NEWS | Esteri

Cosa accende le proteste iraniane e perché questa volta è diverso

29 settembre 2022

Cosa accende le proteste iraniane e perché questa volta è diverso

Condividi su:

L’effige dell’iconico Qassem Soleimani, generale del corpo speciale dei Pasdaran, distrutta a Kerman, sua città natale; i mezzi della Faraja assaltati; gli hijab bruciati in piazza mentre le donne ultra no “libertà libertà”; migliaia di persone che urlano “morte al dittatore”; la campagna globale; la sedia che avrebbe dovuto ospitare il presidente Ebrahim Raisi restata vuota davanti all’intervistatrice Christine Amanpour che si rifiuta di indossare il velo.

Le proteste in Iran, scatenate dall’uccisione di Mahsa Amini, massacrata dalla polizia morale per non essersi coperta il volto in pubblico come prescrive la regola della Repubblica islamica, stanno assumendo un peso storico, perché si incastrano in un contesto speciale: molti iraniani da anni danno segni chiari, espliciti, di non sopportare — e supportare — più il regime teocratico che dal 1979 guida il Paese sulla scia della rivoluzione khomeinista.

All’opposto, quel regime si sta chiudendo, dando spazio soltanto ala ristretta cerchia dei supporter più fanatici (o più collusi), imprimendo una spinta all’implementazione delle leggi islamiche, comprimendo ulteriormente libertà che vengono percepite come necessità vitali dalla popolazione.

Il sito web del leader supremo iraniano, Ali Khamenei, è stato hackerato da membri del collettivo  Anonymous, che da giorni stanno attaccando diverse piattaforme del governo di Teheran. Il gruppo aveva annunciato una campagna contro i siti dell’esecutivo ed istituzioni ufficiali, come dimostrazione di sostegno alle proteste contro la morte di Mahsa Amin: “Il popolo iraniano non è da solo”. Anche l’agenzia di notizie Fars, legata alla Guardia Rivoluzionaria, era fuori uso.

Come reazione immediata, le autorità hanno oscurato praticamente tutta la rete internet dagli smarphone, limitando l’accesso ad applicazioni come Whatsapp e al social network Instagram. Su queste piattaforme, i manifestanti si sono organizzati per le proteste in piazza. Secondo la piattaforma di monitoraggio NetBlocks, “l’Iran soffre la più grande limitazione di internet dal massacro a novembre del 2019”.

«Questo nuovo round di proteste è differente per la scala di scontento e rabbia dimostrata - spiega Abdolrasool Divsallar, visiting professor alla Cattolica e non-resident fellow del Middle East Institute - tuttavia ciò che vediamo è la continuazione di quanto successo negli anni scorsi, frutto di un’incapacità dell’Iran nel far fronte alle crisi che affliggono l’economia e altre varie aree della statehood iraniana, con i cittadini che sfogano il loro malcontento crescente e la loro riluttanza nel riconoscere la legittimità della leadership».

Da giorni diverse migliaia di persone scendono in strada in svariate città iraniane per protestare contro l’establishment di Teheran, che ha risposto con arresti, repressioni, caccia porta a porta dei manifestanti, aggressioni che hanno portato alla morte di alcune dozzine di cittadini.

Divsallar fa notare che il governo del presidente Ebrahim Raisi sta mandando un messaggio al cuore dei suoi supporter, nemmeno a tutto il campo conservatore, ma solo a una ristretta cerchia di esso, gli hardliner. Il messaggio sta nella spinta alla soppressione interna. «È un nuovo trend in cui il governo decide di appagare e soddisfare una ristretta parte della collettività, una minoranza dei supporter, e sacrificarne un’altra che è la maggioranza. Quello che vediamo – continua Divsallar – è un problema di rappresentanza di Raisi, perché ciò che fa la presidenza e il suo governo è molto distante dalle necessità della maggioranza della popolazione, che cerca libertà sociali, crescita economica e normalizzazione delle relazioni con la Comunità internazionale».



L'intervista completa sul sito di Formiche.net

Un articolo di

Emanuele Rossi e Rossana Miranda

Emanuele Rossi e Rossana Miranda

Formiche.net

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti