosanitario lombardo, e dagli studenti del Cimo, il corso di Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse dell’Università Cattolica. L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare strategie di community coalition e promuovere forme innovative di comunicazione dei servizi per la salute dei giovani. La prevenzione, infatti, può e deve essere il punto di partenza per adottare nuovi e corretti stili di vita, e può partire dai ragazzi, informando una platea di coetanei sui principali rischi. Un’occasione per sperimentare buone pratiche comunicative, sensibilizzare e contribuire a creare una giovane cittadinanza più consapevole.

«Siamo scettici quando parliamo di comunicazione e di salute, ma comunicare è salute», ha detto Walter Bergamaschi, direttore generale dell’Ats di Milano, ente sanitario locale che proprio con una corretta informazione ha tentato, nei primi giorni della crisi pandemica, di prevenire il contagio e le ospedalizzazioni fra i più anziani. «È importante programmare una comunicazione della salute prima del momento di crisi», gli ha fatto eco Corrado Celata, responsabile della promozione della salute dell’Ats. Lo sforzo di comunicare meglio e più efficacemente deve venire infatti innanzitutto dalla pubblica amministrazione, fa notare Annamaria Martini, referente marketing e comunicazione Asst Rhodense: «Attivare le proprie reti ed entusiasmarsi» sono stati due dei capisaldi su cui si è basata l’attività del gruppo di studenti di Cimo, ha raccontato Elisabetta Locatelli, docente e referente del progetto. «Parlare ai giovani con un linguaggio attuale» è l’obiettivo che il progetto #AbbiCuraDiTe ha messo in opera, ha spiegato Ida Ramponi, direttrice generale dell’Asst Rhodense. «I social arrivano a tutti e quindi è necessario scegliere le parole giuste», ha concluso.

Del complesso rapporto tra tecnologie digitali e generazioni diverse si è discusso nell’evento di giovedì 18 marzo “Ai miei tempi c'era Internet. Generazioni e mercati nella rete”. «Non c’è una generazione proprietaria di una tecnologia: essa infatti è in continua evoluzione», ha aperto così la tavola rotonda virtuale Fausto Colombo, direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo. «La longevità viene vista come uno tsunami ed è oggetto di vere e proprie discriminazioni”, ha ricordato Nicola Palmarini, direttore dello UK’s national innovation center for ageing: «In realtà – ha aggiunto - internet è l’abilitatore del mondo come lo viviamo. Le persone stanno evolvendo dal punto di vista demografico e della longevità grazie a internet».
Nel corso del tempo la fruizione delle tecnologie da parte delle varie generazioni di utenti cambia, ha fatto notare Lorenzo Facchinotti, analytic consultant manager di Nielsen, mentre per la professoressa Giovanna Mascheroni, sociologa dell'Università Cattolica, un aspetto problematico del rapporto con la rete può venire anche dalle generazioni native digitali, che si affacciano alla genitorialità affidando gran parte della privacy dei loro figli ai social. «L’utopia è riuscire a conciliare l’offerta di un ambiente ricco, significativo e stimolante ai cittadini di tutte le età con la realizzazione di un luogo performante per i brand e l’aziende per raggiungere il consumatore”, ha concluso Simone Carlo, coordinatore del Master in comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva della Cattolica.

Una delle grandi sfide in questo momento d’emergenza è senza dubbio quella legata alla tutela ambientale. La comunicazione e l’innovazione tecnologica possono e devono essere coniugate per progettare società ed economie migliori: di questo si è parlato venerdì 19 marzo nel webinar “Idee digitali per la sostenibilità, tra nuovi network e gamification”. «Dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta e ne abbiamo la responsabilità, per questo dobbiamo coniugare le tre ‘p’: people, planet, profit», ha esordito Layla Pavone, consigliere delegato di Digital Magics. É necessario però anche «costruire comunità resilienti, efficienti, in grado di cogliere i bisogni delle persone e di migliorarne la vita attraverso un uso intelligente di dati e tecnologie», ha aggiunto Laura Morgagni, direttrice della Fondazione Torino Wireless. Questo è l’obiettivo che si prefigge anche AWorld, una piattaforma che si pone tra gli utenti e le aziende per favorire la cultura della sostenibilità attraverso un percorso di gamification che premia i comportamenti sostenibili, come ha spiegato Marco Armellino, fondatore della startup. Un’iniziativa che nasce in Italia e che è stata scelta dalle Nazioni Unite come lo strumento per conseguire gli obiettivi della campagna ActNow, che punta a stimolare ogni cittadino ad adottare comportamenti virtuosi per contrastare i cambiamenti climatici. «La congiunzione tra innovazione tecnologica e sostenibilità - ha detto chiudendo l'incontro Nicoletta Vittadini, direttore del Master in Digital Communications Specialist  - ci proietta in un futuro effettivamente migliore rispetto al presente in cui viviamo e verso il quale ci possiamo impegnare in una direzione decisamente più luminosa».

Un articolo di

Luigi Scarano

Scuola di Giornalismo

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti