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Conoscenza, formazione, impegno e passione: il patrimonio di una laurea in Cattolica

19 ottobre 2023

Conoscenza, formazione, impegno e passione: il patrimonio di una laurea in Cattolica

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Francesca Alberici e Virginia Brambilla, sono zia e nipote, entrambe si sono immatricolate e laureate alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica. Hanno frequentato aule, biblioteche e chiostri dell’Ateneo di largo Gemelli in anni differenti, ma entrambe riconoscono che il loro percorso di studi in Cattolica non solo ha soddisfatto in pieno le loro aspettative, ma è stato un percorso dove la passione, la fatica, l’impegno hanno fatto sì che fosse una reale percorso di formazione culturale e crescita personale. Un percorso che ha permesso loro di affrontare il mondo del lavoro, e la vita in generale, con la giusta forza e preparazione. Ecco perché sono grate alla loro università e orgogliose di appartenere alla Community Alumni.


«Ho scelto l’Università Cattolica perché l’offerta formativa della Facoltà di Economia era, secondo me, organizzata in modo davvero strutturato solo da due università a Milano. E poi a 19 anni ero rimasta incantata dalla sede dell’Ateneo di largo Gemelli: antica, al contempo semplice e maestosa. Sembrava di entrare un mondo "sospeso”, dove avrei potuto incontrare dei cari amici con cui condividere il mio percorso universitario».

«Ho scelto la Cattolica in primis perché offriva esattamente il percorso di studi che volevo intraprendere, ovvero quello di Economia e management in inglese. Ma indubbiamente ho scelto l’Ateneo del Sacro Cuore anche per il suo prestigio in Italia, e per le innumerevoli opportunità che offre per quanto riguarda il mondo del lavoro».

Sono queste le motivazioni che in anni diversi hanno spinto prima Francesca Alberici e dopo Virginia Brambilla – rispettivamente zia e nipote – a immatricolarsi alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica e a laurearsi: Francesca nel 2001, discutendo una tesi dal titolo Internet e reti distributive tradizionali nelle banche, con il professor Marco De Marco come relatore e Virginia lo scorso luglio con una tesi sul tema The 2008 Financial Crash and the Covid Emergency: Two Crisis in Comparison redatta con il professor Andrea Paltrinieri.

Se ripensa ai suoi anni di studio in largo Gemelli, tenerezza e gratitudine sono i sentimenti che riaffiorano in Francesca: «Tenerezza verso una me ancora inconsapevole della vita, nei primi tempi un po' disorientata da una sfida che sembrava tutta in salita, tante montagne quanti erano gli esami, da gestire in pressoché totale autonomia rispetto al percorso guidato offerto dal liceo».

Gratitudine invece per il percorso svolto, con fatica, passione e grandi speranze; per la crescita personale compiuta, «che mi ha permesso di affrontare il mondo del lavoro, e la vita in generale, con la giusta forza e preparazione». Alla luce di questi sentimenti l’alumna Francesca non ha dubbi nell’affermare che il valore aggiunto di una laurea in Cattolica sia e stia proprio nell’Università stessa «per il suo prestigio riconosciuto a livello internazionale, per essere un Ateneo rigoroso che mi ha permesso di laurearmi presto e bene, aprendomi subito la strada che volevo intraprendere, in una delle big four». Così come sul fronte personale del proprio piano di studi, Francesca sottolinea l’importanza «di aver potuto personalizzare il percorso nella seconda parte del corso di laurea, in modo da ampliare gli orizzonti di conoscenza, in un ambito più specifico e concreto, pur multidisciplinare». Senza dimenticare che grazie agli studi condotti, alle lezioni seguite, agli esami sostenuti «ho fatto mio l’interesse e la curiosità di approfondire le cose, analizzare le determinanti e le concause all’origine dei fenomeni e delle situazioni che si presentano, utilizzando conoscenza, pensiero critico e orientamento al problem solving». Tutte caratteristiche utili e preziose che Francesca ammette di mettere in pratica, quotidianamente, da quando si occupa di compliance in un importante gruppo bancario.

