Sono diverse le iniziative promosse dall’Università Cattolica il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per raccontare gli interventi, i percorsi di accoglienza, le prospettive nuove con cui è possibile fronteggiare questa realtà ancora molto diffusa nel nostro Paese. Convinto dell’importanza della sensibilizzazione su questo tema e dell’attenzione che merita lo studio de lfenomeno, l’Ateneo da alcuni anni ha anche attivato un corso di Psicologia della violenza di genere presso la facoltà di Psicologia.
Venerdì 25 nel campus milanese nell’aula Pio XI in largo Gemelli è stata presentata la ricerca del progetto WaW (Women at Work) durante il convegno scientifico “I percorsi di accoglienza nelle comunità mamma-bambino per donne che affrontano la violenza”.
Il progetto è sostenuto dal programma Interreg Italia-Svizzera che promuove azioni di responsabilizzazione e inclusione sul mondo del lavoro con l’obiettivo di raggiungere circa 100 donne fragili. La partnership con altri enti include anche l’Università Cattolica, in particolare il centro di ricerca Relational Social Work dell’ateneo milanese. L’analisi documentaria condotta da Paola Limongelli, collaboratrice del centro di ricerca, ha messo in luce il compito delicato svolto dalle comunità, volto a promuovere il benessere del minore e l’autonomia del genitore. Alla presentazione dei risultati sono seguite le testimonianze delle comunità mamma-bambino che hanno partecipato allo studio.
Nel pomeriggio all’incontro “Immagini di resilienza. Sguardi e prospettive su possibili risposte alla violenza contro le donne” è seguita la proiezione del docu-film The meeting di Alan Gilsenan, nell’ambito del progetto co-finanziato da Regione Lombardia “Capire, prevenire e contrastare la violenza contro le donne: profili giuridici e socio-culturali”. Dopo i saluti della pro-rettrice dell’Ateneo Antonella Sciarrone Alibrandi le riflessioni di professori dell'Università Cattolica (Gabrio Forti, Raffaella Iafrate, Claudia Mazzucato, Maria Luisa Raineri), il magistrato Giovanna Ichino, la psicologa dell’Università degli studi di Sassari Patrizia Patrizi e Ilenia Pagani, componente del Gender Equality Plan Team della Cattolica.
Nella sede di Brescia la facoltà e il dipartimento di Psicologia, e il Centro di ricerca sulle dinamiche evolutive ed educative hanno promosso “Noli me tangere; gli interventi nei casi di violenza di genere”, un convegno per approfondire il tema della violenza di genere e della violenza domestica dal punto di vista sociale, psicologico e divulgativo. In via della Garzetta 48 si si è parlato di pari opportunità in Regione Lombardia, del “Codice Rosso” e della sua applicazione sul campo, del “Codice Rosa, la voce degli operatori sanitari e dei centri di accoglienza. Ha chiuso l'evento la tavola rotonda “Dalla violenza di genere al femminicidio: dialogo tra gli attori coinvolti nella presa in carico e nella protezione”.
Ai momenti di confronto sul tema si aggiunge una iniziativa di EDUCatt che ha scelto di contribuire alla sensibilizzazione della comunità universitaria, e in particolare dei più giovani, attraverso l’installazione di sei panchine rosse in alcuni luoghi strategici della sede di Milano: all’ingresso di Mensa&pizza.9 e nei giardini dei quattro Collegi in campus e in quello della Residenza Buonarroti, con la volontà da parte della Fondazione di offrire agli studenti uno spunto di riflessione e con l’idea di estendere progressivamente l’iniziativa anche ai collegi delle altre sedi.
«Siamo state amate e odiate / adorate e rinnegate, / baciate e uccise / solo perché donne»: è una citazione della poetessa Alda Merini scelta apposta su ogni panchina, insieme al numero antiviolenza e stalking (1522) da ricordare e diffondere.