NEWS | Iniziativa di Ateneo sulla Speranza

Scommettere sul bene

08 maggio 2025

Scommettere sul bene

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Sperare l’insperabile è investire nei giovani, garantendo loro una promessa di futuro che non può più essere disattesa. È l’invito emerso dall’evento organizzato dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza, che ha messo in dialogo un qualificatissimo parterre di economisti e giuristi sul tema della speranza. 

«Spes per la mitologia romana. Elpis per gli antichi greci. Era la divinità che incarnava l'aspettativa (che può compiersi o meno) di eventi desiderati. È da questo sguardo, carico di attesa e che scommette sul bene, che nasce la speranza»: con queste parole Cristina Dell’Acqua, grecista e scrittrice, apre il dibattito sul valore del tema al centro dell’anno Giubilare, a cui l’Università Cattolica ha dedicato numerose iniziative i cui contenuti saranno raccolti in un libro bianco che sintetizzerà gli spunti di riflessioni emersi negli eventi organizzati da ciascuna delle dodici facoltà dell’Ateneo.

Iniziativa di Ateneo sulla Speranza nell’Anno giubilare

L’appuntamento, introdotto dal preside di Facoltà Marco Allena, «è stato pensato per i giovani, in particolar modo per i nostri studenti, che esortiamo ad osare, che spingiamo a cercare ciò che è difficile da trovare; sono la classe dirigente del futuro, e come Università Cattolica aspiriamo a formare non solo ottimi professionisti, ma uomini e donne capaci di esprimere pienamente i propri talenti». 

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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Fra gli ospiti anche Tiziano Treu, ex ministro del lavoro, che parla di “speranza” come di un concetto che va «di pari passo con la responsabilità, tanto più oggi, che si è alle prese con due transizioni fondamentali: quella ecologica e quella digitale». E se per gestire le due transizioni «abbiamo ancora un po’ di soldi del Pnrr», prosegue Treu, «è indubbio che ciascuno debba darsi da fare: chi insegna deve insegnare bene, chi fa impresa non dovrebbe trasgredire le regole». La sua è una chiamata alla responsabilità perché, rimarca, «è fondamentale investire bene nel futuro, senza paura». Futuro che il vicedirettore de Il Sole 24ore Jean Marie Del Bo traduce nella parola giovani: è a loro che si rivolge «Non abbiate paura: avete dalla vostra parte la forza dell’essere giovani, che vi dà le risorse per guardare avanti» e se non tutto quello che sperate potrà realizzarsi «il solo sperarlo vi avrà dato la possibilità di fare un viaggio dentro di voi, scoprendo qualcosa di prezioso, che vi aiuterà nel compiere le scelte migliori». E sempre ai giovani si rivolge il pensiero e l’azione del Presidente INPS Gabriele Fava (che è anche docente della facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica), che sprona a guardare al cambiamento come un’opportunità per il futuro.

Per Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, la speranza «l’abbiamo toccata in maniera chiara durante il Covid». Per Cattani, speranza è investire nel futuro: «Da qui al 2030 l’industria farmaceutica investirà 2 trilioni di dollari per scoprire nuovi farmaci», anche se, prosegue, si lavora in un contesto che fatica a completare le riforme e a puntare su un deciso avanzamento della tecnologia. «Ma la strada da seguire è quella». 


Di transizione alimentare per tutti ha parlato Chistophe Rabatel, Ceo di Carrefour Italia: «Nella GDO, vediamo numerosi segnali di cambiamento nei comportamenti di acquisto. Il nostro ruolo è rendere prodotti di qualità sempre più alta accessibili al pubblico più vasto, consapevoli del fatto che c’è un seme di speranza in ogni atto di acquisto». «Acquistando - dice rivolto agli studenti - scegliete il mondo in cui vogliamo crescere domani. Il prezzo, nell’attuale contesto di crisi, ha un’importanza enorme, che non consente di fare facilmente un percorso di qualità, ma siamo convinti che alla fine questa idea farà la differenza». 

Vincenzo Carbone, Direttore Generale dell’agenzia delle Entrate si dice felice di essere chiamato a parlare di un tema diverso da quelli per cui viene generalmente interpellato, anche se molto legato al ruolo istituzionale che ricopre, dato che: «attraverso il fisco si rende possibile la solidarietà e il perseguimento del bene comune. Il dovere di contribuire alle spese pubbliche è sancito dalla costituzione: ricordiamoci che dietro ogni legge, dentro ogni comma ci sono scelte che parlano di equità e di giustizia». Di giustizia riparativa ha parlato Claudia Mazzucato, testimone del compiersi dell’insperabile nell’incontro tra vittima e carnefice. «È una giustizia sorprendente che si spalanca sulla meraviglia dell’ignoto suscitato dalla presenza dell’altro difficile, una giustizia che fa dell’incontro il metodo per lavorare sulle ingiustizie. Affidarsi all’ignoto è l’augurio che faccio a tutti voi, perché ciò che accade oggi non accada domani». La sociologa Ivana Pais, ha precisato che la speranza «non è una disposizione stabile», ma un’attitudine che può essere coltivata: «questo è uno degli obiettivi educativi delle università»; con questo fine, l’Università Cattolica ha promosso i future lab «una metodologia che permette di co-costruire scenari futuri desiderabili. È un processo in cui i partecipanti individuano le paure e danno voce alla speranza, individuando le azioni collettive necessarie per realizzarla». 

«Gli spunti e i temi emersi oggi sono numerosissimi e per alcuni sembra non ci sia una soluzione. Ma la speranza sta qui: i problemi li vediamo, e tuttavia rimane il sogno, che parte dalla consapevolezza che anche con piccoli gesti le cose possono cambiare» ha concluso il Prorettore dell’Ateneo Anna Maria Fellegara. «Speranza è proprio questo: è essere protesi in avanti, agire, non essere paralizzati né dal pessimismo né dall’ottimismo». 

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