Francesca Alberici


Come è stato per zia Francesca, anche per la nipote Virginia il percorso di studi compiuto in Cattolica ha soddisfatto tutte le sue aspettative tanto da essere definito “indimenticabile”. «Durante il mio corso di laurea triennale in Economics and management ho avuto la possibilità di acquisire molte competenze in diversi ambiti. Essendo un corso di laurea internazionale ho avuto la fortuna di avere docenti italiani e stranieri, ma soprattutto di avere docenti con background importanti a livello professionale, che hanno sempre offerto prospettive e visioni aperte e internazionali, spronando noi studenti ad avere una mentalità aperta ad ogni cambiamento».

La competenza e l’eccellenza di alcuni professori incontrati in Cattolica hanno, inoltre, trasmesso a Virginia la passione per le discipline da loro insegnate. «È grazie al professor Andrea Paltrinieri, docente di Business economics and management-Banks, nonché mio relatore, che è nato il mio interesse per i mercati finanziari e il settore bancario – racconta la neodottoressa Virginia - davvero una grande rivelazione per me, in quanto non avevo mai avuto particolare interesse per questo mondo, tuttavia dopo le sue lezioni e lo studio della sua materia ho capito che nel mio futuro lavorativo voglio provare ad inserirmi in questo settore».

Ad accomunare l’esperienza da studente in Cattolica di Francesca e Virginia c’è l’aver vissuto l’università come luogo di formazione culturale ma anche di occasione di formazione e crescita personale, grazie alla possibilità di svolgere programmi di studio all’estero e stage in azienda.

Zia Francesca ricorda infatti il suo anno di Erasmus ad Amsterdam come una delle esperienze più belle e formative della sua vita: «Oggi andare in Erasmus per un universitario è diventato quasi imprescindibile, alla fine degli anni ’90 era ancora abbastanza una rarità, che pochi atenei offrivano. Durante il mio Erasmus ho acquisito maggiore indipendenza e autonomia, unica italiana tra decine di studenti provenienti da tutto il mondo. Ho avuto la possibilità di aprire gli occhi sul mondo, sulla multiculturalità, sul bisogno e desiderio di approfondire le motivazioni alla base di mentalità e opinioni differenti; cosa che ho poi scoperto essere fondamentale per la gestione dei conflitti e della comunicazione efficace».

Per la nipote Virginia, invece, uno stage aziendale di tre mesi, svolto durante il terzo anno di corso, si è rivelato un’inaspettata opportunità: «Onestamente non credevo che uno stage potesse darmi così tanto in poco tempo, per la prima volta ho potuto applicare le conoscenze teoriche acquisite a lezione in università. Sono convinta che finché non ti metti in gioco, non puoi comprendere che cosa ti piace e ti interessa veramente». Virginia spiega, per esempio, che prima il marketing – a livello teorico di studio – non le interessava più di tanto, quando invece - durante il periodo di stage - ha potuto vedere l’applicazione reale di strategie di marketing a determinate dinamiche aziendali ne è rimasta molto affascinata.

«Consiglierei a tutti gli studenti di svolgere uno stage per poter comprendere a pieno i propri interessi, per scoprire nuove passioni e per iniziare a vedere da vicino come funziona il mondo del lavoro» afferma l’alumna Virginia, pienamente convinta che uno stage sia davvero un’utile opportunità per acquisire nuove competenze e iniziare a formarsi una cultura aziendale.

C’è infine un altro fil rouge che lega e accomuna gli anni di studio di Francesca e Virginia nell’Ateneo del Sacro Cuore ed è la soddisfazione raggiunta con il conseguimento della laurea. «Devo ammettere che non è stato un percorso sempre semplice, ma una volta giunti alla fine si è ripagati di tutti gli sforzi fatti» commenta Virginia, a cui le fa eco Francesca che sottolinea come «durante gli anni universitari, come nella vita, ho provato momenti di difficoltà di fronte a scenari nuovi o più complessi; ma proprio in virtù di quanto si apprende in Cattolica, arriva - con determinazione e pazienza - la soddisfazione di trasformare impegno e fatica in conoscenza, maturazione e crescita».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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