L’alumna Paola racconta che scelse Giurisprudenza perché il suo desiderio e il suo intento, fin da giovanissima, era quello di intraprendere «una carriera come giurista d'impresa, entrando nel team legale di qualche azienda importante; essendo di Piacenza era stato naturale immatricolarsi in Cattolica, considerato che nella sede di Piacenza c'era la Facoltà di Giurisprudenza. Durante il periodo di elaborazione della tesi di laurea la mia relatrice, la professoressa Sciarrone, mi segnalò la possibilità di entrare a far parte di un importante Studio legale e tributario milanese, dove avrei potuto imparare e fare esperienza, in modo tale da prepararmi per l'esame di Stato e poi entrare successivamente nel team compliance e poi legale di un gruppo quotato». E così è stato per Paola che oggi è Legal manager nella Direzione legale e societaria di una importante società quotata.
Per Claudia invece il trasferimento da Piacenza a Milano avvenne da matricola: «Subito dopo il liceo ho sentito il bisogno di cambiare città, trasferirmi in un ambiente più stimolante; provavo attrazione per Milano e così è stato naturale e consequenziale pensare all’Università Cattolica, della quale avevo un ottimo riscontro da mia sorella che già la frequentava a Piacenza. Coltivavo il sogno di diventare una giornalista e il capoluogo lombardo mi sembrava una buona piazza da cui partire. Ho iniziato a cercare percorsi specifici che riguardassero i media e il giornalismo e immediatamente il corso di laurea in Linguaggi dei media nella Facoltà di Lettere mi è sembrato perfetto. Senza dimenticare il fascino e la bellezza del luogo che ha, indubbiamente, contribuito alla scelta dell’Ateneo». Una scelta che è stata riconfermata, dopo la triennale, con l’iscrizione a una laurea specialistica e che ha pienamente soddisfatto le aspettative e gli interessi di Claudia: «Il percorso triennale ha preso in esame il mondo dei media sotto aspetti molto diversi tra loro e l'ho trovato arricchente: avrei forse apprezzato un po’ più di pratica, di laboratorio e contatto con le redazioni, che tuttavia non è mancato. La specialistica in Filologia moderna con indirizzo editoriale è stata una vera scoperta e mi ha avvicinato non solo alla mia grande passione - la tradizione dei testi - ma anche al mondo della traduzione che per me fino a quel momento era inesplorato».
Se ripensa ai docenti conosciuti tra le aule e i chiostri di Largo Gemelli sono due i professori che l’alumna Claudia ricorda in particolare: «Paola Pontani, docente di Glottologia, che mi ha incoraggiato a seguire le mie aspirazioni, ad affrontare l’esperienza all’estero, ed è stata realmente una vera guida, anche a livello umano e il professor Enrico Elli, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea, che ha avuto invece la pazienza e l’ardire di indirizzarmi verso la mia prima pubblicazione scientifica e di farmi riflettere seriamente sul mio futuro. Conosceva bene sia l'ambiente accademico che quello giornalistico ed è stato foriero di preziosi consigli».
Sicuramente il frequentare un’università dove lo studio è considerato crescita personale ma anche opportunità per approfondire propri interessi e maturarne di nuovi, così come il confronto con docenti che hanno insegnato qualcosa che spesso va oltre le nozioni, ha rappresentato un valore aggiunto per le sorelle Cervini. Se infatti Claudia rileva «l’eccellenza dei docenti e la loro capacità di stimolare e aprire la mente preparando gli studenti a percorsi multidisciplinari e a un mondo del lavoro in costante divenire» Paola ci tiene a sottolineare come la Cattolica le abbia offerto «un percorso protetto, un po’ tailor made; essendo la sede di Piacenza di dimensioni contenute il contatto con i docenti era continuo, ed era possibile adattare continuamente il percorso di studi alle proprie esigenze ed aspettative, anche scegliendo corsi facoltativi di maggiore interesse. Senza dimenticare tutti i vantaggi derivanti da un rapido accesso ai servizi offerti dall’Ateneo e le rigidità burocratiche ridotte al minimo».
Dalle parole delle alumnae emerge l’immagine di un’università come una comunità viva, fatta di persone e incontri che formano e preparano alla vita che verrà, al futuro che potrà essere.
«L’università ha rappresentato per me la prima vera esperienza di vita. Ho stretto amicizie che durano ancora oggi, sia sul fronte personale sia sul fronte lavorativo. A partire dal terzo anno, dopo due anni di pendolarismo da Piacenza, mi sono trasferita a Milano e questo mi ha permesso di frequentare maggiormente la vita universitaria, culturale, ma anche semplicemente amicale» racconta infatti Claudia, aggiungendo un altro fattore importante che ha fatto la differenza nella sua vita da studentessa della Cattolica: quello della possibilità di esperienze di studio e stage all’estero.
«Nel percorso triennale ho aderito al programma Late per un mese a Dublino di perfezionamento dell’inglese, successivamente ho fatto l’application per la tesi oltreconfine, in Francia, dove per nove mesi ho vissuto il clima Erasmus e frequentato le case editrici del Nord-Est del Paese fino a quelle parigine. Mi sono laureata alla specialistica, infatti, con una tesi dal titolo: "City" di Baricco tra Italia e Francia. Stile e traduzione nella versione francese redatta con la professoressa Pontani come relatrice».
Molto importante inoltre per Claudia - che oggi si occupa di Media relations presso una grande banca italiana specializzata nella gestione patrimoniale – è stata l’opportunità di svolgere, tramite l’università, uno stage in un settimanale culturale milanese per circa tre mesi, vivendo così la sua prima vera esperienza di redazione sul campo, a cui poi seguì un altro periodo di stage presso uno studio tv fuori Milano. A fronte di tutto questo Claudia è convinta che l’Ateneo del Sacro Cuore riesca a porsi come un utile ponte tra il percorso di formazione accademica e il mondo del lavoro, mettendo in contatto gli studenti con le aziende e permettendo loro di lavorare concretamente con professionisti: «Molte sono le opportunità messe a disposizioni e le connessioni che l’università ha con tante e varie realtà professionali, occorre solo avere la curiosità e la determinazione di approfondirle».
Malgrado, quindi, facoltà e corsi di laurea differenti, i ricordi e le parole di Claudia e Paola testimoniano storie di vita di laureati che hanno fatto proprio quanto studiato in Cattolica declinandolo nel loro lavoro quotidiano, come spiega Claudia: «La capacità di analisi mutuate dalla filologia, la puntualità del linguaggio apprese nei corsi di linguistica e semiotica nonché l’apertura verso gli altri sono skills di innegabile valore». Ma soprattutto i ricordi e le parole delle sorelle Cervini raccontano di anni in cui l’apprendere è stato occasione di crescita personale, così come il sapere e la conoscenza le leve per formare professionisti qualificati pronti a inserirsi nel mondo del lavoro.